12 agosto 1964. Muore Ian Fleming, creatore di James Bond.
Dalla vita avventurosa alla pagina scritta
Ian Fleming nasce a Londra il 28 maggio 1908, in una famiglia dell’alta borghesia britannica.
Dopo gli studi a Eton e un periodo a Monaco di Baviera e Ginevra, lavora come giornalista per Reuters.
Durante la Seconda guerra mondiale presta servizio nell’Intelligence Navale, maturando esperienze e conoscenze che diventano materiale prezioso per i suoi futuri romanzi.
Il suo contatto diretto con il mondo delle spie, unito alla passione per i viaggi e le automobili, contribuisce a definire il profilo del personaggio che lo renderà immortale: James Bond.
La nascita di un mito letterario
Nel 1953 pubblica Casino Royale, primo romanzo della serie di 007.
Il successo è immediato: lo stile diretto, l’ambientazione cosmopolita e l’equilibrio tra azione e fascino sofisticato conquistano i lettori.
Seguono titoli come Dalla Russia con amore, Missione Goldfinger e Si vive solo due volte, che alimentano il mito dell’agente segreto britannico.
Fleming scrive anche libri per ragazzi, come Chitty Chitty Bang Bang, dimostrando versatilità creativa.
Parallelamente, il cinema inizia a trasformare 007 in un fenomeno globale, a partire dal film Licenza di uccidere del 1962.
Uno stile che segna un’epoca
Ian Fleming costruisce un immaginario fatto di lusso, gadget tecnologici, luoghi esotici e antagonisti memorabili.
La sua prosa, concisa e visiva, anticipa il ritmo narrativo dei film d’azione moderni.
Con James Bond, fonde la tradizione britannica del romanzo d’avventura con la modernità della Guerra Fredda, lasciando un’impronta duratura nella cultura popolare.
La morte
Il 12 agosto 1964, a Canterbury, Ian Fleming muore a 56 anni per un attacco di cuore, dopo anni di problemi di salute aggravati da tabacco e alcol.
Viene sepolto nel cimitero di Sevenhampton, nel Wiltshire.
Alla sua morte, restano incompiute alcune opere, pubblicate postume, e soprattutto rimane un universo narrativo che continua a espandersi con romanzi, film e adattamenti di altri autori.
Dalla vita avventurosa alla pagina scritta
Ian Fleming nasce a Londra il 28 maggio 1908, in una famiglia dell’alta borghesia britannica.
Dopo gli studi a Eton e un periodo a Monaco di Baviera e Ginevra, lavora come giornalista per Reuters.
Durante la Seconda guerra mondiale presta servizio nell’Intelligence Navale, maturando esperienze e conoscenze che diventano materiale prezioso per i suoi futuri romanzi.
Il suo contatto diretto con il mondo delle spie, unito alla passione per i viaggi e le automobili, contribuisce a definire il profilo del personaggio che lo renderà immortale: James Bond.
La nascita di un mito letterario
Nel 1953 pubblica Casino Royale, primo romanzo della serie di 007.
Il successo è immediato: lo stile diretto, l’ambientazione cosmopolita e l’equilibrio tra azione e fascino sofisticato conquistano i lettori.
Seguono titoli come Dalla Russia con amore, Missione Goldfinger e Si vive solo due volte, che alimentano il mito dell’agente segreto britannico.
Fleming scrive anche libri per ragazzi, come Chitty Chitty Bang Bang, dimostrando versatilità creativa.
Parallelamente, il cinema inizia a trasformare 007 in un fenomeno globale, a partire dal film Licenza di uccidere del 1962.
Uno stile che segna un’epoca
Ian Fleming costruisce un immaginario fatto di lusso, gadget tecnologici, luoghi esotici e antagonisti memorabili.
La sua prosa, concisa e visiva, anticipa il ritmo narrativo dei film d’azione moderni.
Con James Bond, fonde la tradizione britannica del romanzo d’avventura con la modernità della Guerra Fredda, lasciando un’impronta duratura nella cultura popolare.
La morte
Il 12 agosto 1964, a Canterbury, Ian Fleming muore a 56 anni per un attacco di cuore, dopo anni di problemi di salute aggravati da tabacco e alcol.
Viene sepolto nel cimitero di Sevenhampton, nel Wiltshire.
Alla sua morte, restano incompiute alcune opere, pubblicate postume, e soprattutto rimane un universo narrativo che continua a espandersi con romanzi, film e adattamenti di altri autori.
