“Ghost”: il film cult sull’amore che sfida la morte.

Nell’anniversario della scomparsa dell’attore Patrick Swayze vogliamo condividere alcune riflessioni su uno dei suoi film più noti: “Ghost”.
Il film “Ghost”, diretto da Jerry Zucker e interpretato da Patrick Swayze, Demi Moore, Whoopi Goldberg e Tony Goldwyn, resta ancora oggi una delle pellicole più amate di sempre.
Uscito in Italia il 16 novembre 1990, è diventato in breve tempo un fenomeno mondiale, capace di unire amore, mistero e spiritualità in un’unica trama indimenticabile.
Un successo inaspettato al botteghino
Prodotto con un budget di 22 milioni di dollari, “Ghost” ottenne un risultato sorprendente.
A fine anno incassò oltre 505 milioni di dollari in tutto il mondo, superando persino due successi planetari dello stesso periodo come Mamma ho perso l’aereo e Pretty Woman.
Un trionfo che andò oltre il botteghino, arrivando fino agli Oscar: la pellicola vinse due statuette, quella per la miglior sceneggiatura originale di Bruce Joel Rubin e quella per la miglior attrice non protagonista, assegnata a Whoopi Goldberg.

La magia del cast e un legame speciale
Un dettaglio curioso riguarda proprio la partecipazione di Whoopi Goldberg.
Inizialmente i produttori non volevano sceglierla per il ruolo della medium Oda Mae Brown.
Fu Patrick Swayze a insistere, minacciando di abbandonare il film senza di lei.
Da quella scelta nacque una straordinaria intesa che rese il rapporto tra i personaggi autentico e coinvolgente.
Una colonna sonora senza tempo
Il tema principale di “Ghost” è “Unchained Melody”, composto da Alex North e Hy Zaret nel 1955 e portato al successo dai Righteous Brothers nel 1965.
La versione ri-registrata nel 1990, in concomitanza con l’uscita del film, scalò le classifiche americane, diventando un brano simbolo del cinema romantico.
Una storia d’amore che sfida la morte
La trama racconta di Sam Wheat e Molly Jensen, due innamorati che vedono il loro sogno d’amore infranto dalla morte improvvisa di Sam.
Il protagonista, trasformato in spirito, rimane accanto a Molly per proteggerla e dimostrare che l’amore è più forte della morte stessa.
Scene iconiche come quella del vaso di argilla, il tenero “idem” con cui Sam rispondeva al “ti amo” di Molly e l’emozionante finale, hanno scolpito questo film nella memoria collettiva.
Perché rivedere “Ghost” oggi
Anche dopo 35 anni dall’uscita nelle sale “Ghost” continua a emozionare.
È un film che fa credere nei sentimenti eterni, nella possibilità che chi non è più con noi resti vicino in un’altra forma.
Un’opera capace di far riflettere e di far sognare, grazie a una perfetta combinazione di romanticismo, mistero e spiritualità.
“Ghost” è un viaggio emotivo che ci ricorda come certi amori non finiscano mai.
E continuano “oltre” sempre e per sempre.
Laura Persico Pezzino
Nell’anniversario della scomparsa dell’attore Patrick Swayze vogliamo condividere alcune riflessioni su uno dei suoi film più noti: “Ghost”.
Il film “Ghost”, diretto da Jerry Zucker e interpretato da Patrick Swayze, Demi Moore, Whoopi Goldberg e Tony Goldwyn, resta ancora oggi una delle pellicole più amate di sempre.
Uscito in Italia il 16 novembre 1990, è diventato in breve tempo un fenomeno mondiale, capace di unire amore, mistero e spiritualità in un’unica trama indimenticabile.
Un successo inaspettato al botteghino
Prodotto con un budget di 22 milioni di dollari, “Ghost” ottenne un risultato sorprendente.
A fine anno incassò oltre 505 milioni di dollari in tutto il mondo, superando persino due successi planetari dello stesso periodo come Mamma ho perso l’aereo e Pretty Woman.
Un trionfo che andò oltre il botteghino, arrivando fino agli Oscar: la pellicola vinse due statuette, quella per la miglior sceneggiatura originale di Bruce Joel Rubin e quella per la miglior attrice non protagonista, assegnata a Whoopi Goldberg.

La magia del cast e un legame speciale
Un dettaglio curioso riguarda proprio la partecipazione di Whoopi Goldberg.
Inizialmente i produttori non volevano sceglierla per il ruolo della medium Oda Mae Brown.
Fu Patrick Swayze a insistere, minacciando di abbandonare il film senza di lei.
Da quella scelta nacque una straordinaria intesa che rese il rapporto tra i personaggi autentico e coinvolgente.
Una colonna sonora senza tempo
Il tema principale di “Ghost” è “Unchained Melody”, composto da Alex North e Hy Zaret nel 1955 e portato al successo dai Righteous Brothers nel 1965.
La versione ri-registrata nel 1990, in concomitanza con l’uscita del film, scalò le classifiche americane, diventando un brano simbolo del cinema romantico.
Una storia d’amore che sfida la morte
La trama racconta di Sam Wheat e Molly Jensen, due innamorati che vedono il loro sogno d’amore infranto dalla morte improvvisa di Sam.
Il protagonista, trasformato in spirito, rimane accanto a Molly per proteggerla e dimostrare che l’amore è più forte della morte stessa.
Scene iconiche come quella del vaso di argilla, il tenero “idem” con cui Sam rispondeva al “ti amo” di Molly e l’emozionante finale, hanno scolpito questo film nella memoria collettiva.
Perché rivedere “Ghost” oggi
Anche dopo 35 anni dall’uscita nelle sale “Ghost” continua a emozionare.
È un film che fa credere nei sentimenti eterni, nella possibilità che chi non è più con noi resti vicino in un’altra forma.
Un’opera capace di far riflettere e di far sognare, grazie a una perfetta combinazione di romanticismo, mistero e spiritualità.
“Ghost” è un viaggio emotivo che ci ricorda come certi amori non finiscano mai.
E continuano “oltre” sempre e per sempre.
Laura Persico Pezzino


















































































