Facebook? Il più grande cimitero al mondo, con 50 milioni di decessi l’anno.
Facebook è il più grande cimitero al mondo: 50 milioni di profili commemorativi ogni anno
Quando la vita finisce, ma il profilo continua
Ogni anno, circa 50 milioni di utenti Facebook muoiono, e i loro profili restano online, trasformati automaticamente in account commemorativi.
Il social network più popolare del mondo, con oltre 2 miliardi di utenti attivi, si è così trasformato nel più grande cimitero digitale della storia, superando perfino il Wadi al-Salam, il cimitero islamico più esteso del mondo, che ospita circa 5 milioni di defunti.
Su Facebook, la vita digitale prosegue anche dopo la morte.
È comune ricevere notifiche di compleanni di amici scomparsi, vedere i loro nomi tra i suggerimenti di contatti o leggere commenti scritti da familiari che non riescono a lasciarli andare.
La storia di una madre, e di milioni di altri
Qualche giorno fa, ha fatto notizia in Italia la vicenda di una madre che ha continuato a scrivere sul profilo del figlio deceduto.
Aveva la password, e quella pagina era diventata un rifugio intimo, un ponte tra lei e il ricordo.
«Scrivevo a nome di mio figlio e i suoi amici rispondevano. Mi sembrava che un po’ di lui fosse ancora lì», ha raccontato.
Ma un giorno, senza preavviso, il profilo è stato commemorato da Facebook e lei ha perso l’accesso.
Un caso toccante, ma non isolato.
Esempi simili si sono verificati anche all’estero, come quello di due genitori tedeschi ai quali un tribunale ha negato il diritto di accedere ai messaggi privati della figlia scomparsa su Facebook, invocando la tutela della privacy.
Facebook e la gestione post mortem: come funziona il profilo commemorativo
Quando una persona muore, se non ha indicato un “contatto erede”, Facebook converte automaticamente il suo profilo in account commemorativo.
Questo tipo di profilo:
- Mostra un fiore blu accanto al nome del defunto
- Non può essere modificato né gestito completamente da altri
- Permette solo di interagire pubblicamente (commenti, tag, reazioni)
- Non consente l’accesso ai messaggi privati o alla creazione di nuovi contenuti
Come designare un contatto erede su Facebook
Per evitare la perdita totale del controllo e permettere a una persona fidata di gestire il profilo dopo la morte, è possibile scegliere un contatto erede.
Ecco come fare:
- Accedi a Impostazioni su Facebook
- Vai su Gestione account
- Seleziona Aggiungi contatto erede
- Digita il nome di un amico fidato
- Clicca su Invia per notificargli la scelta
Questa persona potrà:
- Fissare un post in alto
- Aggiornare l’immagine del profilo
- Accettare richieste di amicizia
- Rispondere pubblicamente ai messaggi
Non potrà:
- Accedere ai messaggi privati
- Pubblicare a nome del defunto
- Gestire la privacy dei contenuti preesistenti
È sempre possibile modificare o rimuovere il contatto erede seguendo gli stessi passaggi.
E gli altri social? Come gestiscono la morte digitale
Ogni piattaforma ha politiche differenti:
- Instagram consente la commemorazione dei profili, ma senza possibilità di gestione estesa
- X (ex Twitter) elimina gli account inattivi dopo sei mesi
- Google offre il servizio Gestione account inattivo, che permette di indicare in anticipo cosa fare con i propri dati
- TikTok, ad oggi, non ha un protocollo definito per i profili post mortem
Questa frammentazione rende necessaria una nuova consapevolezza digitale, soprattutto in età adulta e senile, dove aprire un account social è ormai prassi comune.
Secondo lo studioso Hachem Sadikki dell’Università del Massachusetts, entro il 2098 Facebook potrebbe contenere più profili di morti che di vivi.
Conclusione: il web come archivio della memoria
I social network non sono più solo spazi di comunicazione.
Sono diventati archivi globali della memoria umana.
Con la morte che non interrompe la presenza online, il nostro rapporto con il lutto cambia.
Diventa digitale, condiviso e permanente.
Ma proprio per questo, serve consapevolezza, preparazione e strumenti adeguati, come la scelta di un contatto erede o la stesura di un testamento digitale.
Perché anche nella morte, la nostra voce può continuare a essere ascoltata — se sappiamo come lasciarla.
