Una terza via tra sepoltura e cremazione
In una società che inizia a interrogarsi profondamente sull’impatto ambientale anche dopo la morte, la terramazione si affaccia come una possibile rivoluzione del rito funebre.
A Zurigo, in Svizzera, sono già 430 i cittadini che hanno deciso di farsi compostare dopo la morte, dando il proprio nome all’associazione Werde Erde – letteralmente “Diventa Terra”.
Fino a poco tempo fa, le uniche due opzioni accettate erano la sepoltura tradizionale e la cremazione.
Ma oggi, grazie all’approvazione parlamentare locale, si apre uno spiraglio per un’alternativa che unisce spiritualità, ritorno alla natura e sostenibilità.
Che cos’è la terramazione?
La terramazione, o compostaggio umano, è un processo naturale di trasformazione del corpo in terriccio fertile, che avviene in circa quaranta giorni.
Il defunto viene deposto in un contenitore metallico, adagiato su un letto di paglia, fieno, erbe e fiori.
L’intero corpo viene coperto dagli stessi materiali, che stimolano l’azione dei microorganismi decompositori.
Alla fine del processo, il corpo non esiste più come entità fisica, ma è diventato parte del ciclo naturale, sotto forma di terra arricchita.
Ecologia, spiritualità e consapevolezza
Secondo Lina Hänni, co-fondatrice dell’associazione Werde Erde e prima sostenitrice della terramazione, il processo rappresenta una forma di sepoltura naturale.
«Il corpo si reintegra nel ciclo della natura ed è qualcosa di profondamente ecologico», ha spiegato sulle colonne della Limmattaler Zeitung.
Hänni sottolinea che, al contrario, la cremazione richiede un altissimo consumo energetico e può liberare nell’aria tossine nocive derivanti da farmaci, pacemaker o indumenti sintetici.
Terramazione e politica: una questione anche etica
Il Parlamento di Zurigo ha approvato l’iniziativa con 101 voti favorevoli, registrando l’appoggio soprattutto di Socialisti e Verdi.
Entrambi i gruppi politici hanno sottolineato come la terramazione rappresenti una scelta coerente con i valori ecologici e una forma rispettosa di accompagnamento alla morte.
Opposta la posizione dell’UDC, partito conservatore, che considera il compostaggio umano una violazione della dignità del defunto, temendo un’eccessiva materializzazione del corpo umano.
Una riflessione sulla morte nel XXI secolo
L’entusiasmo crescente verso la terramazione dimostra che, anche nel momento più delicato dell’esistenza, le persone vogliono sentirsi parte attiva del cambiamento.
Scelte come questa sollecitano nuove domande su come onorare il corpo e il pianeta allo stesso tempo.
Che cosa vuol dire oggi “restituire il corpo alla terra”?
È solo un atto biologico o può diventare anche un gesto etico e spirituale?
Mentre le città si riempiono e i cimiteri si saturano, la terramazione apre un nuovo sentiero tra le nostre convinzioni culturali, religiose e ambientali.Un gesto antico e modernissimo allo stesso tempo.
LPP