La rinascita della tomba di Kha e Merit.

La rinascita della tomba di Kha e Merit: a 120 anni dalla scoperta il corredo egizio rivive grazie alla tecnologia, un tesoro intatto riemerge dall’antichità.
A centovent’anni dalla storica scoperta di Ernesto Schiaparelli, la tomba di Kha e Merit, una delle coppie più affascinanti dell’élite egizia, torna a nuova vita.
Scoperta nel 1906 e rimasta intatta per oltre tremila anni, la sepoltura rappresenta uno dei ritrovamenti più preziosi del Museo Egizio di Torino, custode del suo magnifico corredo funerario.
Oggi, grazie a ricostruzioni immersive, analisi scientifiche e nuove tecnologie digitali, quel mondo antico riemerge con dettagli mai visti prima.
Chi erano Kha e Merit: una coppia dell’élite tebana di 3.500 anni fa
Kha era un architetto e sovrintendente ai lavori del faraone, mentre Merit era la sua compagna, figura di rilievo all’interno della società tebana del Nuovo Regno.
La loro vita si svolgeva circa 3.500 anni fa, durante un’epoca di grande splendore artistico e culturale.
La ricchezza del loro corredo funerario ne testimonia lo status: oggetti preziosi, strumenti da lavoro, gioielli raffinati e oggetti per la cura personale raccontano una quotidianità colta, agiata e sorprendentemente raffinata.
Parrucche, sgabelli pieghevoli e ori: il corredo funebre che racconta una vita reale
Tra gli oggetti più affascinanti vi sono le parrucche perfettamente conservate, simbolo di eleganza e potere nell’antico Egitto.
Accanto a esse trovano spazio sgabelli pieghevoli in legno e cuoio, veri capolavori di design e funzionalità, usati da Kha nelle sue attività amministrative.
Non mancano gli ori e i gioielli di Merit, tra cui collane, pettorali e amuleti che uniscono estetica e spiritualità.
Il corredo comprende anche:
- cosmetici e unguenti ancora sigillati
- strumenti di lavoro dell’architetto
- abiti finemente tessuti
- offerte alimentari ritrovate praticamente integre
Un patrimonio straordinario che offre uno spaccato raro della vita privata di una famiglia aristocratica dell’epoca.
Una tomba intatta, un ritrovamento unico
Quando Schiaparelli entrò nel sepolcro nel 1906, si trovò davanti una scena incredibile:
la tomba era sigillata, mai violata dai ladri di antichità.
Questo rese possibile recuperare ogni elemento nella sua posizione originale, come se il tempo si fosse improvvisamente fermato.
Ancora oggi, gli archeologi considerano quella di Kha e Merit una delle tombe non regali più importanti mai ritrovate in Egitto.
La rinascita nel XXI secolo: nuovi studi, tecnologie avanzate e ricostruzioni immersive
Il centoventesimo anniversario ha dato impulso a un grande progetto di valorizzazione.
Grazie a:
- scanner 3D,
- analisi multispettrali,
- ricostruzioni digitali,
- modelli immersivi e realtà virtuale,
il corredo funerario può essere studiato come mai prima d’ora.
Le nuove tecnologie hanno permesso di ricostruire i colori originali dei tessuti, analizzare la composizione dei metalli preziosi e ricreare virtualmente gli ambienti della tomba.
Il risultato?
Un viaggio coinvolgente che unisce rigore scientifico e divulgazione, restituendo al pubblico la quotidianità di una delle coppie più affascinanti dell’antico Egitto.
Un patrimonio che continua a parlare al presente
La rinascita della tomba di Kha e Merit non è solo un’operazione museale.
È un ponte tra epoche, un modo per comprendere come vivevano, lavoravano e amavano gli uomini e le donne dell’antico Egitto.
Il loro corredo, così ricco e personale, ci ricorda che dietro ogni reperto c’è una storia umana fatta di gesti quotidiani, ambizioni, affetti.
A 120 anni dalla scoperta, il sepolcro ritrova voce, e con esso l’identità di Kha e Merit, una coppia che continua a raccontare la grandezza e l’intimità della civiltà faraonica.