Facebook è il più grande cimitero al mondo: 50 milioni di profili commemorativi ogni anno
Quando la vita finisce, ma il profilo continua
Ogni anno, circa 50 milioni di utenti Facebook muoiono, e i loro profili restano online, trasformati automaticamente in account commemorativi.
Il social network più popolare del mondo, con oltre 2 miliardi di utenti attivi, si è così trasformato nel più grande cimitero digitale della storia, superando perfino il Wadi al-Salam, il cimitero islamico più esteso del mondo, che ospita circa 5 milioni di defunti.
Su Facebook, la vita digitale prosegue anche dopo la morte.
È comune ricevere notifiche di compleanni di amici scomparsi, vedere i loro nomi tra i suggerimenti di contatti o leggere commenti scritti da familiari che non riescono a lasciarli andare.
La storia di una madre, e di milioni di altri
Qualche giorno fa, ha fatto notizia in Italia la vicenda di una madre che ha continuato a scrivere sul profilo del figlio deceduto.
Aveva la password, e quella pagina era diventata un rifugio intimo, un ponte tra lei e il ricordo.
«Scrivevo a nome di mio figlio e i suoi amici rispondevano. Mi sembrava che un po’ di lui fosse ancora lì», ha raccontato.
Ma un giorno, senza preavviso, il profilo è stato commemorato da Facebook e lei ha perso l’accesso.
Un caso toccante, ma non isolato.
Esempi simili si sono verificati anche all’estero, come quello di due genitori tedeschi ai quali un tribunale ha negato il diritto di accedere ai messaggi privati della figlia scomparsa su Facebook, invocando la tutela della privacy.
Facebook e la gestione post mortem: come funziona il profilo commemorativo
Quando una persona muore, se non ha indicato un “contatto erede”, Facebook converte automaticamente il suo profilo in account commemorativo.
Questo tipo di profilo:
- Mostra un fiore blu accanto al nome del defunto
- Non può essere modificato né gestito completamente da altri
- Permette solo di interagire pubblicamente (commenti, tag, reazioni)
- Non consente l’accesso ai messaggi privati o alla creazione di nuovi contenuti
Come designare un contatto erede su Facebook
Per evitare la perdita totale del controllo e permettere a una persona fidata di gestire il profilo dopo la morte, è possibile scegliere un contatto erede.
Ecco come fare:
- Accedi a Impostazioni su Facebook
- Vai su Gestione account
- Seleziona Aggiungi contatto erede
- Digita il nome di un amico fidato
- Clicca su Invia per notificargli la scelta
Questa persona potrà:
- Fissare un post in alto
- Aggiornare l’immagine del profilo
- Accettare richieste di amicizia
- Rispondere pubblicamente ai messaggi
Non potrà:
- Accedere ai messaggi privati
- Pubblicare a nome del defunto
- Gestire la privacy dei contenuti preesistenti
È sempre possibile modificare o rimuovere il contatto erede seguendo gli stessi passaggi.
E gli altri social? Come gestiscono la morte digitale
Ogni piattaforma ha politiche differenti:
- Instagram consente la commemorazione dei profili, ma senza possibilità di gestione estesa
- X (ex Twitter) elimina gli account inattivi dopo sei mesi
- Google offre il servizio Gestione account inattivo, che permette di indicare in anticipo cosa fare con i propri dati
- TikTok, ad oggi, non ha un protocollo definito per i profili post mortem
Questa frammentazione rende necessaria una nuova consapevolezza digitale, soprattutto in età adulta e senile, dove aprire un account social è ormai prassi comune.
Secondo lo studioso Hachem Sadikki dell’Università del Massachusetts, entro il 2098 Facebook potrebbe contenere più profili di morti che di vivi.
Conclusione: il web come archivio della memoria
I social network non sono più solo spazi di comunicazione.
Sono diventati archivi globali della memoria umana.
Con la morte che non interrompe la presenza online, il nostro rapporto con il lutto cambia.
Diventa digitale, condiviso e permanente.
Ma proprio per questo, serve consapevolezza, preparazione e strumenti adeguati, come la scelta di un contatto erede o la stesura di un testamento digitale.
Perché anche nella morte, la nostra voce può continuare a essere ascoltata — se sappiamo come lasciarla.