Il Santo del giorno 11 settembre. Santi Proto e Giacinto: Martiri.
Nome: Proto e Giacinto
Morte: Circa 257 d.C., Roma, Italia
Santi Proto e Giacinto furono due martiri cristiani del III secolo, venerati per la loro testimonianza di fede durante le persecuzioni dell’imperatore Valeriano.
Secondo la tradizione, Proto e Giacinto erano schiavi liberati, convertiti al cristianesimo, e servivano in una famiglia nobile a Roma.
Divenuti ferventi seguaci di Cristo, i due uomini si dedicarono alla cura spirituale dei cristiani e si impegnarono a diffondere la fede in un periodo in cui professare il cristianesimo significava rischiare la vita.
Durante le persecuzioni ordinate dall’imperatore Valeriano contro i cristiani, Proto e Giacinto furono arrestati a causa della loro fede.
Incarcerati e sottoposti a torture, rimasero saldi nella loro fedeltà a Cristo.
Proto e Giacinto rifiutarono di rinnegare la loro fede, e per questo furono condannati a morte.
Si crede che siano stati decapitati intorno al 257 d.C.
I loro corpi furono sepolti nelle catacombe di Sant’Ermete, lungo la Via Salaria a Roma, dove i cristiani iniziarono subito a venerarli come martiri.
Nel corso dei secoli, il loro culto si diffuse in tutta la Chiesa.
Papa Damaso I, nel IV secolo, fece iscrivere una lapide commemorativa per onorarli, e il loro nome venne incluso nei martirologi cristiani.
Nome: Proto e Giacinto
Morte: Circa 257 d.C., Roma, Italia
Santi Proto e Giacinto furono due martiri cristiani del III secolo, venerati per la loro testimonianza di fede durante le persecuzioni dell’imperatore Valeriano.
Secondo la tradizione, Proto e Giacinto erano schiavi liberati, convertiti al cristianesimo, e servivano in una famiglia nobile a Roma.
Divenuti ferventi seguaci di Cristo, i due uomini si dedicarono alla cura spirituale dei cristiani e si impegnarono a diffondere la fede in un periodo in cui professare il cristianesimo significava rischiare la vita.
Durante le persecuzioni ordinate dall’imperatore Valeriano contro i cristiani, Proto e Giacinto furono arrestati a causa della loro fede.
Incarcerati e sottoposti a torture, rimasero saldi nella loro fedeltà a Cristo.
Proto e Giacinto rifiutarono di rinnegare la loro fede, e per questo furono condannati a morte.
Si crede che siano stati decapitati intorno al 257 d.C.
I loro corpi furono sepolti nelle catacombe di Sant’Ermete, lungo la Via Salaria a Roma, dove i cristiani iniziarono subito a venerarli come martiri.
Nel corso dei secoli, il loro culto si diffuse in tutta la Chiesa.
Papa Damaso I, nel IV secolo, fece iscrivere una lapide commemorativa per onorarli, e il loro nome venne incluso nei martirologi cristiani.
