Il Santo del giorno 19 luglio: Sant’Arsenio il Grande.

Nome: Sant’Arsenio il Grande
Titolo: Eremita
Nascita: 350 circa, Roma
Morte: 450, Scete, Egitto
Ricorrenza: 19 luglio
Arsenio nasce intorno al 350 a Roma, in una famiglia cristiana appartenente all’aristocrazia senatoria.
Riceve un’educazione raffinata, studia filosofia, grammatica e retorica, ed è destinato a una carriera di prestigio.
Quando l’imperatore Teodosio lo chiama a Costantinopoli come precettore dei figli Arcadio e Onorio, Arsenio accetta.
Svolge il suo compito con dedizione, ma nel cuore matura un desiderio più profondo: lasciare tutto per cercare Dio nel silenzio.
La scelta radicale del silenzio
Intorno al 395, Arsenio abbandona la vita di corte e si ritira nel deserto egiziano di Scete.
Qui si unisce ai monaci eremiti, i cosiddetti Padri del deserto, vivendo in estrema povertà, solitudine e preghiera.
Diventa celebre per il suo rigore ascetico e per il voto di silenzio, tanto da essere ricordato per la frase:
“Spesso mi sono pentito di aver parlato, mai di aver taciuto.”
Si racconta che Arsenio passi giorni interi in preghiera, inginocchiato, con le mani alzate al cielo, fino allo sfinimento.
Rifiuta ogni conforto materiale e si dedica all’umiltà più radicale, considerando la sapienza del mondo inferiore alla saggezza divina.
Un padre spirituale venerato in Oriente e Occidente
Nonostante la sua vita ritirata, Arsenio attira molti discepoli e pellegrini che cercano consiglio.
Le sue parole semplici, brevi e ispirate diventano per secoli fonte di meditazione per monaci e cristiani.
I suoi detti sono raccolti nei Detti dei Padri del deserto, una delle opere spirituali più lette della tradizione orientale.
Sant’Arsenio è venerato come modello di vita contemplativa sia nella Chiesa d’Oriente sia in quella d’Occidente.
La morte di Sant’Arsenio il Grande
Sant’Arsenio muore nel deserto di Scete intorno all’anno 450, all’età di circa cento anni.
Fino all’ultimo respiro rimane fedele alla sua vocazione: il silenzio, la preghiera e il nascondimento.
Il suo ricordo continua a ispirare coloro che scelgono la via eremitica o la ricerca del silenzio interiore.
Nome: Sant’Arsenio il Grande
Titolo: Eremita
Nascita: 350 circa, Roma
Morte: 450, Scete, Egitto
Ricorrenza: 19 luglio
Arsenio nasce intorno al 350 a Roma, in una famiglia cristiana appartenente all’aristocrazia senatoria.
Riceve un’educazione raffinata, studia filosofia, grammatica e retorica, ed è destinato a una carriera di prestigio.
Quando l’imperatore Teodosio lo chiama a Costantinopoli come precettore dei figli Arcadio e Onorio, Arsenio accetta.
Svolge il suo compito con dedizione, ma nel cuore matura un desiderio più profondo: lasciare tutto per cercare Dio nel silenzio.
La scelta radicale del silenzio
Intorno al 395, Arsenio abbandona la vita di corte e si ritira nel deserto egiziano di Scete.
Qui si unisce ai monaci eremiti, i cosiddetti Padri del deserto, vivendo in estrema povertà, solitudine e preghiera.
Diventa celebre per il suo rigore ascetico e per il voto di silenzio, tanto da essere ricordato per la frase:
“Spesso mi sono pentito di aver parlato, mai di aver taciuto.”
Si racconta che Arsenio passi giorni interi in preghiera, inginocchiato, con le mani alzate al cielo, fino allo sfinimento.
Rifiuta ogni conforto materiale e si dedica all’umiltà più radicale, considerando la sapienza del mondo inferiore alla saggezza divina.
Un padre spirituale venerato in Oriente e Occidente
Nonostante la sua vita ritirata, Arsenio attira molti discepoli e pellegrini che cercano consiglio.
Le sue parole semplici, brevi e ispirate diventano per secoli fonte di meditazione per monaci e cristiani.
I suoi detti sono raccolti nei Detti dei Padri del deserto, una delle opere spirituali più lette della tradizione orientale.
Sant’Arsenio è venerato come modello di vita contemplativa sia nella Chiesa d’Oriente sia in quella d’Occidente.
La morte di Sant’Arsenio il Grande
Sant’Arsenio muore nel deserto di Scete intorno all’anno 450, all’età di circa cento anni.
Fino all’ultimo respiro rimane fedele alla sua vocazione: il silenzio, la preghiera e il nascondimento.
Il suo ricordo continua a ispirare coloro che scelgono la via eremitica o la ricerca del silenzio interiore.


















































































