9 settembre 2023. Muore Domenico De Masi, teorico dell’ozio creativo.

Un pensatore del nostro tempo
Domenico De Masi nasce a Rotello, in Molise,il 1° febbraio 1938 e si forma tra Roma e Napoli.
La sua carriera accademica si sviluppa come docente di Sociologia del lavoro, disciplina che contribuisce a rinnovare con uno sguardo originale e coraggioso.
Non si limita a studiare l’organizzazione del lavoro, ma la mette in relazione con la cultura, il tempo libero e la creatività, aprendo prospettive inedite sul futuro della società.
La teoria del lavoro creativo
Il nome di Domenico De Masi è legato soprattutto alla riflessione sul lavoro post-industriale e sul ruolo del tempo libero.
La sua idea di “Ozio creativo” diventa un concetto chiave nel dibattito pubblico: non semplice inattività, ma spazio vitale in cui studio, gioco e lavoro si intrecciano, generando innovazione e benessere.
Questa visione lo porta a pubblicare saggi che ottengono vasta risonanza, come “Ozio creativo” e “Il futuro del lavoro”.
L’impegno civile e culturale
De Masi non è solo un accademico, ma anche un intellettuale che partecipa al discorso collettivo.
Si confronta con la politica, interviene nel dibattito televisivo, collabora con istituzioni e imprese.
La sua riflessione resta sempre centrata sull’idea che la società contemporanea debba trovare equilibrio tra produzione e qualità della vita, tra progresso tecnologico e crescita umana.
La sua voce diventa un punto di riferimento per generazioni diverse, capaci di riconoscere in lui una guida nel comprendere i cambiamenti del mondo del lavoro.
La morte e il commiato
Il 9 settembre 2023 Domenico De Masi muore a Roma, a 85 anni, lasciando un vuoto nel panorama culturale italiano.
I funerali si tengono nella Capitale, con la partecipazione di colleghi, studenti e personalità del mondo politico e sociale.
Le celebrazioni non sono solo un momento di cordoglio, ma anche un’occasione per ricordare il valore di un uomo che dedica la vita allo studio delle dinamiche collettive, regalando strumenti per immaginare un futuro più umano e sostenibile.
Un pensatore del nostro tempo
Domenico De Masi nasce a Rotello, in Molise,il 1° febbraio 1938 e si forma tra Roma e Napoli.
La sua carriera accademica si sviluppa come docente di Sociologia del lavoro, disciplina che contribuisce a rinnovare con uno sguardo originale e coraggioso.
Non si limita a studiare l’organizzazione del lavoro, ma la mette in relazione con la cultura, il tempo libero e la creatività, aprendo prospettive inedite sul futuro della società.
La teoria del lavoro creativo
Il nome di Domenico De Masi è legato soprattutto alla riflessione sul lavoro post-industriale e sul ruolo del tempo libero.
La sua idea di “Ozio creativo” diventa un concetto chiave nel dibattito pubblico: non semplice inattività, ma spazio vitale in cui studio, gioco e lavoro si intrecciano, generando innovazione e benessere.
Questa visione lo porta a pubblicare saggi che ottengono vasta risonanza, come “Ozio creativo” e “Il futuro del lavoro”.
L’impegno civile e culturale
De Masi non è solo un accademico, ma anche un intellettuale che partecipa al discorso collettivo.
Si confronta con la politica, interviene nel dibattito televisivo, collabora con istituzioni e imprese.
La sua riflessione resta sempre centrata sull’idea che la società contemporanea debba trovare equilibrio tra produzione e qualità della vita, tra progresso tecnologico e crescita umana.
La sua voce diventa un punto di riferimento per generazioni diverse, capaci di riconoscere in lui una guida nel comprendere i cambiamenti del mondo del lavoro.
La morte e il commiato
Il 9 settembre 2023 Domenico De Masi muore a Roma, a 85 anni, lasciando un vuoto nel panorama culturale italiano.
I funerali si tengono nella Capitale, con la partecipazione di colleghi, studenti e personalità del mondo politico e sociale.
Le celebrazioni non sono solo un momento di cordoglio, ma anche un’occasione per ricordare il valore di un uomo che dedica la vita allo studio delle dinamiche collettive, regalando strumenti per immaginare un futuro più umano e sostenibile.


















































































