Citazione per il commiato. Il testamento di Franco Battiato.

Citazione per il commiato. Il testamento di Franco Battiato
Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi.
Il commiato “segna” il tempo del saluto.
E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato.
Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza.
Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
Il testamento
di Franco Battiato.
Lascio agli eredi l’imparzialità
La volontà di crescere e capire
Uno sguardo feroce e indulgente
Per non offendere inutilmente
Lascio i miei esercizi sulla respirazione
Cristo nei Vangeli parla di reincarnazione
Lascio agli amici gli anni felici
Delle più audaci riflessioni
La libertà reciproca di non avere legami
E mi piaceva tutto della mia vita mortale
Anche l’odore che davano gli asparagi all’urina
We never died
We were never born
We never died
We were never born
Il tempo perduto, chissà perché
Non si fa mai riprendere
I linguaggi urbani si intrecciano
E si confondono nel quotidiano
Fatti non foste per viver come bruti
Ma per seguir virtude e conoscenza
L’idea del visibile alletta, la mia speranza aspetta
Appese a rami spogli, gocce di pioggia si staccano con lentezza
Mentre una gazza, in cima ad un cipresso, guarda
Peccato che io non sappia volare
Ma le oscure cadute nel buio
Mi hanno insegnato a risalire
E mi piaceva tutto della mia vita mortale
Noi non siamo mai morti
E non siamo mai nati
We never died
We were never born
Franco Battiato, artista visionario e filosofo della musica,
Battiato ha dedicato la sua opera alla ricerca dell’invisibile.
Il testamento, brano pubblicato nel 2013 nell’album Apriti sesamo, è uno degli ultimi lasciti poetici di questo cantautore unico, capace di unire spiritualità, ironia e riflessione esistenziale.
Il testamento di Battiato non parla di morte con dolore, ma con serenità.
È una dichiarazione d’amore per la vita, anche nel suo termine.
È una poesia che consola chi resta, aprendo uno spiraglio sull’idea della continuità, della trasformazione.
Il testamento è un lascito spirituale più che terreno.
Un elogio all’imperfezione della vita, al valore dell’esperienza, al mistero della coscienza.
Nel commiato, queste parole possono accompagnare il distacco con eleganza e profondità.
Non gridano.
Non piangono.
Offrono solo un respiro lento e profondo.
E la possibilità, anche per chi resta, di rinascere a una nuova consapevolezza.
Citazione per il commiato. Il testamento di Franco Battiato
Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi.
Il commiato “segna” il tempo del saluto.
E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato.
Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza.
Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
Il testamento
di Franco Battiato.
Lascio agli eredi l’imparzialità
La volontà di crescere e capire
Uno sguardo feroce e indulgente
Per non offendere inutilmente
Lascio i miei esercizi sulla respirazione
Cristo nei Vangeli parla di reincarnazione
Lascio agli amici gli anni felici
Delle più audaci riflessioni
La libertà reciproca di non avere legami
E mi piaceva tutto della mia vita mortale
Anche l’odore che davano gli asparagi all’urina
We never died
We were never born
We never died
We were never born
Il tempo perduto, chissà perché
Non si fa mai riprendere
I linguaggi urbani si intrecciano
E si confondono nel quotidiano
Fatti non foste per viver come bruti
Ma per seguir virtude e conoscenza
L’idea del visibile alletta, la mia speranza aspetta
Appese a rami spogli, gocce di pioggia si staccano con lentezza
Mentre una gazza, in cima ad un cipresso, guarda
Peccato che io non sappia volare
Ma le oscure cadute nel buio
Mi hanno insegnato a risalire
E mi piaceva tutto della mia vita mortale
Noi non siamo mai morti
E non siamo mai nati
We never died
We were never born
Franco Battiato, artista visionario e filosofo della musica,
Battiato ha dedicato la sua opera alla ricerca dell’invisibile.
Il testamento, brano pubblicato nel 2013 nell’album Apriti sesamo, è uno degli ultimi lasciti poetici di questo cantautore unico, capace di unire spiritualità, ironia e riflessione esistenziale.
Il testamento di Battiato non parla di morte con dolore, ma con serenità.
È una dichiarazione d’amore per la vita, anche nel suo termine.
È una poesia che consola chi resta, aprendo uno spiraglio sull’idea della continuità, della trasformazione.
Il testamento è un lascito spirituale più che terreno.
Un elogio all’imperfezione della vita, al valore dell’esperienza, al mistero della coscienza.
Nel commiato, queste parole possono accompagnare il distacco con eleganza e profondità.
Non gridano.
Non piangono.
Offrono solo un respiro lento e profondo.
E la possibilità, anche per chi resta, di rinascere a una nuova consapevolezza.