Mira (VE). Inaugurazione Casa Funeraria Lucarda.

È nata la prima Casa Funeraria della Riviera del Brenta: a Mira apre la “Lucarda dell’Angelo”
Un nuovo spazio per il commiato nel cuore della Riviera del Brenta
Nasce a Mira, in provincia di Venezia, la prima Casa Funeraria della Riviera del Brenta.
Si chiama Lucarda dell’Angelo ed è stata inaugurata sabato 25 ottobre 2025 in Via San Marco 2/A, accanto alla chiesa di San Marco Evangelista.
L’opera rappresenta l’ultima impresa del cavalier Paolo Lucarda e della sua famiglia, che con coraggio e dedizione hanno investito oltre un milione e mezzo di euro per realizzare una struttura moderna, accogliente e simbolicamente legata al territorio.
Cinque secoli di tradizione veneziana si fondono qui con l’innovazione e il rispetto del dolore umano, in una Casa Funeraria di 500 metri quadri su due piani, concepita per offrire serenità e riservatezza alle famiglie nel momento dell’addio.

La visione del cavaliere Lucarda: dal mulino ai fiori, fino al servizio funebre

Cav. Paolo Lucarda
«Vengo da una famiglia di mugnai, io e mio padre facevamo la farina», racconta Paolo Lucarda.
«Poi ho iniziato con i fiori, con la fioreria Al Mulino, portata ad alti livelli.
Da lì, spinto dai clienti che mi chiedevano informazioni sui funerali, nel 2002 ho aperto la mia prima agenzia funebre a Oriago di Mira».
Da quella prima sede, il marchio Lucarda si è esteso nel tempo a Mestre e nell’hinterland con altre quattro agenzie, conquistando la fiducia di migliaia di famiglie.
Determinazione, laboriosità e gentilezza sono i tratti distintivi di un’impresa cresciuta passo dopo passo, fino a raggiungere oggi un traguardo simbolico: la nascita di una Casa Funeraria dedicata al territorio e ai suoi valori.
Un’inaugurazione sentita: istituzioni e comunità unite per un progetto di valore

Christian Lucarda
Il taglio del nastro si è svolto sabato 25 ottobre alla presenza del sindaco metropolitano Luigi Brugnaro e del primo cittadino di Mira Marco Dori, insieme a numerose autorità civili e religiose.
Presenti anche il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto, l’assessore alla Coesione sociale di Venezia Simone Venturini, il maggiore Marco Occhipinti, il responsabile dei servizi socio-sanitari Ulss 3 Massimo Zuin e il consigliere comunale Paolino D’Anna.
Durante la cerimonia, il sindaco Dori ha definito la casa funeraria «un simbolo di democrazia nel nostro territorio», sottolineando come il tema dell’aldilà stia evolvendo in una cultura sempre più aperta e cosmopolita.
Brugnaro ha elogiato l’impegno del cavaliere Lucarda: «Tanti anni fa mi disse che avrebbe costruito una casa funeraria. Con onestà e tenacia, ce l’ha fatta».
Le stanze dei sestieri: un omaggio alla città di Venezia
La Casa Funeraria Lucarda dell’Angelo è un omaggio al capoluogo lagunare.
«È dedicata alla città di Venezia – spiega Christian Lucarda, figlio di Paolo – ha sei stanze come i sestieri e ognuna porta il nome e l’immagine del proprio sestiere. Il piano terra è invece dedicato alla Giudecca».
Ogni sala è pensata per accogliere in modo discreto e intimo, con un design elegante e sobrio che riflette la filosofia dell’impresa: mettere l’uomo al centro, dall’inizio alla fine.
«È un luogo aperto a ogni confessione religiosa, dove il rispetto e la dignità del dolore vengono prima di tutto», aggiunge Christian.
Un segno di umanità nel dolore
Come ha ricordato il sindaco Naletto, «questa struttura consente l’umanizzazione del dolore».
Parole condivise anche dal senatore Raffaele Speranzon, che ha definito la nuova casa funeraria «un servizio per chi attraversa uno dei momenti più delicati della propria vita».
In passato, le famiglie accoglievano i propri cari defunti in casa, aprendo le porte a parenti e amici per il saluto finale.
Oggi, le case funerarie restituiscono quel tempo perduto, offrendo un ambiente sereno, familiare e rispettoso, dove il lutto può essere vissuto con la giusta intimità.

Un progetto dedicato a un angelo: la piccola Celeste
Dietro al nome “Lucarda dell’Angelo” si cela una storia di profonda umanità.
Paolo Lucarda racconta di aver dedicato la casa funeraria alla famiglia di Massimo Conte, colpita dalla perdita della piccola Celeste, morta a soli due anni.
«Nel giorno in cui avevo ricevuto la concessione dal Comune per la struttura, è morta Celeste. Non potevo restare indifferente.
L’ho recuperata personalmente da Vicenza, e da allora è diventata l’angelo della Casa Funeraria».
All’interno della struttura, una farfalla in bronzo custodisce la memoria della bambina.
«È per Celeste», conclude commosso Lucarda, «il simbolo della vita che continua e della speranza che rinasce nel ricordo».

