8 dicembre 1793. Muore Madame du Barry, l’ultima favorita del re.

Una vita che cambia destino
Marie-Jeanne Bécu, che la storia ricorda come Madame du Barry, nasce a Vaucouleurs nel 1743 e cresce in un ambiente modesto che non lascia presagire l’ascesa che la attende.
A Parigi trova impiego come dama di compagnia e, grazie alla sua intelligenza vivace e alla naturale eleganza, entra rapidamente nei circoli più influenti.
L’incontro con Jean-Baptiste du Barry apre per lei le porte di un mondo nuovo.
Il matrimonio con il fratello di Jean-Baptiste le permette di accedere alla nobiltà e di essere presentata a corte.
L’ingresso a Versailles
A Versailles, Madame du Barry conquista l’attenzione di Luigi XV.
Diventa la sua favorita ufficiale nel 1769 e si muove con abilità in un ambiente complicato, dove alleanze e ostilità cambiano di continuo.
La sua presenza a corte suscita tensioni, soprattutto tra i membri della nobiltà più tradizionale, ma lei continua a esercitare un ruolo centrale nella vita del re fino alla morte del sovrano nel 1774.
Con l’ascesa di Luigi XVI e di Maria Antonietta, la sua influenza svanisce.
Madame du Barry lascia Versailles e conduce un’esistenza più appartata, pur mantenendo rapporti con figure politiche e diplomatiche del tempo.
Il patrimonio, le opere, la caduta
Nella sua residenza di Louveciennes raccoglie oggetti preziosi, gioielli e opere d’arte che testimoniano il suo gusto e la volontà di costruire un’identità culturale oltre il ruolo di favorita reale.
Durante gli anni della Rivoluzione, tuttavia, il suo passato la rende vulnerabile.
Il furto dei suoi gioielli diventa un caso noto, e per recuperarli mantiene contatti con esuli e mediatori.
Questi rapporti, interpretati come legami contro-rivoluzionari, attirano sospetti.
La morte e gli ultimi istanti
Arrestata nel settembre 1793, Madame du Barry affronta il processo davanti al Tribunale rivoluzionario.
Viene condannata a morte e ghigliottinata l’8 dicembre 1793 a Parigi, in Place de la Révolution.
La sua esecuzione segna la fine di una figura che incarna, più di altre, la distanza tra l’antico splendore di Versailles e la violenza degli anni rivoluzionari.
I suoi funerali non seguono alcun rito, come imposto ai condannati della Rivoluzione, e il suo corpo viene sepolto in una fossa comune.
Una vita che cambia destino
Marie-Jeanne Bécu, che la storia ricorda come Madame du Barry, nasce a Vaucouleurs nel 1743 e cresce in un ambiente modesto che non lascia presagire l’ascesa che la attende.
A Parigi trova impiego come dama di compagnia e, grazie alla sua intelligenza vivace e alla naturale eleganza, entra rapidamente nei circoli più influenti.
L’incontro con Jean-Baptiste du Barry apre per lei le porte di un mondo nuovo.
Il matrimonio con il fratello di Jean-Baptiste le permette di accedere alla nobiltà e di essere presentata a corte.
L’ingresso a Versailles
A Versailles, Madame du Barry conquista l’attenzione di Luigi XV.
Diventa la sua favorita ufficiale nel 1769 e si muove con abilità in un ambiente complicato, dove alleanze e ostilità cambiano di continuo.
La sua presenza a corte suscita tensioni, soprattutto tra i membri della nobiltà più tradizionale, ma lei continua a esercitare un ruolo centrale nella vita del re fino alla morte del sovrano nel 1774.
Con l’ascesa di Luigi XVI e di Maria Antonietta, la sua influenza svanisce.
Madame du Barry lascia Versailles e conduce un’esistenza più appartata, pur mantenendo rapporti con figure politiche e diplomatiche del tempo.
Il patrimonio, le opere, la caduta
Nella sua residenza di Louveciennes raccoglie oggetti preziosi, gioielli e opere d’arte che testimoniano il suo gusto e la volontà di costruire un’identità culturale oltre il ruolo di favorita reale.
Durante gli anni della Rivoluzione, tuttavia, il suo passato la rende vulnerabile.
Il furto dei suoi gioielli diventa un caso noto, e per recuperarli mantiene contatti con esuli e mediatori.
Questi rapporti, interpretati come legami contro-rivoluzionari, attirano sospetti.
La morte e gli ultimi istanti
Arrestata nel settembre 1793, Madame du Barry affronta il processo davanti al Tribunale rivoluzionario.
Viene condannata a morte e ghigliottinata l’8 dicembre 1793 a Parigi, in Place de la Révolution.
La sua esecuzione segna la fine di una figura che incarna, più di altre, la distanza tra l’antico splendore di Versailles e la violenza degli anni rivoluzionari.
I suoi funerali non seguono alcun rito, come imposto ai condannati della Rivoluzione, e il suo corpo viene sepolto in una fossa comune.


















































































