5 giugno Giornata Mondiale dell’Ambiente: ecosostenibilità del settore funebre.

Ecosostenibilità del settore funebre. La Giornata Mondiale dell’Ambiente (World Environment Day o WED) è stata proclamata nel 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente e viene celebrata ogni anno il 5 giugno (a partire dal 1974) con lo slogan Only One Earth.
In questa occasione TGFuneral24 è lieta di condividere la riflessione “green”, in tema di servizi della funeraria, dello scrittore e giornalista Carlo Mariano Sartoris.
La terramazione e la bara “green”, ultime tendenze per l’ultimo viaggio: “Transizione” ecologica ed “ecosostenibile”?
Sembra che il futuro di un’ultima dimora “consapevole”, sia diretto verso l’inumazione biocompatibile. Il primo impatto con la notizia alimenta il dubbio e gli occhi si fanno grossi, ma sembra proprio che sia così e il presupposto ha molto senso, anche se ancora in embrione.
Nella fattispecie, la questione ruota intorno all’impatto inquinante di ogni essere umano che, anche dopo la fase vivente lascia la sua impronta inquinante sul Pianeta. Farsi incenerire richiede un impiego di propellente che rilascia circa 245 kg di CO2 per ogni defunto, mandando in fumo anche tonnellate di legno usato per le casse, mentre la classica sepoltura in terra richiede ampie superfici, obbligando i cimiteri a diventare cementizie case a schiera infarcite di stretti loculi transitori, dove accatastare le sentite spoglie.
Eppure, se da vivi siamo in tanti, da morti siamo sempre di più e con l’andar dei secoli qualcosa è cambiato. Nell’antichità, i funerali, erano un momento molto spirituale che celebrava il defunto e favoriva il passaggio nell’aldilà dello spirito, entità di protezione per la famiglia. Oggi, il lutto e le onoranze funebri sono un duro colpo alle casse degli eredi, e solo i nullatenenti sono i più fortunati, a pagar le spese sarà il Comune, beninteso, al prezzo minimo già prima concordato.
🌱 La terramazione
Tuttavia, per le proprie spoglie, i prossimi defunti o loro parenti, possono solo scegliere tra inumazione e cremazione, ma lo scenario sta acquisendo nuove opzioni in diverse direzioni, non ultima la terramazione, neologismo che rappresenta la decomposizione naturale del corpo umano in ambiente controllato, così da trasformarlo in compost in 40 giorni circa. Negli Stati Uniti è già un procedimento in atto e la Svizzera, terra di poche pianure e rispetto della natura, sta valutando l’opzione.
Del resto, il termine “interramento” esclude di per sé il cemento e il processo è alquanto naturale. Ancora non è previsto di poter diventare concime nell’orto di famiglia, sarebbe profondamente mistico, ma forse occorre un grande rinnovo culturale. Per qualche nozione in più sulla terramazione:
Le bare ecosostenibili
La tumulazione esente disboscamento richiede dunque una sepoltura capace di guardare al futuro, al riscaldamento globale, ma occorre un progressivo spostamento di abitudini date quasi per scontate, nelle grandi e nelle piccole cose. Il dilemma sulla scelta del legno della cassa da morto da ora è incluso nella lista.
Per realizzare delle bare ecosostenibili, vengono sempre più spesso utilizzate fibre naturali e materiali biodegradabili, nel rispetto dell’ambiente e dei principi della sepoltura ecologica. Di seguito, un elenco delle principali fibre naturali proposte, approfittando di una rapida consulenza presso l’intelligenza artificiale:
🌿 Alcune delle fibre Naturali più utilizzate per bare “ecologiche”
- Bambù
- Molto resistente, leggero e a crescita rapida.
- Biodegradabile e rinnovabile.
- Aspetto naturale ed elegante.
- Vimini (salice)
- Intrecciato a mano per formare bare leggere e traspiranti.
- Biodegradabile e rinnovabile.
- Spesso usato in sepolture naturali.
- Banana (abaca o fibre di foglie di banano)
- Robusto e flessibile.
- Aspetto rustico ed etnico.
- 100% biodegradabile.
- Canapa
- Molto resistente e facilmente coltivabile senza pesticidi.
- Usata me tessuto o fibra pressata.
- Ottima per rivestimenti o strutture leggere.
