5 dicembre 1926. Muore Claude Monet, padre dell’Impressionismo.

Introduzione
Claude Monet nasce il 14 novembre 1840 a Parigi e cresce a Le Havre, dove scopre la pittura en plein air, scelta che definisce per sempre il suo percorso artistico.
Dipingere dal vero, osservare le variazioni di luce, catturare l’attimo: tutto diventa per lui un modo di interpretare il mondo.
Con questa attitudine, Monet si muove tra Parigi, Rouen, Londra e infine Giverny, costruendo una delle avventure creative più influenti del XIX e XX secolo.
La formazione e la ricerca della luce
Durante i primi anni, Monet si avvicina al paesaggio senza intenzione accademica. Preferisce l’aria aperta agli atelier e stringe legami con artisti come Eugène Boudin, che lo incoraggia a guardare il cielo come un soggetto in movimento.
L’attività militare in Algeria, che interrompe dopo pochi mesi per motivi di salute, gli regala un’ulteriore sensibilità cromatica.
Tornato in Francia, si iscrive alla Académie Suisse, ambiente informale e fertile, dove incontra Pissarro e Courbet, compagni di ricerca e dialogo.
La nascita dell’Impressionismo
Quando nel 1874 espone “Impression, soleil levant”, Monet non immagina che quel titolo diventi il nome di un movimento.
Eppure la vibrazione di quel dipinto sintetizza la sua ambizione: non raccontare il dettaglio, ma l’impressione di un istante.
Le tele dedicate alle stazioni ferroviarie, alle scogliere di Étretat, ai campi fioriti e ai boulevard parigini mostrano un’energia nuova, che rifiuta la staticità del passato e porta la pittura verso una percezione più immediata, quasi luminosa.

Claude Monet, Impression soleil levant
Giverny e le serie che cambiano la storia
A Giverny, dove si stabilisce stabilmente dal 1883, Monet crea un universo personale fatto di ponti giapponesi, ninfee e giardini costruiti con cura ossessiva.
Le serie dedicate alla Cattedrale di Rouen, ai Pioppi, al Parlamento di Londra e soprattutto alle Ninfee rivelano un’arte che dialoga con il tempo atmosferico e con la memoria.
La sua ricerca diventa sempre più meditativa: la superficie dell’acqua si trasforma in un luogo sospeso dove il colore suggerisce emozioni, profondità e mutamenti continui.

Claude Monet, Bain à la Grenouillère
La morte e i funerali
Claude Monet muore il 5 dicembre 1926 nella sua casa di Giverny, all’età di 86 anni.
I funerali si svolgono in forma semplice, come da sua volontà, e la sepoltura avviene nel piccolo cimitero della chiesa di Giverny.
Il suo giardino, oggi aperto al pubblico, conserva ancora la forza creativa che lo accompagna fino all’ultimo giorno.

Introduzione
Claude Monet nasce il 14 novembre 1840 a Parigi e cresce a Le Havre, dove scopre la pittura en plein air, scelta che definisce per sempre il suo percorso artistico.
Dipingere dal vero, osservare le variazioni di luce, catturare l’attimo: tutto diventa per lui un modo di interpretare il mondo.
Con questa attitudine, Monet si muove tra Parigi, Rouen, Londra e infine Giverny, costruendo una delle avventure creative più influenti del XIX e XX secolo.
La formazione e la ricerca della luce
Durante i primi anni, Monet si avvicina al paesaggio senza intenzione accademica. Preferisce l’aria aperta agli atelier e stringe legami con artisti come Eugène Boudin, che lo incoraggia a guardare il cielo come un soggetto in movimento.
L’attività militare in Algeria, che interrompe dopo pochi mesi per motivi di salute, gli regala un’ulteriore sensibilità cromatica.
Tornato in Francia, si iscrive alla Académie Suisse, ambiente informale e fertile, dove incontra Pissarro e Courbet, compagni di ricerca e dialogo.
La nascita dell’Impressionismo
Quando nel 1874 espone “Impression, soleil levant”, Monet non immagina che quel titolo diventi il nome di un movimento.
Eppure la vibrazione di quel dipinto sintetizza la sua ambizione: non raccontare il dettaglio, ma l’impressione di un istante.
Le tele dedicate alle stazioni ferroviarie, alle scogliere di Étretat, ai campi fioriti e ai boulevard parigini mostrano un’energia nuova, che rifiuta la staticità del passato e porta la pittura verso una percezione più immediata, quasi luminosa.

Claude Monet, Impression soleil levant
Giverny e le serie che cambiano la storia
A Giverny, dove si stabilisce stabilmente dal 1883, Monet crea un universo personale fatto di ponti giapponesi, ninfee e giardini costruiti con cura ossessiva.
Le serie dedicate alla Cattedrale di Rouen, ai Pioppi, al Parlamento di Londra e soprattutto alle Ninfee rivelano un’arte che dialoga con il tempo atmosferico e con la memoria.
La sua ricerca diventa sempre più meditativa: la superficie dell’acqua si trasforma in un luogo sospeso dove il colore suggerisce emozioni, profondità e mutamenti continui.

Claude Monet, Bain à la Grenouillère
La morte e i funerali
Claude Monet muore il 5 dicembre 1926 nella sua casa di Giverny, all’età di 86 anni.
I funerali si svolgono in forma semplice, come da sua volontà, e la sepoltura avviene nel piccolo cimitero della chiesa di Giverny.
Il suo giardino, oggi aperto al pubblico, conserva ancora la forza creativa che lo accompagna fino all’ultimo giorno.


















































