Una nuova era per i servizi funebri nella Riviera del Brenta
Con la Casa Funeraria Lucarda dell’Angelo, Mira entra in una nuova era del servizio funebre.
Un luogo pensato non solo per il commiato, ma anche per ritrovare la pace, la memoria e la dignità.
Un progetto che testimonia come anche nei momenti più difficili, la cura, l’umanità e l’innovazione possano camminare insieme, nel segno del rispetto per la vita e per chi resta.
Fabio Piccinini
Clicca sull’immagine qui sotto 👇 per vedere tutte le altre Case Funerarie presenti in Italia:
È nata la prima Casa Funeraria della Riviera del Brenta: a Mira apre la “Lucarda dell’Angelo”
Un nuovo spazio per il commiato nel cuore della Riviera del Brenta
Nasce a Mira, in provincia di Venezia, la prima Casa Funeraria della Riviera del Brenta.
Si chiama Lucarda dell’Angelo ed è stata inaugurata sabato 25 ottobre 2025 in Via San Marco 2/A, accanto alla chiesa di San Marco Evangelista.
L’opera rappresenta l’ultima impresa del cavalier Paolo Lucarda e della sua famiglia, che con coraggio e dedizione hanno investito oltre un milione e mezzo di euro per realizzare una struttura moderna, accogliente e simbolicamente legata al territorio.
Cinque secoli di tradizione veneziana si fondono qui con l’innovazione e il rispetto del dolore umano, in una Casa Funeraria di 500 metri quadri su due piani, concepita per offrire serenità e riservatezza alle famiglie nel momento dell’addio.

La visione del cavaliere Lucarda: dal mulino ai fiori, fino al servizio funebre

Cav. Paolo Lucarda
«Vengo da una famiglia di mugnai, io e mio padre facevamo la farina», racconta Paolo Lucarda.
«Poi ho iniziato con i fiori, con la fioreria Al Mulino, portata ad alti livelli.
Da lì, spinto dai clienti che mi chiedevano informazioni sui funerali, nel 2002 ho aperto la mia prima agenzia funebre a Oriago di Mira».
Da quella prima sede, il marchio Lucarda si è esteso nel tempo a Mestre e nell’hinterland con altre quattro agenzie, conquistando la fiducia di migliaia di famiglie.
Determinazione, laboriosità e gentilezza sono i tratti distintivi di un’impresa cresciuta passo dopo passo, fino a raggiungere oggi un traguardo simbolico: la nascita di una Casa Funeraria dedicata al territorio e ai suoi valori.
Un’inaugurazione sentita: istituzioni e comunità unite per un progetto di valore

Christian Lucarda
Il taglio del nastro si è svolto sabato 25 ottobre alla presenza del sindaco metropolitano Luigi Brugnaro e del primo cittadino di Mira Marco Dori, insieme a numerose autorità civili e religiose.
Presenti anche il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto, l’assessore alla Coesione sociale di Venezia Simone Venturini, il maggiore Marco Occhipinti, il responsabile dei servizi socio-sanitari Ulss 3 Massimo Zuin e il consigliere comunale Paolino D’Anna.
Durante la cerimonia, il sindaco Dori ha definito la casa funeraria «un simbolo di democrazia nel nostro territorio», sottolineando come il tema dell’aldilà stia evolvendo in una cultura sempre più aperta e cosmopolita.
Brugnaro ha elogiato l’impegno del cavaliere Lucarda: «Tanti anni fa mi disse che avrebbe costruito una casa funeraria. Con onestà e tenacia, ce l’ha fatta».
Le stanze dei sestieri: un omaggio alla città di Venezia
La Casa Funeraria Lucarda dell’Angelo è un omaggio al capoluogo lagunare.
«È dedicata alla città di Venezia – spiega Christian Lucarda, figlio di Paolo – ha sei stanze come i sestieri e ognuna porta il nome e l’immagine del proprio sestiere. Il piano terra è invece dedicato alla Giudecca».
Ogni sala è pensata per accogliere in modo discreto e intimo, con un design elegante e sobrio che riflette la filosofia dell’impresa: mettere l’uomo al centro, dall’inizio alla fine.
«È un luogo aperto a ogni confessione religiosa, dove il rispetto e la dignità del dolore vengono prima di tutto», aggiunge Christian.
Un segno di umanità nel dolore
Come ha ricordato il sindaco Naletto, «questa struttura consente l’umanizzazione del dolore».
Parole condivise anche dal senatore Raffaele Speranzon, che ha definito la nuova casa funeraria «un servizio per chi attraversa uno dei momenti più delicati della propria vita».
In passato, le famiglie accoglievano i propri cari defunti in casa, aprendo le porte a parenti e amici per il saluto finale.
Oggi, le case funerarie restituiscono quel tempo perduto, offrendo un ambiente sereno, familiare e rispettoso, dove il lutto può essere vissuto con la giusta intimità.

Un progetto dedicato a un angelo: la piccola Celeste
Dietro al nome “Lucarda dell’Angelo” si cela una storia di profonda umanità.
Paolo Lucarda racconta di aver dedicato la casa funeraria alla famiglia di Massimo Conte, colpita dalla perdita della piccola Celeste, morta a soli due anni.
«Nel giorno in cui avevo ricevuto la concessione dal Comune per la struttura, è morta Celeste. Non potevo restare indifferente.
L’ho recuperata personalmente da Vicenza, e da allora è diventata l’angelo della Casa Funeraria».
All’interno della struttura, una farfalla in bronzo custodisce la memoria della bambina.
«È per Celeste», conclude commosso Lucarda, «il simbolo della vita che continua e della speranza che rinasce nel ricordo».

Una nuova era per i servizi funebri nella Riviera del Brenta
Con la Casa Funeraria Lucarda dell’Angelo, Mira entra in una nuova era del servizio funebre.
Un luogo pensato non solo per il commiato, ma anche per ritrovare la pace, la memoria e la dignità.
Un progetto che testimonia come anche nei momenti più difficili, la cura, l’umanità e l’innovazione possano camminare insieme, nel segno del rispetto per la vita e per chi resta.
Fabio Piccinini
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