Il Fleming Cemetery in Louisiana, il cimitero tra paludi e canneti.

Tra le acque immobili e i canneti della Louisiana, c’è un luogo che racconta la storia di una comunità tra memoria e natura:
il Fleming Cemetery.
Affacciato sul corso d’acqua Bayou Barataria, questo cimitero (chiamato anche cimitero dei Berthoud) è diventato nel tempo un simbolo della cultura funeraria della zona, unendo le radici dei popoli nativi e la tradizione cajun.
Un cimitero sopra un tumulo millenario
Il Fleming sorge su un antico tumulo funerario dei nativi americani, una collinetta artificiale alta circa tre metri e mezzo, costruita secoli fa come luogo sacro.
Attorno e sopra di esso si è sviluppato il campo di sepoltura della comunità, con le tombe che si dispongono sulla cima e lungo i fianchi.
A dominare il punto più alto c’è la recinzione in ferro che custodisce le tombe dei fratelli Berthoud, proprietari della piantagione Mavis Grove nell’Ottocento, da cui il cimitero prende uno dei suoi nomi.
Il corteo in barca e le tombe imbiancate
Per molto tempo, i cortei funebri arrivavano qui scivolando in barca lungo il bayou, il torrente lento e basso tipico di queste zone.
La bara viaggiava sul primo battello, seguita da parenti e amici su altre imbarcazioni.
Un’immagine che restituisce l’essenza del “cimitero delle paludi”. Un luogo dove l’acqua non divide, ma accompagna l’ultimo viaggio.
Ancora oggi, durante la festa di Ognissanti, le famiglie imbiancano le tombe con calce. Questo rito trasforma il cimitero in un insieme di segni luminosi, quasi un contrappunto di luce al verde scuro della palude.

Un patrimonio fragile e affascinante
Il cimitero Fleming è un archivio vivente della storia della Louisiana: dagli indigeni agli schiavi liberati, dai coloni francesi e spagnoli ai discendenti creoli.
Ogni lapide racconta un frammento di un passato intrecciato all’acqua e alla terra.
La sua posizione, tuttavia, lo rende anche vulnerabile.
L’erosione costiera e la subsidenza che minacciano la Louisiana rischiano di compromettere la sopravvivenza di molti siti storici come questo.
Dalla leggenda a Hollywood
Il fascino del cimitero ha alimentato leggende locali, spesso legate al pirata Jean Lafitte e ai contrabbandieri del Golfo.
La sua atmosfera sospesa non è sfuggita al mondo del cinema. Alcune riprese della serie “True Detective” hanno immortalato dall’alto il Fleming, rendendolo familiare a milioni di spettatori nel mondo.
Visitare il cimitero delle paludi
Oggi il Fleming/Berthoud Cemetery è proprietà privata e non aperto alle visite dirette.
Può essere però ammirato dall’acqua, partecipando ai tour in barca che navigano il Bayou Barataria e che, tra storie di palude e alligatori, non mancano di raccontare anche il legame spirituale che unisce questo luogo alla comunità.
Il Fleming Cemetery è un ponte tra generazioni, capace di custodire la memoria dei vivi e la voce dei morti in uno dei paesaggi più suggestivi del Sud degli Stati Uniti.
LPP
Tra le acque immobili e i canneti della Louisiana, c’è un luogo che racconta la storia di una comunità tra memoria e natura:
il Fleming Cemetery.
Affacciato sul corso d’acqua Bayou Barataria, questo cimitero (chiamato anche cimitero dei Berthoud) è diventato nel tempo un simbolo della cultura funeraria della zona, unendo le radici dei popoli nativi e la tradizione cajun.
Un cimitero sopra un tumulo millenario
Il Fleming sorge su un antico tumulo funerario dei nativi americani, una collinetta artificiale alta circa tre metri e mezzo, costruita secoli fa come luogo sacro.
Attorno e sopra di esso si è sviluppato il campo di sepoltura della comunità, con le tombe che si dispongono sulla cima e lungo i fianchi.
A dominare il punto più alto c’è la recinzione in ferro che custodisce le tombe dei fratelli Berthoud, proprietari della piantagione Mavis Grove nell’Ottocento, da cui il cimitero prende uno dei suoi nomi.
Il corteo in barca e le tombe imbiancate
Per molto tempo, i cortei funebri arrivavano qui scivolando in barca lungo il bayou, il torrente lento e basso tipico di queste zone.
La bara viaggiava sul primo battello, seguita da parenti e amici su altre imbarcazioni.
Un’immagine che restituisce l’essenza del “cimitero delle paludi”. Un luogo dove l’acqua non divide, ma accompagna l’ultimo viaggio.
Ancora oggi, durante la festa di Ognissanti, le famiglie imbiancano le tombe con calce. Questo rito trasforma il cimitero in un insieme di segni luminosi, quasi un contrappunto di luce al verde scuro della palude.

Un patrimonio fragile e affascinante
Il cimitero Fleming è un archivio vivente della storia della Louisiana: dagli indigeni agli schiavi liberati, dai coloni francesi e spagnoli ai discendenti creoli.
Ogni lapide racconta un frammento di un passato intrecciato all’acqua e alla terra.
La sua posizione, tuttavia, lo rende anche vulnerabile.
L’erosione costiera e la subsidenza che minacciano la Louisiana rischiano di compromettere la sopravvivenza di molti siti storici come questo.
Dalla leggenda a Hollywood
Il fascino del cimitero ha alimentato leggende locali, spesso legate al pirata Jean Lafitte e ai contrabbandieri del Golfo.
La sua atmosfera sospesa non è sfuggita al mondo del cinema. Alcune riprese della serie “True Detective” hanno immortalato dall’alto il Fleming, rendendolo familiare a milioni di spettatori nel mondo.
Visitare il cimitero delle paludi
Oggi il Fleming/Berthoud Cemetery è proprietà privata e non aperto alle visite dirette.
Può essere però ammirato dall’acqua, partecipando ai tour in barca che navigano il Bayou Barataria e che, tra storie di palude e alligatori, non mancano di raccontare anche il legame spirituale che unisce questo luogo alla comunità.
Il Fleming Cemetery è un ponte tra generazioni, capace di custodire la memoria dei vivi e la voce dei morti in uno dei paesaggi più suggestivi del Sud degli Stati Uniti.
LPP


















































































