Epitaffi d’autore, Alcide De Gasperi.

Epitaffi d’Autore, l’ultima parola prima della parola “fine”.
Alcuni se ne vanno in punta di piedi, altri improvvisamente, quasi con un “colpo di teatro”.
In questa rubrica, che abbiamo chiamato Epitaffi d’Autore, vogliamo dare “l’ultima parola” a coloro, noti e meno noti, che hanno saputo lasciare il segno… con una sola frase.
Epitaffi che fanno pensare e persino sorridere.
Perché anche la fine, se scritta bene, merita un applauso.
Lo statista della ricostruzione
Alcide De Gasperi nasce in Trentino quando è ancora parte dell’Impero austro-ungarico.
La sua vita attraversa gli eventi drammatici del Novecento.
Diventa protagonista della ricostruzione italiana e dà vita alla Repubblica.
Come presidente del Consiglio, guida il Paese verso la democrazia e crede fermamente nell’Europa unita.
Muore il 19 agosto 1954, lasciando l’immagine di un leader sobrio, concreto e proiettato al futuro.

Una tomba essenziale
La tomba di Alcide De Gasperi si trova a Roma, nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura.
È collocata nel nartece, il portico che introduce alla navata principale, uno spazio raccolto che prepara al silenzio dell’interno.
Il monumento funebre porta la firma di Giacomo Manzù, uno dei grandi protagonisti della scultura italiana del Novecento.
L’epitaffio
“EI QUI PACEM PATRIAMQUE DILEXIT LUX REQUIETIS AETERNAE AFFULGEAT.”
“A LUI CHE HA AMATO LA PACE E LA PATRIA, RISPLENDA LA LUCE DELL’ETERNO RIPOSO.”
L’epitaffio racchiude l’essenza della vita di De Gasperi, unendo la sua fede personale all’impegno politico.
Colpisce l’ordine delle parole: prima la pace, poi la patria, una scelta che richiama il ruolo che lo statista ebbe nel guidare l’Italia fuori dal conflitto e nel promuovere la ricostruzione europea.
Memoria e simbolo
Davanti alla tomba di Alcide De Gasperi si svolgono ancora oggi cerimonie ufficiali e momenti di raccoglimento.
Il monumento è stato restaurato negli ultimi anni, a conferma di una memoria che le istituzioni e i cittadini continuano a coltivare.
La scelta di collocarlo nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura non è casuale: l’edificio fu duramente colpito dai bombardamenti del 1943 e rappresenta una ferita ancora visibile della città.
In quel luogo segnato dalla guerra riposa lo statista che fece della pace e della ricostruzione la sua eredità più duratura.
Epitaffi d’Autore, l’ultima parola prima della parola “fine”.
Alcuni se ne vanno in punta di piedi, altri improvvisamente, quasi con un “colpo di teatro”.
In questa rubrica, che abbiamo chiamato Epitaffi d’Autore, vogliamo dare “l’ultima parola” a coloro, noti e meno noti, che hanno saputo lasciare il segno… con una sola frase.
Epitaffi che fanno pensare e persino sorridere.
Perché anche la fine, se scritta bene, merita un applauso.
Lo statista della ricostruzione
Alcide De Gasperi nasce in Trentino quando è ancora parte dell’Impero austro-ungarico.
La sua vita attraversa gli eventi drammatici del Novecento.
Diventa protagonista della ricostruzione italiana e dà vita alla Repubblica.
Come presidente del Consiglio, guida il Paese verso la democrazia e crede fermamente nell’Europa unita.
Muore il 19 agosto 1954, lasciando l’immagine di un leader sobrio, concreto e proiettato al futuro.

Una tomba essenziale
La tomba di Alcide De Gasperi si trova a Roma, nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura.
È collocata nel nartece, il portico che introduce alla navata principale, uno spazio raccolto che prepara al silenzio dell’interno.
Il monumento funebre porta la firma di Giacomo Manzù, uno dei grandi protagonisti della scultura italiana del Novecento.
L’epitaffio
“EI QUI PACEM PATRIAMQUE DILEXIT LUX REQUIETIS AETERNAE AFFULGEAT.”
“A LUI CHE HA AMATO LA PACE E LA PATRIA, RISPLENDA LA LUCE DELL’ETERNO RIPOSO.”
L’epitaffio racchiude l’essenza della vita di De Gasperi, unendo la sua fede personale all’impegno politico.
Colpisce l’ordine delle parole: prima la pace, poi la patria, una scelta che richiama il ruolo che lo statista ebbe nel guidare l’Italia fuori dal conflitto e nel promuovere la ricostruzione europea.
Memoria e simbolo
Davanti alla tomba di Alcide De Gasperi si svolgono ancora oggi cerimonie ufficiali e momenti di raccoglimento.
Il monumento è stato restaurato negli ultimi anni, a conferma di una memoria che le istituzioni e i cittadini continuano a coltivare.
La scelta di collocarlo nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura non è casuale: l’edificio fu duramente colpito dai bombardamenti del 1943 e rappresenta una ferita ancora visibile della città.
In quel luogo segnato dalla guerra riposa lo statista che fece della pace e della ricostruzione la sua eredità più duratura.


















































































