In Italia ogni due ore un cane muore per avvelenamento.

Il 26 agosto si è celebrata la Giornata Mondiale del Cane. Tuttavia in Italia si susseguono quotidianamente le notizie sui maltrattamenti e gli abbandoni di creature indefese. I dati fanno riflettere.
L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) lancia un appello forte: in Italia ogni due ore un cane muore per avvelenamento.
Un dato drammatico, che si traduce in oltre 5.000 vittime ogni anno, tra cani randagi e animali di proprietà.
I quattro problemi principali per i cani in Italia
Secondo gli animalisti, le criticità maggiori per la salute e la sicurezza dei cani si concentrano in quattro ambiti:
- Randagismo ancora diffuso, soprattutto al Sud.
- Violenza e uccisioni di cui i cani sono spesso vittime.
- Avvelenamenti, un fenomeno sottovalutato e poco punito.
- Abbandoni, che continuano ad aumentare soprattutto nei mesi estivi.
Avvelenamenti: un fenomeno grave e sottovalutato
Gli avvelenamenti rappresentano una delle piaghe più gravi.
Secondo i dati AIDAA, un terzo dei cani che muoiono per veleno sono animali di proprietà.
Il veleno viene sparso illegalmente in campagne, parchi, giardini e perfino nelle aree cani cittadine.
Nonostante la legge italiana vieti e punisca questi atti, nel 2024 sono state solo 31 le condanne definitive.
Un numero irrisorio rispetto alle migliaia di casi registrati.
Le regioni più colpite
Il fenomeno è particolarmente diffuso nel Sud Italia. Sicilia, Puglia, Calabria e Campania sono considerate le aree più critiche, con decine di cani randagi uccisi ogni settimana.
Ma gli avvelenamenti non risparmiano il Centro e il Nord.
In Abruzzo e Molise si sono registrati episodi legati alle guerre tra tartufai.
In Piemonte, Liguria e Toscana il veleno viene usato contro i branchi di cani ibridi.
Solo la Valle d’Aosta ha registrato pochissimi casi, contabili sulle dita di una mano.
Cani a rischio anche in città
Non si tratta di un problema solo rurale.
Negli ultimi tre anni gli avvelenamenti in giardini privati e aree cani cittadine sono quasi raddoppiati.
Gli esperti invitano i proprietari a mantenere sempre alta l’attenzione, soprattutto nei luoghi pubblici frequentati da molti animali.
Un appello per la tutela degli animali
Gli animalisti chiedono pene più severe e controlli più efficaci contro chi dissemina veleno.
La Giornata mondiale del cane diventa così non solo un momento di festa, ma anche un’occasione di sensibilizzazione.
Proteggere i cani dall’avvelenamento significa proteggere un patrimonio di affetto, fedeltà e amore che accompagna da secoli la vita dell’uomo.

Il 26 agosto si è celebrata la Giornata Mondiale del Cane. Tuttavia in Italia si susseguono quotidianamente le notizie sui maltrattamenti e gli abbandoni di creature indefese. I dati fanno riflettere.
L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) lancia un appello forte: in Italia ogni due ore un cane muore per avvelenamento.
Un dato drammatico, che si traduce in oltre 5.000 vittime ogni anno, tra cani randagi e animali di proprietà.
I quattro problemi principali per i cani in Italia
Secondo gli animalisti, le criticità maggiori per la salute e la sicurezza dei cani si concentrano in quattro ambiti:
- Randagismo ancora diffuso, soprattutto al Sud.
- Violenza e uccisioni di cui i cani sono spesso vittime.
- Avvelenamenti, un fenomeno sottovalutato e poco punito.
- Abbandoni, che continuano ad aumentare soprattutto nei mesi estivi.
Avvelenamenti: un fenomeno grave e sottovalutato
Gli avvelenamenti rappresentano una delle piaghe più gravi.
Secondo i dati AIDAA, un terzo dei cani che muoiono per veleno sono animali di proprietà.
Il veleno viene sparso illegalmente in campagne, parchi, giardini e perfino nelle aree cani cittadine.
Nonostante la legge italiana vieti e punisca questi atti, nel 2024 sono state solo 31 le condanne definitive.
Un numero irrisorio rispetto alle migliaia di casi registrati.
Le regioni più colpite
Il fenomeno è particolarmente diffuso nel Sud Italia. Sicilia, Puglia, Calabria e Campania sono considerate le aree più critiche, con decine di cani randagi uccisi ogni settimana.
Ma gli avvelenamenti non risparmiano il Centro e il Nord.
In Abruzzo e Molise si sono registrati episodi legati alle guerre tra tartufai.
In Piemonte, Liguria e Toscana il veleno viene usato contro i branchi di cani ibridi.
Solo la Valle d’Aosta ha registrato pochissimi casi, contabili sulle dita di una mano.
Cani a rischio anche in città
Non si tratta di un problema solo rurale.
Negli ultimi tre anni gli avvelenamenti in giardini privati e aree cani cittadine sono quasi raddoppiati.
Gli esperti invitano i proprietari a mantenere sempre alta l’attenzione, soprattutto nei luoghi pubblici frequentati da molti animali.
Un appello per la tutela degli animali
Gli animalisti chiedono pene più severe e controlli più efficaci contro chi dissemina veleno.
La Giornata mondiale del cane diventa così non solo un momento di festa, ma anche un’occasione di sensibilizzazione.
Proteggere i cani dall’avvelenamento significa proteggere un patrimonio di affetto, fedeltà e amore che accompagna da secoli la vita dell’uomo.




















































































