Il comune di Gaeta vieta di nutrire i gatti della colonia felina del cimitero: LAV sul piede di guerra.

I gatti al cimitero. A Gaeta, in provincia di Latina, la gestione di una colonia felina riconosciuta ha acceso uno scontro tra il Comune e la LAV (Lega Anti Vivisezione).
Tutto nasce dall’ordinanza n. 82 del 10 marzo 2025, con cui il Comune ha vietato l’alimentazione dei gatti all’interno del cimitero comunale.
Secondo le autorità locali, il provvedimento si fonda sul Regolamento di Polizia mortuaria e su una nota della ASL veterinaria di Latina datata 2019.
Tuttavia, la LAV contesta duramente l’ordinanza, definendola “illegittima” e “senza fondamento giuridico”.
Le leggi che tutelano le colonie feline
L’associazione animalista richiama l’attenzione sulla legge nazionale n. 281 del 1991 e sulla legge regionale n. 34 del 1997 del Lazio.
Entrambe le normative riconoscono il valore delle colonie feline e ne garantiscono la tutela.
Anche il Codice penale e il Codice civile assegnano ai Sindaci responsabilità legali nei confronti degli animali non di proprietà.
Secondo la LAV, l’ordinanza comunale ignora queste disposizioni e rappresenta un atto contrario non solo alla legge, ma anche al buon senso.
Gatti al cimitero: multata la volontaria che se ne prende cura
Il 5 maggio, due agenti della Polizia Locale hanno sanzionato con una multa da 50 euro una volontaria storica che, da anni, si occupa a sue spese della cura e dell’alimentazione dei gatti nel cimitero.
Una decisione che ha suscitato sdegno e incredulità tra i volontari e gli amanti degli animali.
Sara Leone, responsabile dell’Area Animali Familiari della LAV, ha commentato con fermezza:
“Nel 2025, il Comune di Gaeta sceglie di affamare animali indifesi e punisce chi li accudisce. Il sindaco Cristian Leccese preferisce piegarsi a logiche burocratiche, ignorando norme di legge e buon senso”.
La LAV annuncia ricorso: “Non ci fermeremo”
La LAV ha già chiesto ufficialmente la revoca dell’ordinanza e la modifica del regolamento comunale.
Nel frattempo, ha presentato una memoria difensiva al Prefetto per contestare la sanzione inflitta alla volontaria.
Se il Comune non farà marcia indietro, l’associazione è pronta a presentare un ricorso formale al Capo dello Stato.
Inoltre, sottolinea che le colonie feline sono una realtà diffusa e tutelata in Italia.
In molti cimiteri comunali esistono esempi virtuosi di convivenza tra rispetto dei defunti, igiene e tutela degli animali.
Gatti al cimitero: gestirli è una questione di civiltà, non di burocrazia
“Le colonie feline – ribadisce la LAV – devono essere gestite con buon senso, igiene e rispetto.
Non si affamano gli animali per motivi burocratici.
È una questione di civiltà, non di regole fredde applicate senza umanità.”
Il caso di Gaeta si aggiunge a un dibattito sempre più acceso sulla gestione delle colonie feline nei luoghi pubblici.
Un tema che tocca non solo la sensibilità degli amanti degli animali, ma anche il diritto e la responsabilità delle istituzioni locali.
Laura Persico Pezzino
I gatti al cimitero. A Gaeta, in provincia di Latina, la gestione di una colonia felina riconosciuta ha acceso uno scontro tra il Comune e la LAV (Lega Anti Vivisezione).
Tutto nasce dall’ordinanza n. 82 del 10 marzo 2025, con cui il Comune ha vietato l’alimentazione dei gatti all’interno del cimitero comunale.
Secondo le autorità locali, il provvedimento si fonda sul Regolamento di Polizia mortuaria e su una nota della ASL veterinaria di Latina datata 2019.
Tuttavia, la LAV contesta duramente l’ordinanza, definendola “illegittima” e “senza fondamento giuridico”.
Le leggi che tutelano le colonie feline
L’associazione animalista richiama l’attenzione sulla legge nazionale n. 281 del 1991 e sulla legge regionale n. 34 del 1997 del Lazio.
Entrambe le normative riconoscono il valore delle colonie feline e ne garantiscono la tutela.
Anche il Codice penale e il Codice civile assegnano ai Sindaci responsabilità legali nei confronti degli animali non di proprietà.
Secondo la LAV, l’ordinanza comunale ignora queste disposizioni e rappresenta un atto contrario non solo alla legge, ma anche al buon senso.
Gatti al cimitero: multata la volontaria che se ne prende cura
Il 5 maggio, due agenti della Polizia Locale hanno sanzionato con una multa da 50 euro una volontaria storica che, da anni, si occupa a sue spese della cura e dell’alimentazione dei gatti nel cimitero.
Una decisione che ha suscitato sdegno e incredulità tra i volontari e gli amanti degli animali.
Sara Leone, responsabile dell’Area Animali Familiari della LAV, ha commentato con fermezza:
“Nel 2025, il Comune di Gaeta sceglie di affamare animali indifesi e punisce chi li accudisce. Il sindaco Cristian Leccese preferisce piegarsi a logiche burocratiche, ignorando norme di legge e buon senso”.
La LAV annuncia ricorso: “Non ci fermeremo”
La LAV ha già chiesto ufficialmente la revoca dell’ordinanza e la modifica del regolamento comunale.
Nel frattempo, ha presentato una memoria difensiva al Prefetto per contestare la sanzione inflitta alla volontaria.
Se il Comune non farà marcia indietro, l’associazione è pronta a presentare un ricorso formale al Capo dello Stato.
Inoltre, sottolinea che le colonie feline sono una realtà diffusa e tutelata in Italia.
In molti cimiteri comunali esistono esempi virtuosi di convivenza tra rispetto dei defunti, igiene e tutela degli animali.
Gatti al cimitero: gestirli è una questione di civiltà, non di burocrazia
“Le colonie feline – ribadisce la LAV – devono essere gestite con buon senso, igiene e rispetto.
Non si affamano gli animali per motivi burocratici.
È una questione di civiltà, non di regole fredde applicate senza umanità.”
Il caso di Gaeta si aggiunge a un dibattito sempre più acceso sulla gestione delle colonie feline nei luoghi pubblici.
Un tema che tocca non solo la sensibilità degli amanti degli animali, ma anche il diritto e la responsabilità delle istituzioni locali.
Laura Persico Pezzino