Il Cimitero delle Fontanelle di Napoli: fascino, cultura e polemiche.

cimitero fontanelle napoli

Le anime “pezzentelle”, la tradizione dell’adozione dei teschi e l’abbandono

Nel cuore di Napoli, nel rione Sanità, c’è un luogo magico e affascinante: il Cimitero delle Fontanelle.
Qui sono custoditi migliaia di resti umani, conosciuti come anime pezzentelle, ossa dimenticate che, nell’Ottocento, i napoletani sceglievano di “adottare”.
Una capuzzella, cioè un cranio, veniva pulita, custodita, ornata con fiori o rosari, e venerata come un’anima in cerca di pace.
In cambio delle preghiere e delle attenzioni, i devoti chiedevano protezione, favori e grazie quotidiane.

Il Cimitero delle Fontanelle, diventato nel tempo luogo animato da tradizioni e leggende popolari, era visitabile sia pure con gestione discutibile degli accessi. Chiuso in concomitanza del primo lockdown Covid, nel marzo 2020, non ha mai più riaperto.

I ritardi per la riapertura del Cimitero delle Fontanelle

Avrebbe dovuto riaprire a gennaio 2024, ma attualmente resta ancora chiuso. I lavori procedono lentamente ed è saltata anche la riapertura dell’estate 2025.
Nel luglio 2023 il Comune aveva affidato la gestione alla Cooperativa La Paranza, la stessa che cura le Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso.
Il progetto prevedeva interventi per circa 600mila euro destinati alla sicurezza idrogeologica e alla messa in sicurezza delle cavità.
La Fondazione San Gennaro si era impegnata a reperire fondi privati per un milione di euro, con l’obiettivo di restituire al pubblico il sito entro gennaio 2024.

Da allora, però, il silenzio e i ritardi hanno avvolto nuovamente il luogo.

Le cause del ritardo e le polemiche sulla gestione

Secondo Enzo Porzio, responsabile della comunicazione della Cooperativa, il problema è stato l’annuncio prematuro di una data non supportata da un piano operativo.
Le difficoltà burocratiche hanno rallentato l’avvio dei lavori, e solo nell’agosto 2024 sono partite le prime operazioni di messa in sicurezza.
A questo si sono aggiunti imprevisti legati alle condotte idriche.

Il nuovo piano prevede anche la rigenerazione urbana del quartiere: sono già state inaugurate tre piazzette su quattro e la riapertura, una volta completata, permetterà l’assunzione di tredici giovani del Rione Sanità.
Ma non mancano le critiche per l’introduzione del biglietto d’ingresso da 10 euro, una novità che ha sollevato polemiche tra cittadini e associazioni.
Il 15% del ricavato andrà al Comune, il resto servirà alla cooperativa per la manutenzione del sito.
Molti, però, ritengono che un luogo di culto come il Cimitero delle Fontanelle dovrebbe restare accessibile gratuitamente, almeno ai napoletani.

E intanto, le anime pezzentelle che fanno?

Oltre alle questioni burocratiche e amministrative, resta il la questione di un culto popolare che andrebbe tutelato.
Nel cuore delle cavità tufacee del Rione Sanità, il Cimitero delle Fontanelle ha accolto dal ‘600 migliaia di resti umani oggetto di una tradizione secolare.
Nel XIX secolo, i napoletani “adottavano” i teschi — le “capuzzelle” — pregando per la pace delle anime dimenticate in cambio di protezione e favori.

La Chiesa vietò questo culto nel 1969, ma molti devoti continuarono a frequentare il Cimitero in segreto.
Alla riapertura del 2010, tantissimi tornarono a pregare e a curare le capuzzelle, dimostrando che questa devozione non è mai scomparsa.
Oggi la Cooperativa La Paranza ha istituito un comitato scientifico per valutare come conciliare la tradizione con le norme religiose.

La leggenda del Capitano e il fascino di un cranio “speciale”

Tra le migliaia di teschi, alcuni sono diventati più famosi di altri. Tra questi uno in particolare si è guadagnato una fama leggendaria.
Si tratta del Capitano, un cranio custodito in una teca di vetro.
La gente del popolo gli attribuiva poteri straordinari, miracoli e interventi di protezione.
Ma insieme alla devozione, intorno a lui si è intrecciata una delle leggende più oscure e inquietanti della città.

La leggenda del matrimonio maledetto

Secondo il racconto popolare, una giovane donna si recava spesso davanti al Capitano per chiedere una grazia con profonda devozione.
Il suo fidanzato, geloso e scettico, decise un giorno di accompagnarla.
Arrivati davanti alla teca, l’uomo prese a schernire il teschio.
Tra le risate, infilò un bastone nell’orbita vuota e, con tono irrisorio, invitò il Capitano alle sue future nozze.

Qualche mese più tardi, durante il matrimonio, tra gli invitati comparve un uomo misterioso.
Indossava una divisa da ufficiale e attirò subito l’attenzione degli sposi.
Alla domanda su chi fosse, rispose gelidamente: “Sono stato invitato da chi ha osato offendermi”.
In quell’istante, aprì la giacca rivelando uno scheletro.
La visione fu talmente terrificante che alcuni invitati morirono di paura trasformando il matrimonio in tragedia.
Da quel giorno, nessuno a Napoli ha più osato deridere il Capitano, consapevoli che lui mantiene sempre le promesse.

Il fascino eterno di un luogo magico

Il Cimitero delle Fontanelle resta una dei luoghi più suggestivi di Napoli.
La memoria si intreccia con fede, superstizione e mistero e racconta l’immensa cultura popolare partenopea.
Auspichiamo che presto possa essere restituito, con tutto il suo fascino misterioso, a quanti vorranno immergersi nella bellezza di Napoli e della sua storia.

Laura Persico Pezzino

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I ritardi per la riapertura del Cimitero delle Fontanelle

Avrebbe dovuto riaprire a gennaio 2024, ma attualmente resta ancora chiuso. I lavori procedono lentamente ed è saltata anche la riapertura dell’estate 2025.
Nel luglio 2023 il Comune aveva affidato la gestione alla Cooperativa La Paranza, la stessa che cura le Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso.
Il progetto prevedeva interventi per circa 600mila euro destinati alla sicurezza idrogeologica e alla messa in sicurezza delle cavità.
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