14 settembre 2009. La morte dell’attore Patrick Swayze.

Il 14 settembre 2009 a soli 57 anni muore, per le conseguenze di un aggressivo tumore al pancreas, Patrick Swayze, attore e ballerino che con le sue interpretazioni ha attraversato decenni e generazioni. Indimenticabile protagonista dei film cult Dirty Dancing e Ghost, Patrick Swayze non era semplicemente un attore: era un performer completo, capace di combinare grazia, intensità e passione in ogni ruolo.
Origini e formazione nel mondo della danza
Patrick Swayze nasce il 18 agosto 1952 a Houston, Texas, in una famiglia già legata all’arte e alla danza. Il padre era coreografo, la madre, insegnante di danza. Fin da bambino, Patrick studia danza in scuole prestigiose come la Joffrey Ballet Company e approfondisce sia il balletto classico che quello jazz.
Si appassiona anche allo sport e a causa di un infortunio giocando a football a diciassette anni rischia di compromettere un brillante futuro. Ma la determinazione lo aiuta a recuperare completamente, segnando una caratteristica che resterà con lui: l’istinto di non arrendersi.
Il successo al cinema: Dirty Dancing, Ghost e oltre
Patrick è destinato ai riflettori e giovanissimo si ritroverà sul palco di Broadway e in produzioni coreografiche, poi al cinema. Il debutto arriva nel film Skatetown, U.S.A. nel 1979. Ma il vero successo esplode con Dirty Dancing – Balli proibiti del 1987, dove interpreta Johnny Castle, diventando simbolo di passione, ribellione e romanticismo per intere generazioni di pubblico, soprattutto femminile.
Dopo Dirty Dancing, vengono titoli come Il duro del Road House, Point Break, La città della gioia — ma è Ghost – Fantasma (1990), al fianco di Demi Moore, a consacrarlo definitivamente. Una performance che fonde amore, dramma e soprannaturale, destinata a restare nella memoria collettiva.
La malattia, il coraggio e l’addio
Nel gennaio 2008 gli viene diagnosticato un cancro al pancreas, una diagnosi grave, dalla prognosi infausta. Ma Patrick Swayze affronta la malattia con la stessa forza che aveva mostrato per tutta la vita: non nasconde la sofferenza, ma ne fa parte del suo essere pubblico, condividendo con i fan momenti di speranza, dolore, umanità.
La lotta, purtroppo, giunge al termine il 14 settembre 2009 a Los Angeles. Il mondo perde un artista poliedrico, il cinema perde una voce autentica, i suoi amici e la famiglia perdono una presenza insostituibile.

Eredità e memoria di un artista
Patrick Swayze non è scomparso del tutto: rimane vivo attraverso i suoi film, le sue canzoni (come She’s Like the Wind dalla colonna sonora di Dirty Dancing), i passi di danza.
Oggi, quando rivediamo Dirty Dancing o Ghost, non guardiamo solo scene di amore o di spettri: osserviamo anche la storia di un uomo che ha vissuto pienamente e che ha trasformato il sogno in arte. E quella morte prematura, nel settembre del 2009, ci ricorda che seppur breve, una vita può raggiungere l’eternità.
“Nessuno può mettere Baby in un angolo!” citazione dal film Dirty Dancing.
Laura Persico Pezzino
Il 14 settembre 2009 a soli 57 anni muore, per le conseguenze di un aggressivo tumore al pancreas, Patrick Swayze, attore e ballerino che con le sue interpretazioni ha attraversato decenni e generazioni. Indimenticabile protagonista dei film cult Dirty Dancing e Ghost, Patrick Swayze non era semplicemente un attore: era un performer completo, capace di combinare grazia, intensità e passione in ogni ruolo.
Origini e formazione nel mondo della danza
Patrick Swayze nasce il 18 agosto 1952 a Houston, Texas, in una famiglia già legata all’arte e alla danza. Il padre era coreografo, la madre, insegnante di danza. Fin da bambino, Patrick studia danza in scuole prestigiose come la Joffrey Ballet Company e approfondisce sia il balletto classico che quello jazz.
Si appassiona anche allo sport e a causa di un infortunio giocando a football a diciassette anni rischia di compromettere un brillante futuro. Ma la determinazione lo aiuta a recuperare completamente, segnando una caratteristica che resterà con lui: l’istinto di non arrendersi.
Il successo al cinema: Dirty Dancing, Ghost e oltre
Patrick è destinato ai riflettori e giovanissimo si ritroverà sul palco di Broadway e in produzioni coreografiche, poi al cinema. Il debutto arriva nel film Skatetown, U.S.A. nel 1979. Ma il vero successo esplode con Dirty Dancing – Balli proibiti del 1987, dove interpreta Johnny Castle, diventando simbolo di passione, ribellione e romanticismo per intere generazioni di pubblico, soprattutto femminile.
Dopo Dirty Dancing, vengono titoli come Il duro del Road House, Point Break, La città della gioia — ma è Ghost – Fantasma (1990), al fianco di Demi Moore, a consacrarlo definitivamente. Una performance che fonde amore, dramma e soprannaturale, destinata a restare nella memoria collettiva.
La malattia, il coraggio e l’addio
Nel gennaio 2008 gli viene diagnosticato un cancro al pancreas, una diagnosi grave, dalla prognosi infausta. Ma Patrick Swayze affronta la malattia con la stessa forza che aveva mostrato per tutta la vita: non nasconde la sofferenza, ma ne fa parte del suo essere pubblico, condividendo con i fan momenti di speranza, dolore, umanità.
La lotta, purtroppo, giunge al termine il 14 settembre 2009 a Los Angeles. Il mondo perde un artista poliedrico, il cinema perde una voce autentica, i suoi amici e la famiglia perdono una presenza insostituibile.

Eredità e memoria di un artista
Patrick Swayze non è scomparso del tutto: rimane vivo attraverso i suoi film, le sue canzoni (come She’s Like the Wind dalla colonna sonora di Dirty Dancing), i passi di danza.
Oggi, quando rivediamo Dirty Dancing o Ghost, non guardiamo solo scene di amore o di spettri: osserviamo anche la storia di un uomo che ha vissuto pienamente e che ha trasformato il sogno in arte. E quella morte prematura, nel settembre del 2009, ci ricorda che seppur breve, una vita può raggiungere l’eternità.
“Nessuno può mettere Baby in un angolo!” citazione dal film Dirty Dancing.
Laura Persico Pezzino


















































































