Scoperto un cimitero di 4000 anni fa nel Wiltshire (UK).

Wiltshire (UK), scoperto un cimitero di 4000 anni fa: è il “giardino degli spiriti” dell’Età del Bronzo
Un’incredibile scoperta archeologica è emersa nel Wiltshire, contea dell’Inghilterra sud-occidentale, , dove gli archeologi di Cotswold Archaeology hanno riportato alla luce un complesso funerario risalente a oltre 4.000 anni fa.
Durante uno scavo nei terreni dei vivai Showell, sono stati individuati quattro grandi tumuli sepolcrali (barrows), disposti come un nucleo di memoria collettiva. I fossati concentrici che circondano le strutture, le sepolture ad inumazione e le numerose cremazioni restituiscono l’immagine di un vero e proprio “giardino degli spiriti”, in cui la comunità dell’Età del Bronzo celebrava il culto dei morti.
Il tumulo principale: un cuore rituale
Al centro del sito si ergeva Barrow 1, un tumulo dal diametro di circa trenta metri. Oggi ne restano solo i fossati, ma in origine si trattava di una collinetta artificiale imponente e visibile da lontano.
Gli archeologi hanno rinvenuto due sepolture principali:
- un’inumazione rannicchiata, con lo scheletro contratto, probabilmente avvolto in tessuti o sottoposto a un processo di parziale mummificazione;
- una cremazione con urna ceramica integra, segno di un rituale solenne e curato.
Queste pratiche, diverse ma coesistenti, testimoniano la pluralità delle credenze sulle forme di passaggio nell’aldilà.
Età del Bronzo e Età del Ferro: due visioni della morte
Attorno al tumulo principale si dispongono altri tre barrows, oggi quasi cancellati dalle arature, ma ancora leggibili nelle tracce archeologiche.
Qui sono state rinvenute 14 cremazioni, alcune contenute in urne, altre deposte in semplici fosse. Alcune erano accompagnate da oggetti simbolici, come una piccola tazza in ceramica e un piccone in corno, strumenti che trasformavano il rito in un dialogo spirituale tra vivi e defunti.
Gli studiosi sottolineano la differenza tra i tumuli dell’Età del Bronzo e quelli dell’Età del Ferro.
- Nel Bronzo (2500–800 a.C.) i barrows erano monumentali, segni di potere e appartenenza collettiva, usati per inumazioni rannicchiate e cremazioni rituali.
- Nel Ferro (800–43 a.C.) i tumuli divennero più rari e modesti, spesso riservati a figure eminenti, con corredi di armi e simboli di prestigio.
Questa evoluzione riflette il passaggio da comunità agricole e rituali a società gerarchiche e guerriere.
Un paesaggio che racconta la storia
Lo scavo ha mostrato come il sito sia stato riutilizzato e trasformato nel corso dei secoli. Solchi medievali e cave di calcare hanno inciso i terreni, ma senza cancellare del tutto le tracce preistoriche.
Il paesaggio del Wiltshire, già celebre per Stonehenge, appare quindi come un palinsesto di epoche diverse: un libro di pietra e terra in cui la memoria delle comunità del passato continua a vivere.
Gli scavi di Showell ci permettono oggi di comprendere meglio il legame tra i popoli dell’Età del Bronzo, la morte e il territorio.
In quei tumuli si conserva l’idea che i morti dovessero essere ricordati non nel silenzio del sottosuolo, ma attraverso architetture visibili, destinate a dialogare con i villaggi e le generazioni future.
Un’eredità millenaria che ancora oggi, a distanza di 4000 anni, continua a parlare di identità, spiritualità e memoria collettiva.
Wiltshire (UK), scoperto un cimitero di 4000 anni fa: è il “giardino degli spiriti” dell’Età del Bronzo
Un’incredibile scoperta archeologica è emersa nel Wiltshire, contea dell’Inghilterra sud-occidentale, , dove gli archeologi di Cotswold Archaeology hanno riportato alla luce un complesso funerario risalente a oltre 4.000 anni fa.
Durante uno scavo nei terreni dei vivai Showell, sono stati individuati quattro grandi tumuli sepolcrali (barrows), disposti come un nucleo di memoria collettiva. I fossati concentrici che circondano le strutture, le sepolture ad inumazione e le numerose cremazioni restituiscono l’immagine di un vero e proprio “giardino degli spiriti”, in cui la comunità dell’Età del Bronzo celebrava il culto dei morti.
Il tumulo principale: un cuore rituale
Al centro del sito si ergeva Barrow 1, un tumulo dal diametro di circa trenta metri. Oggi ne restano solo i fossati, ma in origine si trattava di una collinetta artificiale imponente e visibile da lontano.
Gli archeologi hanno rinvenuto due sepolture principali:
- un’inumazione rannicchiata, con lo scheletro contratto, probabilmente avvolto in tessuti o sottoposto a un processo di parziale mummificazione;
- una cremazione con urna ceramica integra, segno di un rituale solenne e curato.
Queste pratiche, diverse ma coesistenti, testimoniano la pluralità delle credenze sulle forme di passaggio nell’aldilà.
Età del Bronzo e Età del Ferro: due visioni della morte
Attorno al tumulo principale si dispongono altri tre barrows, oggi quasi cancellati dalle arature, ma ancora leggibili nelle tracce archeologiche.
Qui sono state rinvenute 14 cremazioni, alcune contenute in urne, altre deposte in semplici fosse. Alcune erano accompagnate da oggetti simbolici, come una piccola tazza in ceramica e un piccone in corno, strumenti che trasformavano il rito in un dialogo spirituale tra vivi e defunti.
Gli studiosi sottolineano la differenza tra i tumuli dell’Età del Bronzo e quelli dell’Età del Ferro.
- Nel Bronzo (2500–800 a.C.) i barrows erano monumentali, segni di potere e appartenenza collettiva, usati per inumazioni rannicchiate e cremazioni rituali.
- Nel Ferro (800–43 a.C.) i tumuli divennero più rari e modesti, spesso riservati a figure eminenti, con corredi di armi e simboli di prestigio.
Questa evoluzione riflette il passaggio da comunità agricole e rituali a società gerarchiche e guerriere.
Un paesaggio che racconta la storia
Lo scavo ha mostrato come il sito sia stato riutilizzato e trasformato nel corso dei secoli. Solchi medievali e cave di calcare hanno inciso i terreni, ma senza cancellare del tutto le tracce preistoriche.
Il paesaggio del Wiltshire, già celebre per Stonehenge, appare quindi come un palinsesto di epoche diverse: un libro di pietra e terra in cui la memoria delle comunità del passato continua a vivere.
Gli scavi di Showell ci permettono oggi di comprendere meglio il legame tra i popoli dell’Età del Bronzo, la morte e il territorio.
In quei tumuli si conserva l’idea che i morti dovessero essere ricordati non nel silenzio del sottosuolo, ma attraverso architetture visibili, destinate a dialogare con i villaggi e le generazioni future.
Un’eredità millenaria che ancora oggi, a distanza di 4000 anni, continua a parlare di identità, spiritualità e memoria collettiva.



















































