- Juta
- Fibra grossolana e biodegradabile.
- Spesso usata come rivestimento interno o decorazione.
- Economica ed ecologica.
- Cotone biologico
- Utilizzato per imbottiture interne e fodere.
- Privo di sbiancanti chimici.
- Completamente biodegradabile.
- Lino
- Fibra naturale resistente e raffinata.
- A basso impatto ambientale.
- Spesso usato per fodere interne.
Altri materiali naturali spesso combinati:
- Cartone pressato o MDF ecologico (privo di colle tossiche).
- Legno certificato FSC (pioppo, pino, betulla, ecc.).
- Amido di mais (per elementi strutturali biodegradabili).
- Coloranti naturali e collanti a base vegetale.
🌱 Vantaggi delle casse ecosostenibili:
- Riduzione dell’impatto ambientale.
- Decomposizione più rapida nel terreno.
- Compatibilità con le pratiche di sepoltura naturale o nei cimiteri verdi.
- Nessuna emissione tossica (soprattutto se usate per cremazioni).
Giornata Mondiale dell’Ambiente: conclusioni di umana vanità
Sapendo che le cose stanno così sembra non vi siano controindicazioni, né nel giacere in eterno sotto forma di letame, né nel riposare in una bara di fibra a base di cocco, anzi, forse c’è di peggio. Ma forse c’è anche dell’altro. In questo panorama che riguarda prima o poi il futuro di ognuno, le questioni terrene non abdicano i requisiti della nostra specie, unica a valutare e legiferare ogni bene da aggiungere alla lista, esequie comprese, ben sapendo che i clienti non la faranno franca, poiché per paradosso verranno tutti a “mancare”.
Un esempio della diatriba in corso lo si può estrapolare dal seguente link:
Nel frattempo, il consiglio di chi scrive, portatore di una vita in tono minore da 38 anni ormai, è quello di godersi la divina bellezza di un’esistenza il più possibile sana, felice, moderata ed efficiente, minimizzando i rimpianti. Se per il resto di un’eternità a mezzo tra un chissà dove nell’aldilà e i resti ossei in una cripta nell’al di qua, l’anima brucerà all’inferno, sarà per scelte di ben altro spessore.
Carlo Mariano Sartoris
Ecosostenibilità del settore funebre. La Giornata Mondiale dell’Ambiente (World Environment Day o WED) è stata proclamata nel 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente e viene celebrata ogni anno il 5 giugno (a partire dal 1974) con lo slogan Only One Earth.
In questa occasione TGFuneral24 è lieta di condividere la riflessione “green”, in tema di servizi della funeraria, dello scrittore e giornalista Carlo Mariano Sartoris.
La terramazione e la bara “green”, ultime tendenze per l’ultimo viaggio: “Transizione” ecologica ed “ecosostenibile”?
Sembra che il futuro di un’ultima dimora “consapevole”, sia diretto verso l’inumazione biocompatibile. Il primo impatto con la notizia alimenta il dubbio e gli occhi si fanno grossi, ma sembra proprio che sia così e il presupposto ha molto senso, anche se ancora in embrione.
Nella fattispecie, la questione ruota intorno all’impatto inquinante di ogni essere umano che, anche dopo la fase vivente lascia la sua impronta inquinante sul Pianeta. Farsi incenerire richiede un impiego di propellente che rilascia circa 245 kg di CO2 per ogni defunto, mandando in fumo anche tonnellate di legno usato per le casse, mentre la classica sepoltura in terra richiede ampie superfici, obbligando i cimiteri a diventare cementizie case a schiera infarcite di stretti loculi transitori, dove accatastare le sentite spoglie.
Eppure, se da vivi siamo in tanti, da morti siamo sempre di più e con l’andar dei secoli qualcosa è cambiato. Nell’antichità, i funerali, erano un momento molto spirituale che celebrava il defunto e favoriva il passaggio nell’aldilà dello spirito, entità di protezione per la famiglia. Oggi, il lutto e le onoranze funebri sono un duro colpo alle casse degli eredi, e solo i nullatenenti sono i più fortunati, a pagar le spese sarà il Comune, beninteso, al prezzo minimo già prima concordato.
