Il Consorzio nel Settore Funebre: Struttura, Normativa e Applicazioni.

Nel contesto economico contemporaneo, caratterizzato da una crescente esigenza di razionalizzazione dei costi, ottimizzazione delle risorse e maggiore competitività, le imprese, comprese quelle operanti nel settore funebre, sono spinte ad adottare forme aggregative che consentano loro di agire in sinergia pur mantenendo una certa autonomia.
Tra queste forme, il consorzio rappresenta una delle più consolidate e strutturate.
Questo articolo si propone di analizzare in modo approfondito la natura giuridica del consorzio, le sue fonti normative, il funzionamento, le varianti applicative e, in particolare, la sua concreta applicabilità nell’ambito funebre e funerario.
Definizione e natura giuridica del consorzio
Il consorzio è un accordo tra più imprenditori finalizzato alla regolamentazione e al coordinamento di determinate fasi dell’attività economica delle imprese consorziate, mantenendo l’autonomia giuridica e gestionale di ciascuna.
Ai sensi dell’art. 2602 del Codice Civile, “più imprenditori possono costituire un consorzio per disciplinare o svolgere determinate fasi delle rispettive imprese”.
Il consorzio può assumere forma contrattuale o con personalità giuridica (cioè dotato di autonomia patrimoniale), a seconda della volontà dei soggetti partecipanti e degli obiettivi perseguiti.
Fonti normative
Le principali fonti normative di riferimento per il consorzio sono il Codice Civile agli artt. 2602-2615-bis; la Legge n. 59/1992, che disciplina le cooperative e consorzi di cooperative; il D.Lgs. n. 112/1998 in tema di conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti locali; le Normative regionali e regolamenti comunali, nel caso di appalti e concessioni di servizi pubblici locali; le normative UE in materia di appalti e concorrenza (quando applicabile).
Tipologie di consorzio
Esistono due macro-categorie di consorzi, differenziate per finalità e operatività: il consorzio ad uso interno che ha lo scopo di regolare i rapporti interni tra imprese, coordinare le attività produttive, logistiche, gestionali o amministrative.
Non opera però direttamente con il mercato. Alcuni esempi di attività possono essere la condivisione di mezzi e personale, l’acquisto centralizzato di beni e servizi ed il coordinamento dei turni e della reperibilità.
La seconda macro-categoria è il consorzio ad uso esterno, il quale si configura come un soggetto imprenditoriale autonomo che stipula contratti con terzi, partecipa a gare, offre servizi sul mercato in nome proprio.
Ad esempio potrebbe partecipare a gare d’appalto pubbliche; gestire direttamente un impianto (es. crematorio) oppure potrebbe promuovere l’offerta di un marchio condiviso per i servizi funebri.
Struttura organizzativa del consorzio
Un consorzio dotato di personalità giuridica è generalmente organizzato come segue:
- Assemblea dei consorziati: organo deliberativo, approva statuto, bilancio, piani strategici
- Consiglio direttivo o CdA: gestisce le attività ordinarie
- Presidente del consorzio: rappresentanza legale
- Direttore operativo (se previsto): coordina le attività tecnico-organizzative
Il consorzio, inoltre, può essere costituito con o senza scopo di lucro.
Nel primo caso, distribuisce utili ai consorziati; nel secondo, si limita a rimborsare le spese e investire eventuali avanzi per la crescita del sistema.
Applicazione del consorzio nel settore funebre
Nel settore funebre, il consorzio rappresenta uno strumento estremamente utile per affrontare sfide complesse, come l’accesso a gare pubbliche, la gestione di grandi territori o l’introduzione di innovazioni tecnologiche.
Alcuni esempi concreti di applicazione includono la gestione dei turni e le reperibilità H24 in quanto più imprese possono stabilire un sistema di turnazione condiviso, garantendo la copertura continua senza sovraccarico per i singoli operatori.
Il consorzio ad uso esterno permette la partecipazione a gare per i recuperi, per servizi cimiteriali e dei crematori (se previsto dalle singole e specifiche normative regionali).
