Citazione per il commiato – La tartaruga di Trilussa.

Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi.
Il commiato “segna” il tempo del saluto.
E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato.
Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza.
Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
La tartaruga
di Trilussa
Mentre una notte se n’annava a spasso,
la vecchia tartaruga fece er passo più lungo
de la gamba e cascò giù
cò la casa vortata sottoinsù.
Un rospo je strillò: “Scema che sei!
Queste sò scappatelle che costeno la pelle…”
“lo sò” rispose lei “ma prima de morì,
vedo le stelle”.
Trilussa
Trilussa; pseudonimo di Carlo Alberto Salustri, nasce a Roma nel 1871 e diventa una delle voci più amate della poesia dialettale italiana.
Attraverso la leggerezza del dialetto romanesco, riesce a trasmettere profonde riflessioni sulla vita, sull’umanità e sul tempo che passa.
La sua produzione è intrisa di ironia e saggezza, capace di toccare temi universali senza mai risultare pesante.
La poesia La tartaruga appartiene alla raccolta Ommini e bbestie, pubblicata per la prima volta nel 1914.
In questo componimento, Trilussa riprende la tradizione delle favole morali, ispirandosi ai racconti di Esopo.
Dietro la storia semplice di una tartaruga che osa fare un passo più lungo della sua natura, si nasconde un messaggio potente: il valore del coraggio e della ricerca, anche a costo di cadere.
Proprio per questo motivo, La tartaruga si presta perfettamente a un momento di commiato o funerale.
Parla di vita come slancio, come desiderio di guardare alle stelle, anche se comporta dei rischi.
Un invito a vivere pienamente, a non fermarsi davanti alla paura della fine.
Con pochi, essenziali versi, Trilussa ci insegna che vale la pena vivere spingendosi oltre i propri limiti.
Anche se il rischio è alto, anche se la caduta è inevitabile, ciò che conta davvero è aver avuto il coraggio di alzare lo sguardo verso le stelle.
In un momento di commiato, questa poesia può essere una carezza: un invito a ricordare chi se n’è andato come qualcuno che, prima di morire, ha voluto vivere con intensità e meraviglia.
Un messaggio lieve e potente, capace di consolare e ispirare.
VP
Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi.
Il commiato “segna” il tempo del saluto.
E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato.
Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza.
Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
La tartaruga
di Trilussa
Mentre una notte se n’annava a spasso,
la vecchia tartaruga fece er passo più lungo
de la gamba e cascò giù
cò la casa vortata sottoinsù.
Un rospo je strillò: “Scema che sei!
Queste sò scappatelle che costeno la pelle…”
“lo sò” rispose lei “ma prima de morì,
vedo le stelle”.
Trilussa
Trilussa; pseudonimo di Carlo Alberto Salustri, nasce a Roma nel 1871 e diventa una delle voci più amate della poesia dialettale italiana.
Attraverso la leggerezza del dialetto romanesco, riesce a trasmettere profonde riflessioni sulla vita, sull’umanità e sul tempo che passa.
La sua produzione è intrisa di ironia e saggezza, capace di toccare temi universali senza mai risultare pesante.
La poesia La tartaruga appartiene alla raccolta Ommini e bbestie, pubblicata per la prima volta nel 1914.
In questo componimento, Trilussa riprende la tradizione delle favole morali, ispirandosi ai racconti di Esopo.
Dietro la storia semplice di una tartaruga che osa fare un passo più lungo della sua natura, si nasconde un messaggio potente: il valore del coraggio e della ricerca, anche a costo di cadere.
Proprio per questo motivo, La tartaruga si presta perfettamente a un momento di commiato o funerale.
Parla di vita come slancio, come desiderio di guardare alle stelle, anche se comporta dei rischi.
Un invito a vivere pienamente, a non fermarsi davanti alla paura della fine.
Con pochi, essenziali versi, Trilussa ci insegna che vale la pena vivere spingendosi oltre i propri limiti.
Anche se il rischio è alto, anche se la caduta è inevitabile, ciò che conta davvero è aver avuto il coraggio di alzare lo sguardo verso le stelle.
In un momento di commiato, questa poesia può essere una carezza: un invito a ricordare chi se n’è andato come qualcuno che, prima di morire, ha voluto vivere con intensità e meraviglia.
Un messaggio lieve e potente, capace di consolare e ispirare.
VP