Giorgio Armani al Famedio del Cimitero Monumentale di Milano.

Giorgio Armani sarà iscritto nel Famedio del cimitero Monumentale di Milano, il pantheon delle personalità più importanti per la storia della città.
Cos’è il Famedio e l’origine del suo nome
Il famėdio è una costruzione o un insieme di costruzioni di pregio, destinata alla sepoltura o alla memoria di personaggi illustri, in quest’ultimo caso con cenotafi (cioè monumenti funebri privi di resti mortali). Il famedio solitamente costituisce la parte monumentale dei grandi cimiteri cittadini.
Il termine deriva dal latino famae aedes, che significa letteralmente “tempio della fama”.
Il nome ne descrive perfettamente la funzione: custodire la memoria degli uomini e delle donne che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura, nell’arte, nella scienza e nella storia patria.
Il Famedio del Cimitero Monumentale di Milano è riconosciuto come il pantheon delle personalità che hanno reso grande la città.
Costruito con l’intento di celebrare i milanesi illustri, il Famedio non è soltanto un luogo di sepoltura, ma soprattutto uno spazio simbolico di memoria collettiva, capace di tramandare i valori e le identità della città.
I criteri di iscrizione e le categorie
L’ammissione al Famedio risponde a criteri ben definiti, istituiti nel 1884 e parzialmente modificati nel 1904.
Le personalità onorate vengono suddivise in tre gruppi:
- Illustri, per i meriti letterari, artistici e scientifici.
- Benemeriti, per chi ha dato contributi significativi alla comunità.
- Distinti nella storia patria, per figure che hanno inciso nel percorso politico e sociale dell’Italia.
Un aspetto importante è che non occorre essere sepolti al Monumentale per avere il proprio nome iscritto nel Famedio. È il caso, ad esempio, di Giuseppe Verdi e Giuseppe Mazzini, i cui resti riposano altrove, così come Krizia (Mariuccia Mandelli), iscritta ma sepolta a Bergamo.
Le personalità già presenti
Nel Famedio si trovano le spoglie di otto grandi figure, tra cui Alessandro Manzoni (il primo a esservi accolto), Carlo Cattaneo, Salvatore Quasimodo, Carla Fracci e Bruno Munari.
La cripta sottostante ospita altre personalità che hanno reso Milano celebre nel mondo: da Giorgio Gaber a Franca Rame, da Dario Fo ad Alda Merini ed Enzo Jannacci.
Un percorso che racconta la storia culturale e civile della città attraverso i suoi protagonisti.
Giorgio Armani e il legame con Milano
Il sindaco Beppe Sala ha annunciato che anche il nome di Giorgio Armani verrà iscritto al Famedio, a seguito del consenso della famiglia, a conferma del legame indissolubile tra lo stilista e Milano.
Lo stilista aveva espresso in vita il desiderio di riposare nella cappella di famiglia, a Rivalta, che anni fa aveva ristrutturato e che aveva disegnato lui stesso. Le sue volontà sono state rispettate e tuttavia l’iscrizione al Famedio è un atto di riconoscimento della città che ha deciso di onorarlo con un posto nel suo tempio della memoria.
Un riconoscimento immediato, mentre per l’intitolazione di strade o piazze occorreranno almeno dieci anni dalla scomparsa, come stabilito dalla legge italiana.
Il Famedio come simbolo di memoria collettiva
Il Famedio rappresenta molto più di un luogo fisico della memoria: è il simbolo della gratitudine di Milano verso i suoi figli più illustri.
Accogliere il nome di Giorgio Armani significa rafforzare un legame che dura dagli esordi dello stilista fino al suo successo planetario.
Così, tra le navate di questo pantheon laico, continuerà a vivere la memoria di chi ha fatto della città un punto di riferimento culturale e creativo nel mondo.
LPP
Giorgio Armani sarà iscritto nel Famedio del cimitero Monumentale di Milano, il pantheon delle personalità più importanti per la storia della città.
Cos’è il Famedio e l’origine del suo nome
Il famėdio è una costruzione o un insieme di costruzioni di pregio, destinata alla sepoltura o alla memoria di personaggi illustri, in quest’ultimo caso con cenotafi (cioè monumenti funebri privi di resti mortali). Il famedio solitamente costituisce la parte monumentale dei grandi cimiteri cittadini.
Il termine deriva dal latino famae aedes, che significa letteralmente “tempio della fama”.
Il nome ne descrive perfettamente la funzione: custodire la memoria degli uomini e delle donne che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura, nell’arte, nella scienza e nella storia patria.
Il Famedio del Cimitero Monumentale di Milano è riconosciuto come il pantheon delle personalità che hanno reso grande la città.
Costruito con l’intento di celebrare i milanesi illustri, il Famedio non è soltanto un luogo di sepoltura, ma soprattutto uno spazio simbolico di memoria collettiva, capace di tramandare i valori e le identità della città.
I criteri di iscrizione e le categorie
L’ammissione al Famedio risponde a criteri ben definiti, istituiti nel 1884 e parzialmente modificati nel 1904.
Le personalità onorate vengono suddivise in tre gruppi:
- Illustri, per i meriti letterari, artistici e scientifici.
- Benemeriti, per chi ha dato contributi significativi alla comunità.
- Distinti nella storia patria, per figure che hanno inciso nel percorso politico e sociale dell’Italia.
Un aspetto importante è che non occorre essere sepolti al Monumentale per avere il proprio nome iscritto nel Famedio. È il caso, ad esempio, di Giuseppe Verdi e Giuseppe Mazzini, i cui resti riposano altrove, così come Krizia (Mariuccia Mandelli), iscritta ma sepolta a Bergamo.
Le personalità già presenti
Nel Famedio si trovano le spoglie di otto grandi figure, tra cui Alessandro Manzoni (il primo a esservi accolto), Carlo Cattaneo, Salvatore Quasimodo, Carla Fracci e Bruno Munari.
La cripta sottostante ospita altre personalità che hanno reso Milano celebre nel mondo: da Giorgio Gaber a Franca Rame, da Dario Fo ad Alda Merini ed Enzo Jannacci.
Un percorso che racconta la storia culturale e civile della città attraverso i suoi protagonisti.
Giorgio Armani e il legame con Milano
Il sindaco Beppe Sala ha annunciato che anche il nome di Giorgio Armani verrà iscritto al Famedio, a seguito del consenso della famiglia, a conferma del legame indissolubile tra lo stilista e Milano.
Lo stilista aveva espresso in vita il desiderio di riposare nella cappella di famiglia, a Rivalta, che anni fa aveva ristrutturato e che aveva disegnato lui stesso. Le sue volontà sono state rispettate e tuttavia l’iscrizione al Famedio è un atto di riconoscimento della città che ha deciso di onorarlo con un posto nel suo tempio della memoria.
Un riconoscimento immediato, mentre per l’intitolazione di strade o piazze occorreranno almeno dieci anni dalla scomparsa, come stabilito dalla legge italiana.
Il Famedio come simbolo di memoria collettiva
Il Famedio rappresenta molto più di un luogo fisico della memoria: è il simbolo della gratitudine di Milano verso i suoi figli più illustri.
Accogliere il nome di Giorgio Armani significa rafforzare un legame che dura dagli esordi dello stilista fino al suo successo planetario.
Così, tra le navate di questo pantheon laico, continuerà a vivere la memoria di chi ha fatto della città un punto di riferimento culturale e creativo nel mondo.
LPP


















































































