13 novembre 2016. Muore Enzo Maiorca, signore degli abissi.

L’uomo che dialoga con il mare
Enzo Maiorca nasce a Siracusa il 21 giugno 1931.
Cresce in una Sicilia che profuma di mare e sfida la paura dell’abisso con la curiosità di chi cerca un contatto autentico con la natura.
Negli anni Cinquanta scopre l’apnea e inizia a misurarsi con le profondità marine come se fossero una frontiera dello spirito.
Nel 1960 conquista il suo primo record mondiale scendendo a 45 metri.
Da quel momento, ogni immersione diventa un dialogo con il mare e con se stesso: la calma, la concentrazione e il rispetto per la natura diventano la sua filosofia di vita.
I record e la rivalità con Jacques Mayol
Negli anni Sessanta e Settanta Maiorca domina la scena dell’apnea mondiale.
Supera più volte i propri limiti, fino a raggiungere – nel 1974 – la profondità di 87 metri.
La sua rivalità con Jacques Mayol, resa celebre anche dal film Le Grand Bleu, non è solo sportiva ma simbolica: rappresenta due modi diversi di vivere il mare, l’uno agonistico e rigoroso, l’altro meditativo e spirituale.
Dopo un temporaneo ritiro, Maiorca torna alle competizioni negli anni Ottanta, spinto dalla passione e da un desiderio profondo di riconciliazione con l’elemento che più ama.
A 57 anni stabilisce un nuovo record a 101 metri, dimostrando che l’età non è un limite per chi sa respirare il mare.
Dalla profondità all’impegno civile
Terminata la carriera sportiva, Enzo Maiorca si dedica alla tutela del mare e dell’ambiente.
Partecipa a trasmissioni televisive, promuove campagne di sensibilizzazione e scrive libri in cui racconta il mare come spazio di armonia tra l’uomo e la natura.
La sua figura diventa emblema di un’Italia che guarda al mare non solo come risorsa, ma come luogo dell’anima.
La morte e l’eredità
Enzo Maiorca muore a Siracusa il 13 novembre 2016, all’età di 85 anni.
I funerali si svolgono nella sua città natale, dove amici, sportivi e cittadini lo salutano come simbolo di coraggio e armonia con il mare.
Le sue ceneri vengono sparse dal Faro Murru di Porco, alla Maddalena, tra le acque limpide che tanto ha amato.
«Enzo, prua al mare» è la frase che sintetizza la sua filosofia di vita: guardare sempre avanti, non arrendersi mai, anche quando l’orizzonte sembra irraggiungibile.
Così Maiorca continua a vivere, sospeso tra il respiro del mare e la memoria di chi ancora lo sente scendere, silenzioso, verso gli abissi.

L’uomo che dialoga con il mare
Enzo Maiorca nasce a Siracusa il 21 giugno 1931.
Cresce in una Sicilia che profuma di mare e sfida la paura dell’abisso con la curiosità di chi cerca un contatto autentico con la natura.
Negli anni Cinquanta scopre l’apnea e inizia a misurarsi con le profondità marine come se fossero una frontiera dello spirito.
Nel 1960 conquista il suo primo record mondiale scendendo a 45 metri.
Da quel momento, ogni immersione diventa un dialogo con il mare e con se stesso: la calma, la concentrazione e il rispetto per la natura diventano la sua filosofia di vita.
I record e la rivalità con Jacques Mayol
Negli anni Sessanta e Settanta Maiorca domina la scena dell’apnea mondiale.
Supera più volte i propri limiti, fino a raggiungere – nel 1974 – la profondità di 87 metri.
La sua rivalità con Jacques Mayol, resa celebre anche dal film Le Grand Bleu, non è solo sportiva ma simbolica: rappresenta due modi diversi di vivere il mare, l’uno agonistico e rigoroso, l’altro meditativo e spirituale.
Dopo un temporaneo ritiro, Maiorca torna alle competizioni negli anni Ottanta, spinto dalla passione e da un desiderio profondo di riconciliazione con l’elemento che più ama.
A 57 anni stabilisce un nuovo record a 101 metri, dimostrando che l’età non è un limite per chi sa respirare il mare.
Dalla profondità all’impegno civile
Terminata la carriera sportiva, Enzo Maiorca si dedica alla tutela del mare e dell’ambiente.
Partecipa a trasmissioni televisive, promuove campagne di sensibilizzazione e scrive libri in cui racconta il mare come spazio di armonia tra l’uomo e la natura.
La sua figura diventa emblema di un’Italia che guarda al mare non solo come risorsa, ma come luogo dell’anima.
La morte e l’eredità
Enzo Maiorca muore a Siracusa il 13 novembre 2016, all’età di 85 anni.
I funerali si svolgono nella sua città natale, dove amici, sportivi e cittadini lo salutano come simbolo di coraggio e armonia con il mare.
Le sue ceneri vengono sparse dal Faro Murru di Porco, alla Maddalena, tra le acque limpide che tanto ha amato.
«Enzo, prua al mare» è la frase che sintetizza la sua filosofia di vita: guardare sempre avanti, non arrendersi mai, anche quando l’orizzonte sembra irraggiungibile.
Così Maiorca continua a vivere, sospeso tra il respiro del mare e la memoria di chi ancora lo sente scendere, silenzioso, verso gli abissi.


















































































