È morto Ozzy Osbourne, leggenda dell’heavy metal.

La morte del “Principe delle Tenebre”
Il mondo della musica piange la scomparsa di Ozzy Osbourne, storico frontman dei Black Sabbath, morto all’età di 76 anni.
La notizia è stata confermata dalla famiglia attraverso un comunicato toccante:
“Con tristezza, più che con quanto le parole possano dire, rendiamo noto che il nostro amato Ozzy Osbourne è morto questa mattina. Era con la sua famiglia, circondato dall’amore”.
Ozzy si è spento circondato dai suoi cari, lasciando un vuoto immenso tra i fan e gli artisti che lo consideravano un punto di riferimento assoluto.
Da Birmingham al mito
Nato John Michael Osbourne a Birmingham nel 1948, Ozzy cresce in una famiglia della working class e si avvicina alla musica ascoltando i Beatles.
Nel 1970 fonda insieme a Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward i leggendari Black Sabbath, gruppo destinato a rivoluzionare l’hard rock e l’heavy metal.
L’esordio è fulminante: album come Black Sabbath, Paranoid, Master of Reality diventano cult immediati.
Il nome della band nasce dalla traduzione americana di un film horror di Mario Bava, I tre volti della paura, segno di una poetica dark che avrebbe segnato tutta la carriera di Osbourne.
Il declino, la rinascita e la carriera solista
Nel 1978, dopo anni di eccessi e dipendenze, Ozzy viene allontanato dalla band.
È l’inizio di un periodo buio, segnato da problemi mentali e fisici, fino all’arrivo salvifico di Sharon, sua moglie e manager.
Sotto la sua guida, Ozzy si trasferisce negli USA e intraprende una fortunata carriera da solista, collaborando con grandi nomi e mantenendo sempre viva la sua immagine di artista maledetto.
Le reunion e il saluto finale
Non mancano negli anni le reunion con i Black Sabbath, dal Live Aid del 1985 fino ai tour tra il 1997 e il 2006.
Il gruppo si riunisce stabilmente nel 2011, ma annuncia lo scioglimento nel 2017.
Nello stesso periodo, a Ozzy viene diagnosticato il morbo di Parkinson, che lo costringe gradualmente a ritirarsi dalle scene.
Tuttavia, il 5 luglio 2025 regala al pubblico un ultimo, emozionante concerto d’addio allo stadio Villa Park di Birmingham.
Sul palco, insieme ai suoi storici compagni, salgono anche band come Metallica, Guns N’ Roses, Slayer e Pantera: un tributo alla leggenda, che oggi lascia il palco per sempre.
L’eredità immortale
Ozzy Osbourne. Una figura iconica, capace di incarnare lo spirito ribelle del rock e dell’heavy metal, trasformando ogni palco in un altare e ogni canzone in un rituale collettivo.
La sua voce inconfondibile, la sua presenza scenica e la sua attitudine estrema resteranno scolpite nella memoria della musica. Per sempre.
LPP
Riascolta qui la voce graffiante di Ozzy Osbourne
La morte del “Principe delle Tenebre”
Il mondo della musica piange la scomparsa di Ozzy Osbourne, storico frontman dei Black Sabbath, morto all’età di 76 anni.
La notizia è stata confermata dalla famiglia attraverso un comunicato toccante:
“Con tristezza, più che con quanto le parole possano dire, rendiamo noto che il nostro amato Ozzy Osbourne è morto questa mattina. Era con la sua famiglia, circondato dall’amore”.
Ozzy si è spento circondato dai suoi cari, lasciando un vuoto immenso tra i fan e gli artisti che lo consideravano un punto di riferimento assoluto.
Da Birmingham al mito
Nato John Michael Osbourne a Birmingham nel 1948, Ozzy cresce in una famiglia della working class e si avvicina alla musica ascoltando i Beatles.
Nel 1970 fonda insieme a Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward i leggendari Black Sabbath, gruppo destinato a rivoluzionare l’hard rock e l’heavy metal.
L’esordio è fulminante: album come Black Sabbath, Paranoid, Master of Reality diventano cult immediati.
Il nome della band nasce dalla traduzione americana di un film horror di Mario Bava, I tre volti della paura, segno di una poetica dark che avrebbe segnato tutta la carriera di Osbourne.
Il declino, la rinascita e la carriera solista
Nel 1978, dopo anni di eccessi e dipendenze, Ozzy viene allontanato dalla band.
È l’inizio di un periodo buio, segnato da problemi mentali e fisici, fino all’arrivo salvifico di Sharon, sua moglie e manager.
Sotto la sua guida, Ozzy si trasferisce negli USA e intraprende una fortunata carriera da solista, collaborando con grandi nomi e mantenendo sempre viva la sua immagine di artista maledetto.
Le reunion e il saluto finale
Non mancano negli anni le reunion con i Black Sabbath, dal Live Aid del 1985 fino ai tour tra il 1997 e il 2006.
Il gruppo si riunisce stabilmente nel 2011, ma annuncia lo scioglimento nel 2017.
Nello stesso periodo, a Ozzy viene diagnosticato il morbo di Parkinson, che lo costringe gradualmente a ritirarsi dalle scene.
Tuttavia, il 5 luglio 2025 regala al pubblico un ultimo, emozionante concerto d’addio allo stadio Villa Park di Birmingham.
Sul palco, insieme ai suoi storici compagni, salgono anche band come Metallica, Guns N’ Roses, Slayer e Pantera: un tributo alla leggenda, che oggi lascia il palco per sempre.
L’eredità immortale
Ozzy Osbourne. Una figura iconica, capace di incarnare lo spirito ribelle del rock e dell’heavy metal, trasformando ogni palco in un altare e ogni canzone in un rituale collettivo.
La sua voce inconfondibile, la sua presenza scenica e la sua attitudine estrema resteranno scolpite nella memoria della musica. Per sempre.
LPP
Riascolta qui la voce graffiante di Ozzy Osbourne


















































































