11 novembre 1994. Muore Wanda Osiris, diva italiana del varietà.

Dalla sartoria di famiglia al palcoscenico
Wanda Osiris nasce a Roma nel 1905 con il nome di Anna Menzio.
La sua infanzia scorre tra le stoffe e i ricami della sartoria paterna, ma il destino la chiama altrove: verso il palcoscenico.
Negli anni Venti, quando l’Italia sogna le luci di Parigi e le dive del cinema muto, Anna si trasforma in Wanda Osiris, un nome esotico scelto per evocare magia e mistero.
Debutta come ballerina e rapidamente conquista il mondo del varietà, che in quel tempo rappresenta la forma di spettacolo più moderna e desiderata.
L’arte del sogno e dell’eleganza
Negli anni Trenta e Quaranta Wanda Osiris diventa un simbolo.
Con le sue entrate trionfali, tra piume, lustrini e scale scintillanti, reinventa la figura della soubrette: elegante, ironica, inarrivabile.
Collabora con i più grandi autori e comici del tempo, tra cui Macario, Totò e Garinei & Giovannini, trasformando ogni spettacolo in un evento.
La sua immagine è studiata nei minimi dettagli: la voce, il sorriso, i costumi sontuosi e la gestualità raffinata.
In un’Italia che attraversa guerre e ricostruzioni, Wanda Osiris rappresenta il bisogno di evasione, bellezza e sogno.
Ogni sua apparizione è un piccolo rito di ottimismo, un frammento di luce in un Paese che vuole tornare a vivere.
L’addio alle scene e la memoria
Negli anni Sessanta lascia progressivamente il teatro, sostituita da una nuova generazione di interpreti più moderni e televisivi.
Si ritira in un appartamento milanese, circondata dai ricordi di una carriera luminosa.
L’11 novembre 1994, a Milano, si spegne all’età di 89 anni.
I funerali si svolgono nella chiesa di San Babila, dove colleghi e ammiratori la salutano come la “prima soubrette d’Italia”.
È sepolta nel Cimitero Monumentale di Milano.
Dalla sartoria di famiglia al palcoscenico
Wanda Osiris nasce a Roma nel 1905 con il nome di Anna Menzio.
La sua infanzia scorre tra le stoffe e i ricami della sartoria paterna, ma il destino la chiama altrove: verso il palcoscenico.
Negli anni Venti, quando l’Italia sogna le luci di Parigi e le dive del cinema muto, Anna si trasforma in Wanda Osiris, un nome esotico scelto per evocare magia e mistero.
Debutta come ballerina e rapidamente conquista il mondo del varietà, che in quel tempo rappresenta la forma di spettacolo più moderna e desiderata.
L’arte del sogno e dell’eleganza
Negli anni Trenta e Quaranta Wanda Osiris diventa un simbolo.
Con le sue entrate trionfali, tra piume, lustrini e scale scintillanti, reinventa la figura della soubrette: elegante, ironica, inarrivabile.
Collabora con i più grandi autori e comici del tempo, tra cui Macario, Totò e Garinei & Giovannini, trasformando ogni spettacolo in un evento.
La sua immagine è studiata nei minimi dettagli: la voce, il sorriso, i costumi sontuosi e la gestualità raffinata.
In un’Italia che attraversa guerre e ricostruzioni, Wanda Osiris rappresenta il bisogno di evasione, bellezza e sogno.
Ogni sua apparizione è un piccolo rito di ottimismo, un frammento di luce in un Paese che vuole tornare a vivere.
L’addio alle scene e la memoria
Negli anni Sessanta lascia progressivamente il teatro, sostituita da una nuova generazione di interpreti più moderni e televisivi.
Si ritira in un appartamento milanese, circondata dai ricordi di una carriera luminosa.
L’11 novembre 1994, a Milano, si spegne all’età di 89 anni.
I funerali si svolgono nella chiesa di San Babila, dove colleghi e ammiratori la salutano come la “prima soubrette d’Italia”.
È sepolta nel Cimitero Monumentale di Milano.


















































