Un consorzio può acquistare un parco mezzi di alto profilo, impiegarlo in comune tra le aziende aderenti, oppure gestire una casa funeraria condivisa con turni e regole prestabilite.
Il consorzio può offrire formazione comune, costruire protocolli operativi condivisi, garantire omogeneità nel trattamento delle famiglie e nel decoro dei servizi.
Inoltre, la creazione di un marchio unico aumenta la percezione di affidabilità e consente campagne pubblicitarie più efficaci e meno costose.
Aspetti fiscali e giuridici
Il consorzio è soggetto a obblighi fiscali propri (partita IVA, tenuta contabile, bilancio) e, nel caso di operazioni verso terzi, è considerato a tutti gli effetti un soggetto passivo d’imposta.
La ripartizione delle spese e dei ricavi tra consorziati deve avvenire secondo criteri stabiliti nello statuto o nei regolamenti interni.
La responsabilità patrimoniale è in genere limitata al patrimonio consortile, salvo che lo statuto preveda obbligazioni solidali tra i membri.
Pro e contro del consorzio in ambito funebre
PRO:
- Condivisione dei costi e delle risorse
- Maggiore forza competitiva e istituzionale
- Accesso a gare pubbliche e progetti su scala regionale
- Migliore copertura territoriale e dei turni
- Innovazione e formazione condivisa
CONTRO:
- Complessità amministrativa e burocratica
- Rischio di conflitti tra soci
- Possibile perdita di identità delle singole imprese
- Costi iniziali di costituzione e mantenimento
Il consorzio rappresenta un modello organizzativo di grande utilità per il settore funebre, capace di coniugare le esigenze di autonomia delle imprese con quelle di cooperazione e crescita.
La sua adozione richiede tuttavia una visione strategica comune, capacità di dialogo e strumenti di gestione condivisi.
Quando ben gestito, il consorzio può essere un potente volano per l’efficienza operativa, la qualità dei servizi e la sostenibilità economica di tutto il comparto funebre.
Davide Montrucchio
Nel contesto economico contemporaneo, caratterizzato da una crescente esigenza di razionalizzazione dei costi, ottimizzazione delle risorse e maggiore competitività, le imprese, comprese quelle operanti nel settore funebre, sono spinte ad adottare forme aggregative che consentano loro di agire in sinergia pur mantenendo una certa autonomia.
Tra queste forme, il consorzio rappresenta una delle più consolidate e strutturate.
Questo articolo si propone di analizzare in modo approfondito la natura giuridica del consorzio, le sue fonti normative, il funzionamento, le varianti applicative e, in particolare, la sua concreta applicabilità nell’ambito funebre e funerario.
Definizione e natura giuridica del consorzio
Il consorzio è un accordo tra più imprenditori finalizzato alla regolamentazione e al coordinamento di determinate fasi dell’attività economica delle imprese consorziate, mantenendo l’autonomia giuridica e gestionale di ciascuna.
Ai sensi dell’art. 2602 del Codice Civile, “più imprenditori possono costituire un consorzio per disciplinare o svolgere determinate fasi delle rispettive imprese”.
Il consorzio può assumere forma contrattuale o con personalità giuridica (cioè dotato di autonomia patrimoniale), a seconda della volontà dei soggetti partecipanti e degli obiettivi perseguiti.
Fonti normative
Le principali fonti normative di riferimento per il consorzio sono il Codice Civile agli artt. 2602-2615-bis; la Legge n. 59/1992, che disciplina le cooperative e consorzi di cooperative; il D.Lgs. n. 112/1998 in tema di conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti locali; le Normative regionali e regolamenti comunali, nel caso di appalti e concessioni di servizi pubblici locali; le normative UE in materia di appalti e concorrenza (quando applicabile).
Tipologie di consorzio
Esistono due macro-categorie di consorzi, differenziate per finalità e operatività: il consorzio ad uso interno che ha lo scopo di regolare i rapporti interni tra imprese, coordinare le attività produttive, logistiche, gestionali o amministrative.
