Tempio Crematorio di Ancona: case svalutate di 300 euro al mq.

Tempio crematorio del quartiere Tavernelle di Ancona: il Comitato “Aria Nostra” lancia l’allarme sulla svalutazione degli immobili.
I residenti si oppongono con forza alla costruzione del tempio crematorio nel loro quartiere, Tavernelle.
Il Comitato “Aria Nostra”, in rappresentanza dei cittadini, ha incontrato il prefetto per sollevare preoccupazioni non solo sulla salute pubblica, ma anche sull’impatto economico che il progetto avrebbe sul valore degli immobili nella zona.
Secondo il presidente del Comitato, Daniele Carinelli, l’impianto potrebbe causare una perdita di valore fino a 300 euro al metro quadro per le abitazioni vicine.
Questa affermazione si basa su un’indagine indipendente e rafforza la richiesta dei residenti di interrompere l’iter del progetto.
Le ragioni della protesta: salute, ambiente e danno economico
La battaglia del Comitato “Aria Nostra” contro il crematorio di Ancona si fonda su diversi punti chiave:
- Svalutazione immobiliare: Il potenziale danno economico è un punto centrale della protesta, in quanto minaccia direttamente l’investimento dei proprietari di case a Tavernelle.
- Dubbi sul progetto: Le richieste di accesso agli atti presentate all’Amministrazione comunale hanno sollevato perplessità sulla correttezza dell’iter amministrativo seguito per l’approvazione del progetto.
- Ampia mobilitazione: La petizione che ha raccolto oltre 2.400 firme e la grande partecipazione all’incontro in prefettura dimostrano un forte e diffuso dissenso tra la cittadinanza anconetana.
Il prefetto ha mostrato disponibilità ad ascoltare le istanze del Comitato e a verificare con l’Amministrazione la correttezza della procedura.
Il Comune di Ancona, al momento, non ha fornito risposte concrete, mantenendo un approccio distaccato sulla questione.
Il Comitato, tuttavia, è determinato a proseguire la sua battaglia a tutela dei cittadini.
Tempio crematorio del quartiere Tavernelle di Ancona: il Comitato “Aria Nostra” lancia l’allarme sulla svalutazione degli immobili.
I residenti si oppongono con forza alla costruzione del tempio crematorio nel loro quartiere, Tavernelle.
Il Comitato “Aria Nostra”, in rappresentanza dei cittadini, ha incontrato il prefetto per sollevare preoccupazioni non solo sulla salute pubblica, ma anche sull’impatto economico che il progetto avrebbe sul valore degli immobili nella zona.
Secondo il presidente del Comitato, Daniele Carinelli, l’impianto potrebbe causare una perdita di valore fino a 300 euro al metro quadro per le abitazioni vicine.
Questa affermazione si basa su un’indagine indipendente e rafforza la richiesta dei residenti di interrompere l’iter del progetto.
Le ragioni della protesta: salute, ambiente e danno economico
La battaglia del Comitato “Aria Nostra” contro il crematorio di Ancona si fonda su diversi punti chiave:
- Svalutazione immobiliare: Il potenziale danno economico è un punto centrale della protesta, in quanto minaccia direttamente l’investimento dei proprietari di case a Tavernelle.
- Dubbi sul progetto: Le richieste di accesso agli atti presentate all’Amministrazione comunale hanno sollevato perplessità sulla correttezza dell’iter amministrativo seguito per l’approvazione del progetto.
- Ampia mobilitazione: La petizione che ha raccolto oltre 2.400 firme e la grande partecipazione all’incontro in prefettura dimostrano un forte e diffuso dissenso tra la cittadinanza anconetana.
Il prefetto ha mostrato disponibilità ad ascoltare le istanze del Comitato e a verificare con l’Amministrazione la correttezza della procedura.
Il Comune di Ancona, al momento, non ha fornito risposte concrete, mantenendo un approccio distaccato sulla questione.
Il Comitato, tuttavia, è determinato a proseguire la sua battaglia a tutela dei cittadini.


















































































