23 maggio, Giornata della Legalità: memoria, impegno e coscienza civile.

23 maggio. Giornata della Legalità, l’Italia non dimentica.
Questa data coincide con il tragico anniversario dell’attentato di Capaci.
Sono passati trentatré anni da quel 1992.
Quell’anno di sangue ha spezzato le vite di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, e degli agenti delle loro scorte.
Ma è stato anche il punto di svolta in cui gli italiano hanno fatto i conti con una coscienza civile collettiva e l’esigenza di giustizia e di verità.
Il ruolo della scuola nella lotta contro le mafie
Come sottolineato nella nota del Ministero dell’Istruzione e del Merito, la Giornata della Legalità non è solo un evento commemorativo.
È un’occasione per educare, riflettere e formare coscienze libere.
Il Ministro invita tutte le istituzioni scolastiche a promuovere attività che rafforzino la cultura del rispetto delle regole, del rifiuto di ogni forma di sopruso e sopraffazione.
Laboratori, incontri con testimoni, letture, momenti di silenzio: ogni gesto educativo diventa seme di cambiamento.
Nelle aule di tutta Italia, il 23 maggio si trasforma in un’aula ancora più grande: quella della coscienza civile.
Le nuove generazioni, custodi di una memoria attiva
Educare alla legalità significa trasformare la memoria in responsabilità.
Significa dare ai giovani gli strumenti per riconoscere l’ingiustizia e contrastarla, per credere nella forza delle istituzioni e della democrazia.
Per diventare cittadini consapevoli, capaci di scegliere ogni giorno da che parte stare.
Il Giorno della Legalità diventa così un ponte tra passato e futuro, un’occasione per rendere eterno il sacrificio di chi ha lottato con coraggio e senza compromessi.
Giornata della Legalità: oltre il ricordo, l’impegno quotidiano
La legalità non è una parola da celebrare una volta all’anno.
È un valore che si costruisce ogni giorno, con ogni scelta.
Ricordare le stragi del ’92 e tutti i morti causati dalle scellerate azioni mafiose, non significa soltanto onorare chi è caduto, ma continuare la loro battaglia.
Il 23 maggio serve a ricordare che ogni gesto, ogni parola, ogni scelta etica è un mattone per edificare una società fondata sul valore della legalità.
La mafia, e suoi “portatori di morte”, dovranno sempre temere la cultura della legalità che “continua a camminare sulle gambe” (citando Giovanni Falcone n.d.r.) delle donne e degli uomini onesti.
LPP
23 maggio. Giornata della Legalità, l’Italia non dimentica.
Questa data coincide con il tragico anniversario dell’attentato di Capaci.
Sono passati trentatré anni da quel 1992.
Quell’anno di sangue ha spezzato le vite di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, e degli agenti delle loro scorte.
Ma è stato anche il punto di svolta in cui gli italiano hanno fatto i conti con una coscienza civile collettiva e l’esigenza di giustizia e di verità.
Il ruolo della scuola nella lotta contro le mafie
Come sottolineato nella nota del Ministero dell’Istruzione e del Merito, la Giornata della Legalità non è solo un evento commemorativo.
È un’occasione per educare, riflettere e formare coscienze libere.
Il Ministro invita tutte le istituzioni scolastiche a promuovere attività che rafforzino la cultura del rispetto delle regole, del rifiuto di ogni forma di sopruso e sopraffazione.
Laboratori, incontri con testimoni, letture, momenti di silenzio: ogni gesto educativo diventa seme di cambiamento.
Nelle aule di tutta Italia, il 23 maggio si trasforma in un’aula ancora più grande: quella della coscienza civile.
Le nuove generazioni, custodi di una memoria attiva
Educare alla legalità significa trasformare la memoria in responsabilità.
Significa dare ai giovani gli strumenti per riconoscere l’ingiustizia e contrastarla, per credere nella forza delle istituzioni e della democrazia.
Per diventare cittadini consapevoli, capaci di scegliere ogni giorno da che parte stare.
Il Giorno della Legalità diventa così un ponte tra passato e futuro, un’occasione per rendere eterno il sacrificio di chi ha lottato con coraggio e senza compromessi.
Giornata della Legalità: oltre il ricordo, l’impegno quotidiano
La legalità non è una parola da celebrare una volta all’anno.
È un valore che si costruisce ogni giorno, con ogni scelta.
Ricordare le stragi del ’92 e tutti i morti causati dalle scellerate azioni mafiose, non significa soltanto onorare chi è caduto, ma continuare la loro battaglia.
Il 23 maggio serve a ricordare che ogni gesto, ogni parola, ogni scelta etica è un mattone per edificare una società fondata sul valore della legalità.
La mafia, e suoi “portatori di morte”, dovranno sempre temere la cultura della legalità che “continua a camminare sulle gambe” (citando Giovanni Falcone n.d.r.) delle donne e degli uomini onesti.
LPP