22 novembre 2008. Sandro Curzi, una vita nel giornalismo italiano.
Vita e formazione
Sandro Curzi nasce a Roma il 15 ottobre 1930 e cresce in un ambiente in cui la politica e la comunicazione definiscono presto la sua direzione.
La scelta di entrare nel Partito Comunista Italiano arriva negli anni dell’impegno giovanile e diventa uno dei cardini del suo percorso.
Negli anni Cinquanta inizia a lavorare nel mondo dell’informazione, un settore che interpreta come luogo di servizio pubblico, dove ogni notizia richiede responsabilità e capacità di lettura critica.
Il passaggio alla televisione gli apre un campo nuovo: partecipa alla costruzione di una comunicazione più attenta ai temi sociali e al racconto del Paese reale.
Il mestiere di giornalista, per Curzi, è un laboratorio quotidiano, un impegno che intreccia visione politica e rigore professionale.
Carriera e opere
La sua figura si impone quando viene chiamato a dirigere il Tg3, ruolo che ricopre dal 1989 al 1992.
Sotto la sua guida, il telegiornale assume un’impronta molto riconoscibile: spazio alle periferie, attenzione ai conflitti sociali, voce ai movimenti e alle realtà spesso escluse dai grandi palinsesti informativi.
Il Tg3 di Curzi si distingue per un taglio coraggioso e per la volontà di proporre un racconto del Paese non filtrato da logiche di potere.
Terminata l’esperienza alla Rai, porta il suo contributo a nuove emittenti come Telemontecarlo e poi a emittenti satellitari.
Parallelamente continua il lavoro di analista e commentatore politico, offrendo chiavi di lettura puntuali sulla vita pubblica italiana.
Pubblica anche saggi e interventi che riflettono il suo modo di intendere l’informazione: una pratica che richiede autonomia e responsabilità verso il pubblico.
Morte e funerali
Sandro Curzi muore a Roma il 22 novembre 2008, dopo una malattia che affronta con discrezione.
I funerali si tengono nella capitale, accompagnati da colleghi, amici e figure del mondo politico che riconoscono in lui una presenza incisiva nella storia del giornalismo italiano.
Vita e formazione
Sandro Curzi nasce a Roma il 15 ottobre 1930 e cresce in un ambiente in cui la politica e la comunicazione definiscono presto la sua direzione.
La scelta di entrare nel Partito Comunista Italiano arriva negli anni dell’impegno giovanile e diventa uno dei cardini del suo percorso.
Negli anni Cinquanta inizia a lavorare nel mondo dell’informazione, un settore che interpreta come luogo di servizio pubblico, dove ogni notizia richiede responsabilità e capacità di lettura critica.
Il passaggio alla televisione gli apre un campo nuovo: partecipa alla costruzione di una comunicazione più attenta ai temi sociali e al racconto del Paese reale.
Il mestiere di giornalista, per Curzi, è un laboratorio quotidiano, un impegno che intreccia visione politica e rigore professionale.
Carriera e opere
La sua figura si impone quando viene chiamato a dirigere il Tg3, ruolo che ricopre dal 1989 al 1992.
Sotto la sua guida, il telegiornale assume un’impronta molto riconoscibile: spazio alle periferie, attenzione ai conflitti sociali, voce ai movimenti e alle realtà spesso escluse dai grandi palinsesti informativi.
Il Tg3 di Curzi si distingue per un taglio coraggioso e per la volontà di proporre un racconto del Paese non filtrato da logiche di potere.
Terminata l’esperienza alla Rai, porta il suo contributo a nuove emittenti come Telemontecarlo e poi a emittenti satellitari.
Parallelamente continua il lavoro di analista e commentatore politico, offrendo chiavi di lettura puntuali sulla vita pubblica italiana.
Pubblica anche saggi e interventi che riflettono il suo modo di intendere l’informazione: una pratica che richiede autonomia e responsabilità verso il pubblico.
Morte e funerali
Sandro Curzi muore a Roma il 22 novembre 2008, dopo una malattia che affronta con discrezione.
I funerali si tengono nella capitale, accompagnati da colleghi, amici e figure del mondo politico che riconoscono in lui una presenza incisiva nella storia del giornalismo italiano.
