La mummia di 4.500 anni custodita nei Musei Reali di Torino.

Una mummia di 4500 anni a Palazzo Reale di Torino. All’interno del labirinto di gallerie dei Musei Reali, è custodita una delle testimonianze più antiche dell’arte funeraria egizia.
Si tratta della mummia di un giovane uomo vissuto circa 4.500 anni fa, durante la IV dinastia (2578-2477 a.C.).
Dall’Egitto a Torino
La Missione Archeologica Italiana, guidata da Ernesto Schiaparelli, la scoprì nel 1920 a Gebelein, a sud di Luxor.
Dopo il ritrovamento, la mummia entrò nelle collezioni dell’Istituto e Museo di Antropologia, oggi Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino.
L’istituto nacque nel 1926 per accogliere i reperti riportati in Italia dalle missioni archeologiche.
La mummia, in posizione rannicchiata, conserva ancora bende e sudario in ottimo stato.
Accanto a lei rimane parte del corredo funebre.
Questi elementi la rendono uno dei reperti più preziosi del MAET.
Il restauro e la valorizzazione
Nel 2021 il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” ha realizzato un importante intervento di restauro, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
Un’équipe di restauratori, archeologi, antropologi e specialisti della diagnostica ha seguito il progetto.
Il lavoro ha dato vita a un modello di restauro che unisce rigore scientifico e sensibilità etica.
Gli esperti hanno affrontato con attenzione le questioni legate a movimentazione, conservazione ed esposizione dei resti umani.
Una mostra tra scienza e memoria
La mummia è diventata protagonista della mostra “L’Uomo svelato. Studi e restauro di una mummia egizia di 4500 anni”.
Il percorso ha offerto al pubblico una sintesi di conoscenza storica e ricerca scientifica.
Oggi si può ammirare nel nuovo allestimento del Museo di Antichità dei Musei Reali di Torino.
Il reperto fa parte della mostra “Anatomia di un inizio”, curata dall’archeologa Elisa Panero per celebrare i 300 anni dell’istituzione.
Un ponte tra passato e presente
Questa mummia di 4.500 anni racconta ancora la vita, la morte e le pratiche funerarie dell’antico Egitto.
Invita i visitatori a un viaggio che unisce il fascino dell’archeologia al rispetto per la memoria umana.
LPP
Una mummia di 4500 anni a Palazzo Reale di Torino. All’interno del labirinto di gallerie dei Musei Reali, è custodita una delle testimonianze più antiche dell’arte funeraria egizia.
Si tratta della mummia di un giovane uomo vissuto circa 4.500 anni fa, durante la IV dinastia (2578-2477 a.C.).
Dall’Egitto a Torino
La Missione Archeologica Italiana, guidata da Ernesto Schiaparelli, la scoprì nel 1920 a Gebelein, a sud di Luxor.
Dopo il ritrovamento, la mummia entrò nelle collezioni dell’Istituto e Museo di Antropologia, oggi Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino.
L’istituto nacque nel 1926 per accogliere i reperti riportati in Italia dalle missioni archeologiche.
La mummia, in posizione rannicchiata, conserva ancora bende e sudario in ottimo stato.
Accanto a lei rimane parte del corredo funebre.
Questi elementi la rendono uno dei reperti più preziosi del MAET.
Il restauro e la valorizzazione
Nel 2021 il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” ha realizzato un importante intervento di restauro, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
Un’équipe di restauratori, archeologi, antropologi e specialisti della diagnostica ha seguito il progetto.
Il lavoro ha dato vita a un modello di restauro che unisce rigore scientifico e sensibilità etica.
Gli esperti hanno affrontato con attenzione le questioni legate a movimentazione, conservazione ed esposizione dei resti umani.
Una mostra tra scienza e memoria
La mummia è diventata protagonista della mostra “L’Uomo svelato. Studi e restauro di una mummia egizia di 4500 anni”.
Il percorso ha offerto al pubblico una sintesi di conoscenza storica e ricerca scientifica.
Oggi si può ammirare nel nuovo allestimento del Museo di Antichità dei Musei Reali di Torino.
Il reperto fa parte della mostra “Anatomia di un inizio”, curata dall’archeologa Elisa Panero per celebrare i 300 anni dell’istituzione.
Un ponte tra passato e presente
Questa mummia di 4.500 anni racconta ancora la vita, la morte e le pratiche funerarie dell’antico Egitto.
Invita i visitatori a un viaggio che unisce il fascino dell’archeologia al rispetto per la memoria umana.
LPP


















































