LPP
La rinascita della tomba di Kha e Merit: a 120 anni dalla scoperta il corredo egizio rivive grazie alla tecnologia, un tesoro intatto riemerge dall’antichità.
A centovent’anni dalla storica scoperta di Ernesto Schiaparelli, la tomba di Kha e Merit, una delle coppie più affascinanti dell’élite egizia, torna a nuova vita.
Scoperta nel 1906 e rimasta intatta per oltre tremila anni, la sepoltura rappresenta uno dei ritrovamenti più preziosi del Museo Egizio di Torino, custode del suo magnifico corredo funerario.
Oggi, grazie a ricostruzioni immersive, analisi scientifiche e nuove tecnologie digitali, quel mondo antico riemerge con dettagli mai visti prima.
Chi erano Kha e Merit: una coppia dell’élite tebana di 3.500 anni fa
Kha era un architetto e sovrintendente ai lavori del faraone, mentre Merit era la sua compagna, figura di rilievo all’interno della società tebana del Nuovo Regno.
La loro vita si svolgeva circa 3.500 anni fa, durante un’epoca di grande splendore artistico e culturale.
La ricchezza del loro corredo funerario ne testimonia lo status: oggetti preziosi, strumenti da lavoro, gioielli raffinati e oggetti per la cura personale raccontano una quotidianità colta, agiata e sorprendentemente raffinata.
Parrucche, sgabelli pieghevoli e ori: il corredo funebre che racconta una vita reale
Tra gli oggetti più affascinanti vi sono le parrucche perfettamente conservate, simbolo di eleganza e potere nell’antico Egitto.
Accanto a esse trovano spazio sgabelli pieghevoli in legno e cuoio, veri capolavori di design e funzionalità, usati da Kha nelle sue attività amministrative.
Non mancano gli ori e i gioielli di Merit, tra cui collane, pettorali e amuleti che uniscono estetica e spiritualità.
Il corredo comprende anche:
- cosmetici e unguenti ancora sigillati
- strumenti di lavoro dell’architetto
- abiti finemente tessuti
- offerte alimentari ritrovate praticamente integre
Un patrimonio straordinario che offre uno spaccato raro della vita privata di una famiglia aristocratica dell’epoca.
Una tomba intatta, un ritrovamento unico
Quando Schiaparelli entrò nel sepolcro nel 1906, si trovò davanti una scena incredibile:
la tomba era sigillata, mai violata dai ladri di antichità.
Questo rese possibile recuperare ogni elemento nella sua posizione originale, come se il tempo si fosse improvvisamente fermato.
Ancora oggi, gli archeologi considerano quella di Kha e Merit una delle tombe non regali più importanti mai ritrovate in Egitto.
La rinascita nel XXI secolo: nuovi studi, tecnologie avanzate e ricostruzioni immersive
Il centoventesimo anniversario ha dato impulso a un grande progetto di valorizzazione.
Grazie a:
- scanner 3D,
- analisi multispettrali,
- ricostruzioni digitali,
- modelli immersivi e realtà virtuale,
il corredo funerario può essere studiato come mai prima d’ora.
Le nuove tecnologie hanno permesso di ricostruire i colori originali dei tessuti, analizzare la composizione dei metalli preziosi e ricreare virtualmente gli ambienti della tomba.
Il risultato?
Un viaggio coinvolgente che unisce rigore scientifico e divulgazione, restituendo al pubblico la quotidianità di una delle coppie più affascinanti dell’antico Egitto.
Un patrimonio che continua a parlare al presente
La rinascita della tomba di Kha e Merit non è solo un’operazione museale.
È un ponte tra epoche, un modo per comprendere come vivevano, lavoravano e amavano gli uomini e le donne dell’antico Egitto.
Il loro corredo, così ricco e personale, ci ricorda che dietro ogni reperto c’è una storia umana fatta di gesti quotidiani, ambizioni, affetti.
A 120 anni dalla scoperta, il sepolcro ritrova voce, e con esso l’identità di Kha e Merit, una coppia che continua a raccontare la grandezza e l’intimità della civiltà faraonica.
LPP



















































































