Le bare sospese: l’antica tradizione funeraria nelle Filippine.

💜TGFuneral24 | Speciale 2 Novembre
Le bare sospese di Sagada: l’antica tradizione funeraria degli Igorot.
Un rituale sospeso tra cielo e terra.
Nelle montagne del nord delle Filippine, nel cuore della Cordillera centrale, esiste un luogo dove la morte non si vive come separazione, ma come ritorno all’origine.
A Sagada, la comunità indigena degli Igorot pratica da oltre duemila anni un rito funerario unico al mondo: le bare sospese.
Queste piccole casse di legno, costruite a mano, vengono fissate alle pareti verticali delle scogliere della valle di Echo, creando un paesaggio suggestivo in cui le anime sembrano letteralmente ascendere verso il cielo.
Il significato simbolico del gesto
I corpi dei defunti vengono posti in posizione fetale, simbolo del ritorno al grembo della vita.
Per gli Igorot, la morte non è la fine, ma un ciclo che si chiude per riaprirsi altrove.
Le bare non vengono mai interrate: vengono assicurate alle rocce con corde e perni di bambù, restando sospese come ponti tra la terra e il mondo spirituale.
Secondo le antiche credenze, più in alto è la bara, più agevole sarà il viaggio dell’anima verso il regno degli spiriti.
La collocazione sulle falesie, inoltre, protegge il corpo dalle inondazioni e dagli animali, mantenendolo vicino agli antenati e agli dèi del cielo.
Una memoria che sfida il tempo
Le scogliere di Sagada raccontano una storia millenaria fatta di spiritualità, rispetto e connessione con la natura.
Ogni bara sospesa rappresenta un frammento di un’antica visione del mondo, tramandata oralmente e ancora oggi osservata da parte della comunità.
È un rituale che unisce il gesto del commiato a un profondo senso di appartenenza, rendendo visibile la continuità tra i vivi e i morti.
Un diverso modo di concepire la morte
Il confronto con le usanze occidentali, dove i corpi vengono sepolti nel terreno, è evidente.
Nelle bare sospese di Sagada, la morte assume una dimensione verticale, un’ascensione fisica e spirituale verso una nuova forma di esistenza.
Questa antica pratica invita a riflettere su come le culture del mondo elaborano il mistero della fine, intrecciando memoria, natura e spiritualità in un equilibrio che, ancora oggi, resiste al tempo e all’oblio.
Laura Persico Pezzino
💜TGFuneral24 | Speciale 2 Novembre
Le bare sospese di Sagada: l’antica tradizione funeraria degli Igorot.
Un rituale sospeso tra cielo e terra.
Nelle montagne del nord delle Filippine, nel cuore della Cordillera centrale, esiste un luogo dove la morte non si vive come separazione, ma come ritorno all’origine.
A Sagada, la comunità indigena degli Igorot pratica da oltre duemila anni un rito funerario unico al mondo: le bare sospese.
Queste piccole casse di legno, costruite a mano, vengono fissate alle pareti verticali delle scogliere della valle di Echo, creando un paesaggio suggestivo in cui le anime sembrano letteralmente ascendere verso il cielo.
Il significato simbolico del gesto
I corpi dei defunti vengono posti in posizione fetale, simbolo del ritorno al grembo della vita.
Per gli Igorot, la morte non è la fine, ma un ciclo che si chiude per riaprirsi altrove.
Le bare non vengono mai interrate: vengono assicurate alle rocce con corde e perni di bambù, restando sospese come ponti tra la terra e il mondo spirituale.
Secondo le antiche credenze, più in alto è la bara, più agevole sarà il viaggio dell’anima verso il regno degli spiriti.
La collocazione sulle falesie, inoltre, protegge il corpo dalle inondazioni e dagli animali, mantenendolo vicino agli antenati e agli dèi del cielo.
Una memoria che sfida il tempo
Le scogliere di Sagada raccontano una storia millenaria fatta di spiritualità, rispetto e connessione con la natura.
Ogni bara sospesa rappresenta un frammento di un’antica visione del mondo, tramandata oralmente e ancora oggi osservata da parte della comunità.
È un rituale che unisce il gesto del commiato a un profondo senso di appartenenza, rendendo visibile la continuità tra i vivi e i morti.
Un diverso modo di concepire la morte
Il confronto con le usanze occidentali, dove i corpi vengono sepolti nel terreno, è evidente.
Nelle bare sospese di Sagada, la morte assume una dimensione verticale, un’ascensione fisica e spirituale verso una nuova forma di esistenza.
Questa antica pratica invita a riflettere su come le culture del mondo elaborano il mistero della fine, intrecciando memoria, natura e spiritualità in un equilibrio che, ancora oggi, resiste al tempo e all’oblio.
Laura Persico Pezzino






































































