Laives (BZ). Funerale fai da te.

Laives, disservizio al cimitero: la famiglia costretta a tumulare da sola la bara del defunto.
Il caso che ha scosso la comunità
A Laives, in provincia di Bolzano, un funerale si è trasformato in un episodio che ha suscitato indignazione e imbarazzo istituzionale.
Dopo la cerimonia religiosa nella chiesa del paese, i familiari di un uomo di 96 anni si sono recati al cimitero per l’ultimo saluto.
Al loro arrivo hanno però scoperto che nessuno era presente per occuparsi della tumulazione.
La ditta incaricata dal Comune di Laives non si è presentata, lasciando i parenti soli davanti al feretro.
Un intervento improvvisato e rischioso
L’assenza del personale ha costretto i familiari ad agire autonomamente.
Dopo oltre un’ora di attesa sotto il sole, e senza strumenti adeguati, hanno provveduto a calare la bara nella tomba utilizzando corde improvvisate.
Un’operazione complessa e rischiosa, che ha trasformato un momento di raccoglimento in una situazione di forte tensione.
Solo in seguito sono intervenuti due dipendenti comunali, ma privi della necessaria competenza per gestire la sepoltura.
Le scuse ufficiali del Comune
Il giorno successivo, l’assessore ai servizi cimiteriali, Antonio Cantoro, ha contattato la famiglia per presentare le proprie scuse.
L’assessore ha riconosciuto la gravità del disservizio e ha spiegato che si è trattato di un errore organizzativo da chiarire attraverso un’indagine interna.
Ha inoltre sottolineato che il settore necessita di una revisione complessiva, ammettendo che la gestione attuale non è adeguata alle esigenze del territorio.
La beffa dei costi burocratici
Alla vicenda si aggiunge un aspetto che ha ulteriormente indignato i familiari.
Nonostante abbiano dovuto occuparsi personalmente della tumulazione, la famiglia riceverà ugualmente il pagamento PagoPA di circa 200 euro per le spese del servizio.
Un dettaglio percepito come una vera e propria beffa, che ha sollevato nuove critiche sulla gestione comunale.
Indagine e riforma gestionale
Il Comune ha annunciato l’apertura di una indagine conoscitiva per accertare le responsabilità e ha ribadito la volontà di riformare il sistema di gestione dei servizi cimiteriali.
Cantoro ha ricordato che è in corso un progetto per l’introduzione di un sistema gestionale più efficiente e che, entro la fine dell’anno, verrà reintrodotta la figura del gestore del cimitero, eliminata dalle precedenti amministrazioni.
Secondo l’assessore, questa figura avrà un ruolo fondamentale nel coordinamento delle attività e nel garantire un servizio regolare e rispettoso.
Una vicenda che solleva interrogativi
L’episodio di Laives mette in luce le criticità di un settore delicato, che richiede attenzione e organizzazione.
Il disservizio, oltre ad aver segnato profondamente una famiglia già provata dal lutto, ha aperto un dibattito sulla necessità di una gestione più attenta delle strutture cimiteriali.
Il Comune ha espresso cordoglio alla famiglia e ha assicurato che simili situazioni non dovranno ripetersi.
Laives, disservizio al cimitero: la famiglia costretta a tumulare da sola la bara del defunto.
Il caso che ha scosso la comunità
A Laives, in provincia di Bolzano, un funerale si è trasformato in un episodio che ha suscitato indignazione e imbarazzo istituzionale.
Dopo la cerimonia religiosa nella chiesa del paese, i familiari di un uomo di 96 anni si sono recati al cimitero per l’ultimo saluto.
Al loro arrivo hanno però scoperto che nessuno era presente per occuparsi della tumulazione.
La ditta incaricata dal Comune di Laives non si è presentata, lasciando i parenti soli davanti al feretro.
Un intervento improvvisato e rischioso
L’assenza del personale ha costretto i familiari ad agire autonomamente.
Dopo oltre un’ora di attesa sotto il sole, e senza strumenti adeguati, hanno provveduto a calare la bara nella tomba utilizzando corde improvvisate.
Un’operazione complessa e rischiosa, che ha trasformato un momento di raccoglimento in una situazione di forte tensione.
Solo in seguito sono intervenuti due dipendenti comunali, ma privi della necessaria competenza per gestire la sepoltura.
Le scuse ufficiali del Comune
Il giorno successivo, l’assessore ai servizi cimiteriali, Antonio Cantoro, ha contattato la famiglia per presentare le proprie scuse.
L’assessore ha riconosciuto la gravità del disservizio e ha spiegato che si è trattato di un errore organizzativo da chiarire attraverso un’indagine interna.
Ha inoltre sottolineato che il settore necessita di una revisione complessiva, ammettendo che la gestione attuale non è adeguata alle esigenze del territorio.
La beffa dei costi burocratici
Alla vicenda si aggiunge un aspetto che ha ulteriormente indignato i familiari.
Nonostante abbiano dovuto occuparsi personalmente della tumulazione, la famiglia riceverà ugualmente il pagamento PagoPA di circa 200 euro per le spese del servizio.
Un dettaglio percepito come una vera e propria beffa, che ha sollevato nuove critiche sulla gestione comunale.
Indagine e riforma gestionale
Il Comune ha annunciato l’apertura di una indagine conoscitiva per accertare le responsabilità e ha ribadito la volontà di riformare il sistema di gestione dei servizi cimiteriali.
Cantoro ha ricordato che è in corso un progetto per l’introduzione di un sistema gestionale più efficiente e che, entro la fine dell’anno, verrà reintrodotta la figura del gestore del cimitero, eliminata dalle precedenti amministrazioni.
Secondo l’assessore, questa figura avrà un ruolo fondamentale nel coordinamento delle attività e nel garantire un servizio regolare e rispettoso.
Una vicenda che solleva interrogativi
L’episodio di Laives mette in luce le criticità di un settore delicato, che richiede attenzione e organizzazione.
Il disservizio, oltre ad aver segnato profondamente una famiglia già provata dal lutto, ha aperto un dibattito sulla necessità di una gestione più attenta delle strutture cimiteriali.
Il Comune ha espresso cordoglio alla famiglia e ha assicurato che simili situazioni non dovranno ripetersi.


















































































