2 agosto 1976. Muore il regista Fritz Lang.

Il maestro della visione che anticipa il futuro
Fritz Lang se ne va il 2 agosto 1976 a Beverly Hills, in California, lasciando alle spalle un’eredità cinematografica che continua a influenzare registi e spettatori.
Nato a Vienna nel 1890, cresce in una famiglia della media borghesia austriaca.
Inizia gli studi in architettura, ma ben presto abbandona tutto per seguire l’impulso verso l’arte e la narrazione visiva. Prima la pittura, poi il cinema.
Il cinema come architettura dell’anima
L’ascesa di Fritz Lang nel panorama del cinema tedesco coincide con il fermento culturale della Repubblica di Weimar.
Il suo stile si forma nell’onda dell’Espressionismo, ma la sua voce emerge per l’originalità visionaria.
Nel 1927, dirige Metropolis, un’opera monumentale che racconta un futuro distopico popolato da operai schiavizzati e città verticali.
Il film segna una svolta: è tra i primi a trattare il tema della lotta di classe con strumenti visivi radicali, e rimane una pietra miliare del cinema di fantascienza.
Due anni dopo, Lang firma M – Il mostro di Düsseldorf, un noir psicologico che esplora l’angoscia collettiva, aprendo la strada al thriller moderno.
Dalla Germania nazista a Hollywood
Quando Hitler prende il potere, Lang rifiuta di collaborare con il regime e lascia la Germania.
Attraversa l’Atlantico e si reinventa a Hollywood, dove continua a raccontare storie di giustizia, colpa e destino.
Tra i suoi film americani spiccano Furia (1936), con Spencer Tracy, e La strada scarlatta (1945), noir cupo e raffinato.
Il suo stile si fa più essenziale, ma la tensione morale che attraversa le sue pellicole resta intatta: Lang mette in scena l’ambiguità dell’animo umano, senza mai cercare risposte facili.
Gli ultimi anni e l’addio a una leggenda
Negli anni ’60, Fritz Lang torna in Germania per chiudere simbolicamente il cerchio, ma non dirige più.
La vista peggiora, la salute si incrina, ma il rispetto del mondo del cinema nei suoi confronti non vacilla.
Muore il 2 agosto 1976, all’età di 85 anni.
I funerali si tengono in forma privata a Beverly Hills, dove viene sepolto.
Il maestro della visione che anticipa il futuro
Fritz Lang se ne va il 2 agosto 1976 a Beverly Hills, in California, lasciando alle spalle un’eredità cinematografica che continua a influenzare registi e spettatori.
Nato a Vienna nel 1890, cresce in una famiglia della media borghesia austriaca.
Inizia gli studi in architettura, ma ben presto abbandona tutto per seguire l’impulso verso l’arte e la narrazione visiva. Prima la pittura, poi il cinema.
Il cinema come architettura dell’anima
L’ascesa di Fritz Lang nel panorama del cinema tedesco coincide con il fermento culturale della Repubblica di Weimar.
Il suo stile si forma nell’onda dell’Espressionismo, ma la sua voce emerge per l’originalità visionaria.
Nel 1927, dirige Metropolis, un’opera monumentale che racconta un futuro distopico popolato da operai schiavizzati e città verticali.
Il film segna una svolta: è tra i primi a trattare il tema della lotta di classe con strumenti visivi radicali, e rimane una pietra miliare del cinema di fantascienza.
Due anni dopo, Lang firma M – Il mostro di Düsseldorf, un noir psicologico che esplora l’angoscia collettiva, aprendo la strada al thriller moderno.
Dalla Germania nazista a Hollywood
Quando Hitler prende il potere, Lang rifiuta di collaborare con il regime e lascia la Germania.
Attraversa l’Atlantico e si reinventa a Hollywood, dove continua a raccontare storie di giustizia, colpa e destino.
Tra i suoi film americani spiccano Furia (1936), con Spencer Tracy, e La strada scarlatta (1945), noir cupo e raffinato.
Il suo stile si fa più essenziale, ma la tensione morale che attraversa le sue pellicole resta intatta: Lang mette in scena l’ambiguità dell’animo umano, senza mai cercare risposte facili.
Gli ultimi anni e l’addio a una leggenda
Negli anni ’60, Fritz Lang torna in Germania per chiudere simbolicamente il cerchio, ma non dirige più.
La vista peggiora, la salute si incrina, ma il rispetto del mondo del cinema nei suoi confronti non vacilla.
Muore il 2 agosto 1976, all’età di 85 anni.
I funerali si tengono in forma privata a Beverly Hills, dove viene sepolto.


















































































