Addio a Padre Fedele Bisceglia: il frate-ultrà.

Un frate tra curva, missioni e poveri
Padre Fedele Bisceglia, conosciuto a Cosenza e in tutta la Calabria come il frate-ultrà, è morto all’età di 87 anni dopo una lunga malattia.
Amato e discusso, era una figura unica: si poteva incontrare tra gli ultras del Cosenza Calcio, con la sciarpa rossoblù al collo, oppure in missione in Africa, o ancora accanto ai poveri e ai senza tetto della sua città.
Il religioso, cappuccino di formazione, era per tutti “il monaco” della curva, ma soprattutto l’amico degli ultimi.
La vicenda giudiziaria e l’assoluzione definitiva
Nella sua vita non sono mancate ombre e momenti dolorosi.
Nel 2006 fu arrestato con l’accusa di violenza sessuale su una suora, un procedimento che lo segnò profondamente.
Il processo si concluse solo dieci anni dopo, con assoluzione definitiva il 9 giugno 2016, ma nel frattempo venne sospeso dall’Ordine dei Cappuccini e privato della possibilità di celebrare Messa in pubblico.
Questo divieto, dovuto a un cavillo burocratico, era per lui un cruccio enorme. Pochi giorni prima della sua morte, l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano Giovanni Checchinato gli aveva promesso di fare il possibile per restituirgli quell’ultimo desiderio.

L’Oasi Francescana e il sostegno ai bisognosi
Padre Fedele era il fondatore dell’Oasi Francescana, un centro di accoglienza nato per dare un pasto caldo, un letto e conforto a chi non aveva nulla.
Con lo scandalo giudiziario, la struttura gli venne tolta, ma il frate non si fermò.
Grazie alle donazioni dei fedeli, riuscì a realizzare una nuova struttura per i poveri, pronta da tempo ma ancora in attesa di autorizzazioni per l’apertura.
La sua dedizione verso chi vive ai margini non venne mai meno, nonostante le difficoltà e le ferite subite.
La camera ardente e i funerali
Come da sue volontà, la camera ardente è stata allestita all’Oasi Francescana, nella cappella di Sant’Anna, dedicata alla madre scomparsa quando lui era bambino.
Le esequie si terranno giovedì alle 10 nella chiesa del Santissimo Crocifisso nel quartiere Riforma di Cosenza.
Il sindaco Franz Caruso ha proclamato il lutto cittadino.
Prima della tumulazione nel cimitero di Dipignano, nel loculo in basso che aveva richiesto per essere accessibile ai disabili, la bara di padre Fedele passerà dallo stadio San Vito – Marulla, dove lo attenderanno i suoi amati ultras.
Un frate tra curva, missioni e poveri
Padre Fedele Bisceglia, conosciuto a Cosenza e in tutta la Calabria come il frate-ultrà, è morto all’età di 87 anni dopo una lunga malattia.
Amato e discusso, era una figura unica: si poteva incontrare tra gli ultras del Cosenza Calcio, con la sciarpa rossoblù al collo, oppure in missione in Africa, o ancora accanto ai poveri e ai senza tetto della sua città.
Il religioso, cappuccino di formazione, era per tutti “il monaco” della curva, ma soprattutto l’amico degli ultimi.
La vicenda giudiziaria e l’assoluzione definitiva
Nella sua vita non sono mancate ombre e momenti dolorosi.
Nel 2006 fu arrestato con l’accusa di violenza sessuale su una suora, un procedimento che lo segnò profondamente.
Il processo si concluse solo dieci anni dopo, con assoluzione definitiva il 9 giugno 2016, ma nel frattempo venne sospeso dall’Ordine dei Cappuccini e privato della possibilità di celebrare Messa in pubblico.
Questo divieto, dovuto a un cavillo burocratico, era per lui un cruccio enorme. Pochi giorni prima della sua morte, l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano Giovanni Checchinato gli aveva promesso di fare il possibile per restituirgli quell’ultimo desiderio.

L’Oasi Francescana e il sostegno ai bisognosi
Padre Fedele era il fondatore dell’Oasi Francescana, un centro di accoglienza nato per dare un pasto caldo, un letto e conforto a chi non aveva nulla.
Con lo scandalo giudiziario, la struttura gli venne tolta, ma il frate non si fermò.
Grazie alle donazioni dei fedeli, riuscì a realizzare una nuova struttura per i poveri, pronta da tempo ma ancora in attesa di autorizzazioni per l’apertura.
La sua dedizione verso chi vive ai margini non venne mai meno, nonostante le difficoltà e le ferite subite.
La camera ardente e i funerali
Come da sue volontà, la camera ardente è stata allestita all’Oasi Francescana, nella cappella di Sant’Anna, dedicata alla madre scomparsa quando lui era bambino.
Le esequie si terranno giovedì alle 10 nella chiesa del Santissimo Crocifisso nel quartiere Riforma di Cosenza.
Il sindaco Franz Caruso ha proclamato il lutto cittadino.
Prima della tumulazione nel cimitero di Dipignano, nel loculo in basso che aveva richiesto per essere accessibile ai disabili, la bara di padre Fedele passerà dallo stadio San Vito – Marulla, dove lo attenderanno i suoi amati ultras.


















































































