20 ottobre 2014. Muore Oscar de la Renta, eleganza senza tempo.

Il viaggio di un creativo tra Madrid, Parigi e New York
Oscar de la Renta nasce il 22 luglio 1932 a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana.
Cresce tra il calore dei tropici e l’eleganza europea che lo affascina fin da ragazzo.
Dopo aver studiato pittura all’Accademia di San Fernando di Madrid, comprende che il suo vero linguaggio è il tessuto.
Inizia a lavorare come apprendista per Cristóbal Balenciaga, poi si trasferisce a Parigi, dove entra nella maison Lanvin sotto la guida di Antonio del Castillo.
Negli anni Sessanta si stabilisce a New York e fonda la propria casa di moda.
Il suo stile coniuga la raffinatezza europea con il glamour americano: silhouette definite, tessuti preziosi, dettagli che raccontano una storia.
È in questo equilibrio tra misura e splendore che si riconosce la sua firma.
Le prime dame e le dive del cinema
Oscar de la Renta veste le donne più influenti del suo tempo. Dalle First Lady Jacqueline Kennedy, Nancy Reagan e Hillary Clinton, fino a star come Sarah Jessica Parker e Penélope Cruz. Le sue creazioni compaiono nei red carpet e nei palazzi presidenziali con la stessa naturalezza.
Ogni abito riflette l’idea che la moda debba esaltare la personalità, non oscurarla. Il suo gusto per la femminilità mai ostentata, il rispetto per la tradizione sartoriale e la ricerca di una bellezza “portabile” fanno di lui un innovatore gentile.
Negli anni, la sua maison si espande nel mondo del prêt-à-porter, dei profumi e degli accessori, mantenendo sempre intatta l’essenza di lusso discreto e cura artigianale.
L’ultimo saluto
Oscar de la Renta muore il 20 ottobre 2014 nella sua casa di Kent, nel Connecticut, dopo una lunga malattia.
Ha 82 anni.
Il suo funerale si svolge nella chiesa di San Ignazio di Loyola a New York, tra volti noti della moda e della cultura che lo ricordano come un uomo raffinato e generoso.
La sua eredità continua nella maison che porta il suo nome, diretta oggi da Peter Copping, e nei sogni di eleganza di chi considera l’abito non solo un ornamento, ma una forma di arte quotidiana.
Il viaggio di un creativo tra Madrid, Parigi e New York
Oscar de la Renta nasce il 22 luglio 1932 a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana.
Cresce tra il calore dei tropici e l’eleganza europea che lo affascina fin da ragazzo.
Dopo aver studiato pittura all’Accademia di San Fernando di Madrid, comprende che il suo vero linguaggio è il tessuto.
Inizia a lavorare come apprendista per Cristóbal Balenciaga, poi si trasferisce a Parigi, dove entra nella maison Lanvin sotto la guida di Antonio del Castillo.
Negli anni Sessanta si stabilisce a New York e fonda la propria casa di moda.
Il suo stile coniuga la raffinatezza europea con il glamour americano: silhouette definite, tessuti preziosi, dettagli che raccontano una storia.
È in questo equilibrio tra misura e splendore che si riconosce la sua firma.
Le prime dame e le dive del cinema
Oscar de la Renta veste le donne più influenti del suo tempo. Dalle First Lady Jacqueline Kennedy, Nancy Reagan e Hillary Clinton, fino a star come Sarah Jessica Parker e Penélope Cruz. Le sue creazioni compaiono nei red carpet e nei palazzi presidenziali con la stessa naturalezza.
Ogni abito riflette l’idea che la moda debba esaltare la personalità, non oscurarla. Il suo gusto per la femminilità mai ostentata, il rispetto per la tradizione sartoriale e la ricerca di una bellezza “portabile” fanno di lui un innovatore gentile.
Negli anni, la sua maison si espande nel mondo del prêt-à-porter, dei profumi e degli accessori, mantenendo sempre intatta l’essenza di lusso discreto e cura artigianale.
L’ultimo saluto
Oscar de la Renta muore il 20 ottobre 2014 nella sua casa di Kent, nel Connecticut, dopo una lunga malattia.
Ha 82 anni.
Il suo funerale si svolge nella chiesa di San Ignazio di Loyola a New York, tra volti noti della moda e della cultura che lo ricordano come un uomo raffinato e generoso.
La sua eredità continua nella maison che porta il suo nome, diretta oggi da Peter Copping, e nei sogni di eleganza di chi considera l’abito non solo un ornamento, ma una forma di arte quotidiana.


















































