🌱 La terramazione
Tuttavia, per le proprie spoglie, i prossimi defunti o loro parenti, possono solo scegliere tra inumazione e cremazione, ma lo scenario sta acquisendo nuove opzioni in diverse direzioni, non ultima la terramazione, neologismo che rappresenta la decomposizione naturale del corpo umano in ambiente controllato, così da trasformarlo in compost in 40 giorni circa. Negli Stati Uniti è già un procedimento in atto e la Svizzera, terra di poche pianure e rispetto della natura, sta valutando l’opzione.
Del resto, il termine “interramento” esclude di per sé il cemento e il processo è alquanto naturale. Ancora non è previsto di poter diventare concime nell’orto di famiglia, sarebbe profondamente mistico, ma forse occorre un grande rinnovo culturale. Per qualche nozione in più sulla terramazione:
Le bare ecosostenibili
La tumulazione esente disboscamento richiede dunque una sepoltura capace di guardare al futuro, al riscaldamento globale, ma occorre un progressivo spostamento di abitudini date quasi per scontate, nelle grandi e nelle piccole cose. Il dilemma sulla scelta del legno della cassa da morto da ora è incluso nella lista.
Per realizzare delle bare ecosostenibili, vengono sempre più spesso utilizzate fibre naturali e materiali biodegradabili, nel rispetto dell’ambiente e dei principi della sepoltura ecologica. Di seguito, un elenco delle principali fibre naturali proposte, approfittando di una rapida consulenza presso l’intelligenza artificiale:
🌿 Alcune delle fibre Naturali più utilizzate per bare “ecologiche”
- Bambù
- Molto resistente, leggero e a crescita rapida.
- Biodegradabile e rinnovabile.
- Aspetto naturale ed elegante.
- Vimini (salice)
- Intrecciato a mano per formare bare leggere e traspiranti.
- Biodegradabile e rinnovabile.
- Spesso usato in sepolture naturali.
- Banana (abaca o fibre di foglie di banano)
- Robusto e flessibile.
- Aspetto rustico ed etnico.
- 100% biodegradabile.
- Canapa
- Molto resistente e facilmente coltivabile senza pesticidi.
- Usata me tessuto o fibra pressata.
- Ottima per rivestimenti o strutture leggere.
- Juta
- Fibra grossolana e biodegradabile.
- Spesso usata come rivestimento interno o decorazione.
- Economica ed ecologica.
- Cotone biologico
- Utilizzato per imbottiture interne e fodere.
- Privo di sbiancanti chimici.
- Completamente biodegradabile.
- Lino
- Fibra naturale resistente e raffinata.
- A basso impatto ambientale.
- Spesso usato per fodere interne.
Altri materiali naturali spesso combinati:
- Cartone pressato o MDF ecologico (privo di colle tossiche).
- Legno certificato FSC (pioppo, pino, betulla, ecc.).
- Amido di mais (per elementi strutturali biodegradabili).
- Coloranti naturali e collanti a base vegetale.
🌱 Vantaggi delle casse ecosostenibili:
- Riduzione dell’impatto ambientale.
- Decomposizione più rapida nel terreno.
- Compatibilità con le pratiche di sepoltura naturale o nei cimiteri verdi.
- Nessuna emissione tossica (soprattutto se usate per cremazioni).
Giornata Mondiale dell’Ambiente: conclusioni di umana vanità
Sapendo che le cose stanno così sembra non vi siano controindicazioni, né nel giacere in eterno sotto forma di letame, né nel riposare in una bara di fibra a base di cocco, anzi, forse c’è di peggio. Ma forse c’è anche dell’altro. In questo panorama che riguarda prima o poi il futuro di ognuno, le questioni terrene non abdicano i requisiti della nostra specie, unica a valutare e legiferare ogni bene da aggiungere alla lista, esequie comprese, ben sapendo che i clienti non la faranno franca, poiché per paradosso verranno tutti a “mancare”.
Un esempio della diatriba in corso lo si può estrapolare dal seguente link:
Nel frattempo, il consiglio di chi scrive, portatore di una vita in tono minore da 38 anni ormai, è quello di godersi la divina bellezza di un’esistenza il più possibile sana, felice, moderata ed efficiente, minimizzando i rimpianti. Se per il resto di un’eternità a mezzo tra un chissà dove nell’aldilà e i resti ossei in una cripta nell’al di qua, l’anima brucerà all’inferno, sarà per scelte di ben altro spessore.
Carlo Mariano Sartoris