Giornata Mondiale della Sicurezza sul Lavoro. Dalle Asl solo spiccioli per i morti sul lavoro.

Sicurezza sul lavoro: un’emergenza trascurata
La sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia continua a essere un tema drammaticamente sottovalutato.
Secondo uno studio condotto dalla Uil, le Aziende Sanitarie Locali (Asl) destinano alla prevenzione appena lo 0,4% dei loro bilanci.
In termini concreti, si tratta di soli 400 milioni di euro su un totale di 10 miliardi.
Un dato allarmante che emerge alla vigilia della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, un momento di riflessione più urgente che mai.
Un investimento minimo con conseguenze drammatiche
La ricerca, basata sull’analisi dei bilanci di 83 Asl su 110 complessive, evidenzia come le risorse stanziate siano del tutto insufficienti per garantire attività fondamentali.
Ispezioni, rilascio di autorizzazioni, visite mediche, indagini sugli infortuni e monitoraggio delle malattie professionali risultano fortemente penalizzati.
In un contesto in cui il numero delle vittime è tutt’altro che in calo, la mancanza di investimenti suona come una condanna.
Nel solo 2024, sono stati registrati 1.077 morti sul lavoro: un bilancio inaccettabile per un Paese che ambisce a definirsi civile.
Il ruolo dimenticato della sanità nella sicurezza
La sanità pubblica, già gravemente sottofinanziata, si conferma la “cenerentola” della sicurezza sui luoghi di lavoro.
A fianco delle difficoltà di Inps, Inail e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, anche le Asl si trovano a operare con mezzi sempre più ridotti.
Le carenze strutturali, la cronica mancanza di personale e l’assenza di un piano organico di prevenzione aggravano ulteriormente una situazione già critica.
Un sistema che va ripensato
L’indagine della Uil non lascia spazio a interpretazioni: senza un deciso cambio di passo, i numeri della strage silenziosa sui luoghi di lavoro continueranno a crescere.
Occorrono maggiori investimenti, più ispettori, tecnologie aggiornate e una cultura della sicurezza che parta già dalle scuole e si radichi nei luoghi di lavoro.
È necessario rimettere la prevenzione al centro delle politiche pubbliche, riconoscendo il diritto alla vita e alla salute come prioritario rispetto a qualsiasi logica di risparmio economico.
Giornata Mondiale della Sicurezza sul Lavoro: un appello per la vita
In occasione della Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, il monito è chiaro: investire nella prevenzione significa salvare vite umane.
La speranza è che questo richiamo non cada ancora una volta nel vuoto, lasciando spazio solo all’ipocrisia dei proclami e alle lacrime tardive.
La sicurezza non è un costo, ma un diritto. E ogni vita spezzata rappresenta una sconfitta per l’intero Paese.
LPP
Sicurezza sul lavoro: un’emergenza trascurata
La sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia continua a essere un tema drammaticamente sottovalutato.
Secondo uno studio condotto dalla Uil, le Aziende Sanitarie Locali (Asl) destinano alla prevenzione appena lo 0,4% dei loro bilanci.
In termini concreti, si tratta di soli 400 milioni di euro su un totale di 10 miliardi.
Un dato allarmante che emerge alla vigilia della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, un momento di riflessione più urgente che mai.
Un investimento minimo con conseguenze drammatiche
La ricerca, basata sull’analisi dei bilanci di 83 Asl su 110 complessive, evidenzia come le risorse stanziate siano del tutto insufficienti per garantire attività fondamentali.
Ispezioni, rilascio di autorizzazioni, visite mediche, indagini sugli infortuni e monitoraggio delle malattie professionali risultano fortemente penalizzati.
In un contesto in cui il numero delle vittime è tutt’altro che in calo, la mancanza di investimenti suona come una condanna.
Nel solo 2024, sono stati registrati 1.077 morti sul lavoro: un bilancio inaccettabile per un Paese che ambisce a definirsi civile.
Il ruolo dimenticato della sanità nella sicurezza
La sanità pubblica, già gravemente sottofinanziata, si conferma la “cenerentola” della sicurezza sui luoghi di lavoro.
A fianco delle difficoltà di Inps, Inail e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, anche le Asl si trovano a operare con mezzi sempre più ridotti.
Le carenze strutturali, la cronica mancanza di personale e l’assenza di un piano organico di prevenzione aggravano ulteriormente una situazione già critica.
Un sistema che va ripensato
L’indagine della Uil non lascia spazio a interpretazioni: senza un deciso cambio di passo, i numeri della strage silenziosa sui luoghi di lavoro continueranno a crescere.
Occorrono maggiori investimenti, più ispettori, tecnologie aggiornate e una cultura della sicurezza che parta già dalle scuole e si radichi nei luoghi di lavoro.
È necessario rimettere la prevenzione al centro delle politiche pubbliche, riconoscendo il diritto alla vita e alla salute come prioritario rispetto a qualsiasi logica di risparmio economico.
Giornata Mondiale della Sicurezza sul Lavoro: un appello per la vita
In occasione della Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, il monito è chiaro: investire nella prevenzione significa salvare vite umane.
La speranza è che questo richiamo non cada ancora una volta nel vuoto, lasciando spazio solo all’ipocrisia dei proclami e alle lacrime tardive.
La sicurezza non è un costo, ma un diritto. E ogni vita spezzata rappresenta una sconfitta per l’intero Paese.
LPP