Tiziano Terzani: morire è solo un passaggio.

Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi.
Il commiato “segna” il tempo del saluto. E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato.
Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza.
Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
La morte come passaggio, non come fine
Tiziano Terzani è stato un testimone del mondo e dell’anima. Giornalista, scrittore, viaggiatore spirituale, ha saputo trasformare anche la malattia in una tappa di ricerca.
Nel suo libro *La fine è il mio inizio*, dialoga con il figlio Folco e lascia in eredità parole piene di luce, capaci di accompagnare anche il dolore più grande.
Tra le sue immagini più serene e potenti, c’è quella del morire come un semplice cambiarsi d’abito.
“Morire è come cambiare abito.
Si lascia un vestito vecchio per prenderne un altro nuovo.
È solo un passaggio.”
Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio
Questa frase restituisce alla morte un volto umano, quieto, trasformativo.
Può essere letta al termine di una cerimonia, oppure sussurrata in un momento di silenzio.
È un’immagine che lenisce, che trasforma la paura in consapevolezza: la vita continua, ma cambia forma.
La bellezza che resta
Accanto alla visione spirituale, Terzani ci offre anche uno sguardo innamorato del presente.
Nelle ultime settimane della sua vita, contemplando un prato, scrive una delle sue frasi più poetiche.
“Guarda la natura da questo prato…
un grande concerto che vive di vita sua, completamente indifferente, distaccato da quel che mi succede, dalla morte che aspetto.
Da mesi dentro di me c’è un centro di gioia che irradia in ogni direzione.”
Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio
Anche di fronte alla morte, Terzani percepisce una gioia profonda e silenziosa.
Un centro vivo, che non si lascia toccare dalla malattia.
Questa citazione è perfetta per chi sente il bisogno di ricordare il legame tra chi se ne va e la bellezza della vita che rimane.
In chiusura, una promessa
Come un soffio leggero, un’ultima frase può accompagnare il saluto finale.
È la voce stessa di Terzani, che promette di restare, oltre la soglia.
“E ricordati, io ci sarò.
Ci sarò su nell’aria.
Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami.”
Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio
Parole da leggere a mezza voce.
Perché a volte, basta chiudere gli occhi e ascoltare il silenzio, per sentire ancora una presenza.
Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi.
Il commiato “segna” il tempo del saluto. E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato.
Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza.
Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
La morte come passaggio, non come fine
Tiziano Terzani è stato un testimone del mondo e dell’anima. Giornalista, scrittore, viaggiatore spirituale, ha saputo trasformare anche la malattia in una tappa di ricerca.
Nel suo libro *La fine è il mio inizio*, dialoga con il figlio Folco e lascia in eredità parole piene di luce, capaci di accompagnare anche il dolore più grande.
Tra le sue immagini più serene e potenti, c’è quella del morire come un semplice cambiarsi d’abito.
“Morire è come cambiare abito.
Si lascia un vestito vecchio per prenderne un altro nuovo.
È solo un passaggio.”
Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio
Questa frase restituisce alla morte un volto umano, quieto, trasformativo.
Può essere letta al termine di una cerimonia, oppure sussurrata in un momento di silenzio.
È un’immagine che lenisce, che trasforma la paura in consapevolezza: la vita continua, ma cambia forma.
La bellezza che resta
Accanto alla visione spirituale, Terzani ci offre anche uno sguardo innamorato del presente.
Nelle ultime settimane della sua vita, contemplando un prato, scrive una delle sue frasi più poetiche.
“Guarda la natura da questo prato…
un grande concerto che vive di vita sua, completamente indifferente, distaccato da quel che mi succede, dalla morte che aspetto.
Da mesi dentro di me c’è un centro di gioia che irradia in ogni direzione.”
Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio
Anche di fronte alla morte, Terzani percepisce una gioia profonda e silenziosa.
Un centro vivo, che non si lascia toccare dalla malattia.
Questa citazione è perfetta per chi sente il bisogno di ricordare il legame tra chi se ne va e la bellezza della vita che rimane.
In chiusura, una promessa
Come un soffio leggero, un’ultima frase può accompagnare il saluto finale.
È la voce stessa di Terzani, che promette di restare, oltre la soglia.
“E ricordati, io ci sarò.
Ci sarò su nell’aria.
Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami.”
Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio
Parole da leggere a mezza voce.
Perché a volte, basta chiudere gli occhi e ascoltare il silenzio, per sentire ancora una presenza.

















































































