6 novembre 2020 addio a Stefano D’Orazio: la batteria che ha fatto la storia dei Pooh.

Stefano D’Orazio nasce a Roma il 12 settembre 1948 e cresce nel quartiere di Monteverde.
Fin da ragazzo mostra una forte sensibilità verso la batteria e le percussioni: acquista strumenti usati e comincia a suonare con un gruppo liceale chiamato «The Kings», poi «The Sunshines».
In questo periodo impara a muoversi sul palco, sviluppa l’istinto ritmico e sperimenta la scrittura: il suo primo testo è “Ballano male”.
L’ingresso nei Pooh e gli anni di fulgore
L’8 settembre 1971 Stefano entra a far parte dei Pooh, un momento chiave nella sua carriera.
Nel gruppo assume ruoli multipli: batterista, voce, paroliere. Contribuisce a successi memorabili scrivendo testi e interpretando brani importanti, ad esempio “Dimmi di sì” del 1999, per il quale firma il testo e canta la voce.
Negli anni ’80 e ’90 firma anche parte della gestione artistica e crea l’etichetta First.
Una carriera costellata di trasformazioni
Nel 2009 lascia ufficialmente i Pooh dopo una lunga gavetta e nuove sfide.
Successivamente si dedica alla scrittura di musical, libri, opere per teatro e musica: ad esempio con “Aladin ‑ Il musical” (2010) afferma la sua versatilità artistica.
Torna con i Pooh per il cinquantenario del gruppo nel 2015-2016, chiudendo un cerchio e confermando il suo legame con la band.
Il 6 novembre 2020: la scomparsa
Il 6 novembre 2020 Stefano D’Orazio muore all’età di 72 anni presso il policlinico Gemelli di Roma, a causa di complicazioni legate al Covid-19.
Quel giorno segna la fine di un’epoca: la notizia viene data anche in diretta televisiva dalla cantante e conduttrice Loretta Goggi.
Il funerale si tiene il 9 novembre con un corteo dal Campidoglio fino alla basilica di Santa Maria in Montesanto.
Stefano lascia un’impronta indelebile nella musica italiana: le sue batterie hanno scandito decenni di live, i suoi testi hanno raccontato sentimenti, storie, pezzi di vita.
I Pooh lo ricordano con affetto e rispetto: la sua figura continua a ispirare musicisti, fan, tutto l’universo pop-rock italiano.
LPP
Stefano D’Orazio nasce a Roma il 12 settembre 1948 e cresce nel quartiere di Monteverde.
Fin da ragazzo mostra una forte sensibilità verso la batteria e le percussioni: acquista strumenti usati e comincia a suonare con un gruppo liceale chiamato «The Kings», poi «The Sunshines».
In questo periodo impara a muoversi sul palco, sviluppa l’istinto ritmico e sperimenta la scrittura: il suo primo testo è “Ballano male”.
L’ingresso nei Pooh e gli anni di fulgore
L’8 settembre 1971 Stefano entra a far parte dei Pooh, un momento chiave nella sua carriera.
Nel gruppo assume ruoli multipli: batterista, voce, paroliere. Contribuisce a successi memorabili scrivendo testi e interpretando brani importanti, ad esempio “Dimmi di sì” del 1999, per il quale firma il testo e canta la voce.
Negli anni ’80 e ’90 firma anche parte della gestione artistica e crea l’etichetta First.
Una carriera costellata di trasformazioni
Nel 2009 lascia ufficialmente i Pooh dopo una lunga gavetta e nuove sfide.
Successivamente si dedica alla scrittura di musical, libri, opere per teatro e musica: ad esempio con “Aladin ‑ Il musical” (2010) afferma la sua versatilità artistica.
Torna con i Pooh per il cinquantenario del gruppo nel 2015-2016, chiudendo un cerchio e confermando il suo legame con la band.
Il 6 novembre 2020: la scomparsa
Il 6 novembre 2020 Stefano D’Orazio muore all’età di 72 anni presso il policlinico Gemelli di Roma, a causa di complicazioni legate al Covid-19.
Quel giorno segna la fine di un’epoca: la notizia viene data anche in diretta televisiva dalla cantante e conduttrice Loretta Goggi.
Il funerale si tiene il 9 novembre con un corteo dal Campidoglio fino alla basilica di Santa Maria in Montesanto.
Stefano lascia un’impronta indelebile nella musica italiana: le sue batterie hanno scandito decenni di live, i suoi testi hanno raccontato sentimenti, storie, pezzi di vita.
I Pooh lo ricordano con affetto e rispetto: la sua figura continua a ispirare musicisti, fan, tutto l’universo pop-rock italiano.
LPP


















































