Non opera però direttamente con il mercato. Alcuni esempi di attività possono essere la condivisione di mezzi e personale, l’acquisto centralizzato di beni e servizi ed il coordinamento dei turni e della reperibilità.
La seconda macro-categoria è il consorzio ad uso esterno, il quale si configura come un soggetto imprenditoriale autonomo che stipula contratti con terzi, partecipa a gare, offre servizi sul mercato in nome proprio.
Ad esempio potrebbe partecipare a gare d’appalto pubbliche; gestire direttamente un impianto (es. crematorio) oppure potrebbe promuovere l’offerta di un marchio condiviso per i servizi funebri.
Struttura organizzativa del consorzio
Un consorzio dotato di personalità giuridica è generalmente organizzato come segue:
- Assemblea dei consorziati: organo deliberativo, approva statuto, bilancio, piani strategici
- Consiglio direttivo o CdA: gestisce le attività ordinarie
- Presidente del consorzio: rappresentanza legale
- Direttore operativo (se previsto): coordina le attività tecnico-organizzative
Il consorzio, inoltre, può essere costituito con o senza scopo di lucro.
Nel primo caso, distribuisce utili ai consorziati; nel secondo, si limita a rimborsare le spese e investire eventuali avanzi per la crescita del sistema.
Applicazione del consorzio nel settore funebre
Nel settore funebre, il consorzio rappresenta uno strumento estremamente utile per affrontare sfide complesse, come l’accesso a gare pubbliche, la gestione di grandi territori o l’introduzione di innovazioni tecnologiche.
Alcuni esempi concreti di applicazione includono la gestione dei turni e le reperibilità H24 in quanto più imprese possono stabilire un sistema di turnazione condiviso, garantendo la copertura continua senza sovraccarico per i singoli operatori.
Il consorzio ad uso esterno permette la partecipazione a gare per i recuperi, per servizi cimiteriali e dei crematori (se previsto dalle singole e specifiche normative regionali).
Un consorzio può acquistare un parco mezzi di alto profilo, impiegarlo in comune tra le aziende aderenti, oppure gestire una casa funeraria condivisa con turni e regole prestabilite.
Il consorzio può offrire formazione comune, costruire protocolli operativi condivisi, garantire omogeneità nel trattamento delle famiglie e nel decoro dei servizi.
Inoltre, la creazione di un marchio unico aumenta la percezione di affidabilità e consente campagne pubblicitarie più efficaci e meno costose.
Aspetti fiscali e giuridici
Il consorzio è soggetto a obblighi fiscali propri (partita IVA, tenuta contabile, bilancio) e, nel caso di operazioni verso terzi, è considerato a tutti gli effetti un soggetto passivo d’imposta.
La ripartizione delle spese e dei ricavi tra consorziati deve avvenire secondo criteri stabiliti nello statuto o nei regolamenti interni.
La responsabilità patrimoniale è in genere limitata al patrimonio consortile, salvo che lo statuto preveda obbligazioni solidali tra i membri.
Pro e contro del consorzio in ambito funebre
PRO:
- Condivisione dei costi e delle risorse
- Maggiore forza competitiva e istituzionale
- Accesso a gare pubbliche e progetti su scala regionale
- Migliore copertura territoriale e dei turni
- Innovazione e formazione condivisa
CONTRO:
- Complessità amministrativa e burocratica
- Rischio di conflitti tra soci
- Possibile perdita di identità delle singole imprese
- Costi iniziali di costituzione e mantenimento
Il consorzio rappresenta un modello organizzativo di grande utilità per il settore funebre, capace di coniugare le esigenze di autonomia delle imprese con quelle di cooperazione e crescita.
La sua adozione richiede tuttavia una visione strategica comune, capacità di dialogo e strumenti di gestione condivisi.
Quando ben gestito, il consorzio può essere un potente volano per l’efficienza operativa, la qualità dei servizi e la sostenibilità economica di tutto il comparto funebre.
Davide Montrucchio
















































































