Derubavano i defunti: a Milano indagati 6 dipendenti comunali.

Furto ai danni dei defunti. Sei dipendenti ed ex-dipendenti del Comune di Milano sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Milano con le ipotesi di reato di furto e ricettazione.
Le accuse riguardano sottrazioni di gioielli — collane, bracciali, orecchini, persino un’arcata dentaria in oro — alle salme, sia nella camera mortuaria dell’obitorio comunale in piazzale Gorini che nei contesti del recupero dei corpi nelle abitazioni dei deceduti.
I preziosi rubati sarebbero poi stati venduti nei negozi di compro-oro e centri simili dell’hinterland milanese.
La dinamica delle indagini
L’indagine ha preso avvio un anno fa quando i familiari di uno dei defunti hanno segnalato la sparizione di gioielli dal corpo del loro caro. La segnalazione ha fatto scattare le verifiche da parte della squadra interventi speciali della polizia locale.
Gli accertamenti hanno portato all’identificazione di almeno sei episodi accertati nel periodo tra il 2023 e il 2025, anche se gli investigatori ritengono che i casi possano essere molti di più.
Fra i luoghi esaminati vi sono la camera mortuaria dell’obitorio e persino abitazioni private, durante le operazioni di recupero delle salme.
Gli indagati rispondono a vario titolo di:
- furto aggravato, in quanto sottrazione di beni indossati al momento del decesso o subito dopo;
- ricettazione, ossia l’introduzione nel circuito commerciale (compro-oro) dei preziosi oggetto del furto.
Una vicenda che apre interrogativi sul sistema funerario
Il caso solleva interrogativi profondi sulla fiducia nelle istituzioni e sulla tutela dei defunti e delle loro famiglie.
La città attende ora gli sviluppi dell’inchiesta, mentre proseguono gli accertamenti su eventuali ulteriori episodi.
L’obiettivo resta quello di chiarire la portata dei furti e verificare eventuali responsabilità individuali e organizzative.
Linee guida per le famiglie
Per i familiari dei defunti si suggerisce di adottare alcune precauzioni:
- verificare al momento del decesso e durante l’accettazione della salma che gli oggetti personali – in particolare gioielli, orologi o altri beni di valore – siano annotati o rimossi con documentazione;
- richiedere copia del verbale di consegna degli effetti personali al centro funebre o all’obitorio;
- in caso di sospetto furto, presentare tempestivamente denuncia e segnalare all’amministrazione comunale l’accaduto.
Il tristissimo caso dei gioielli rubati alle salme nella camera mortuaria del Comune di Milano evidenzia la necessità di una più severa tutela della dignità dei defunti e della trasparenza nelle operazioni funebri.
Ora, mentre la magistratura procede nelle indagini e il Comune valuta misure correttive, resta l’impegno civile a garantire che episodi simili non si ripetano e che chi presta servizio in momenti così vulnerabili eserciti la massima correttezza professionale e morale.
Furto ai danni dei defunti. Sei dipendenti ed ex-dipendenti del Comune di Milano sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Milano con le ipotesi di reato di furto e ricettazione.
Le accuse riguardano sottrazioni di gioielli — collane, bracciali, orecchini, persino un’arcata dentaria in oro — alle salme, sia nella camera mortuaria dell’obitorio comunale in piazzale Gorini che nei contesti del recupero dei corpi nelle abitazioni dei deceduti.
I preziosi rubati sarebbero poi stati venduti nei negozi di compro-oro e centri simili dell’hinterland milanese.
La dinamica delle indagini
L’indagine ha preso avvio un anno fa quando i familiari di uno dei defunti hanno segnalato la sparizione di gioielli dal corpo del loro caro. La segnalazione ha fatto scattare le verifiche da parte della squadra interventi speciali della polizia locale.
Gli accertamenti hanno portato all’identificazione di almeno sei episodi accertati nel periodo tra il 2023 e il 2025, anche se gli investigatori ritengono che i casi possano essere molti di più.
Fra i luoghi esaminati vi sono la camera mortuaria dell’obitorio e persino abitazioni private, durante le operazioni di recupero delle salme.
Gli indagati rispondono a vario titolo di:
- furto aggravato, in quanto sottrazione di beni indossati al momento del decesso o subito dopo;
- ricettazione, ossia l’introduzione nel circuito commerciale (compro-oro) dei preziosi oggetto del furto.
Una vicenda che apre interrogativi sul sistema funerario
Il caso solleva interrogativi profondi sulla fiducia nelle istituzioni e sulla tutela dei defunti e delle loro famiglie.
La città attende ora gli sviluppi dell’inchiesta, mentre proseguono gli accertamenti su eventuali ulteriori episodi.
L’obiettivo resta quello di chiarire la portata dei furti e verificare eventuali responsabilità individuali e organizzative.
Linee guida per le famiglie
Per i familiari dei defunti si suggerisce di adottare alcune precauzioni:
- verificare al momento del decesso e durante l’accettazione della salma che gli oggetti personali – in particolare gioielli, orologi o altri beni di valore – siano annotati o rimossi con documentazione;
- richiedere copia del verbale di consegna degli effetti personali al centro funebre o all’obitorio;
- in caso di sospetto furto, presentare tempestivamente denuncia e segnalare all’amministrazione comunale l’accaduto.
Il tristissimo caso dei gioielli rubati alle salme nella camera mortuaria del Comune di Milano evidenzia la necessità di una più severa tutela della dignità dei defunti e della trasparenza nelle operazioni funebri.
Ora, mentre la magistratura procede nelle indagini e il Comune valuta misure correttive, resta l’impegno civile a garantire che episodi simili non si ripetano e che chi presta servizio in momenti così vulnerabili eserciti la massima correttezza professionale e morale.


















































































