Quando la rana si finge morta per evitare un corteggiamento sgradito.

Thanatosi ovvero come una rana sfugge a un corteggiamento sgradito. Sembra una battuta di spirito. E invece.
Nel mondo animale esistono strategie difensive sorprendenti, ma quella delle rane europee durante la stagione degli amori ha dell’incredibile.
Le Rana temporaria, note come rane rosse comuni, adottano un comportamento tanto teatrale quanto efficace per respingere maschi troppo insistenti: si fingono morte.
Il fenomeno, chiamato thanatosi, è una risposta estrema a un approccio non desiderato.
Il maschio, in preda all’urgenza riproduttiva, si aggrappa con forza a qualsiasi cosa sembri una possibile partner.
A volte finisce per “abbracciare” persino altri maschi o rami galleggianti!
La thanatosi e l’arte della fuga: quando l’amore è troppo pressante
Le femmine, però, non stanno a guardare.
Se un corteggiatore non è di loro gradimento, mettono in atto diverse strategie di difesa.
Alcune si dimenano.
Altre emettono vocalizzazioni.
Le più drammatiche? Si irrigidiscono, distendono le zampe e simulano il decesso.
Questo comportamento non è frutto di fantasia: è stato documentato da uno studio dell’Università di Basilea, che ha osservato 54 femmine in laboratorio.
Ecco i risultati:
-
L’83% ruota su sé stessa per scrollarsi di dosso l’intruso
-
Il 48% emette suoni acuti, un chiaro messaggio di rifiuto
-
Il 33% finge la morte, paralizzandosi completamente
Molte rane adottano più strategie contemporaneamente, combinandole con abilità da attrici consumate.
Thanatosi: una messinscena che funziona
Queste tecniche si rivelano molto efficaci.
Quasi la metà delle femmine riesce a fuggire da un maschio indesiderato.
Un modo naturale, silenzioso e ingegnoso per dire: “non sei il principe che aspettavo”.
Madre Natura e il diritto al rifiuto
La thanatosi non è un’eccezione nel regno animale, ma il suo uso sociale, come nel caso delle rane rosse, offre una prospettiva sorprendente.
Ci ricorda che: anche in natura il consenso ha le sue regole da rispettare.
E se un “no” non basta, Madre Natura ha previsto altre opzioni più incisive.
Laura Persico Pezzino
Thanatosi ovvero come una rana sfugge a un corteggiamento sgradito. Sembra una battuta di spirito. E invece.
Nel mondo animale esistono strategie difensive sorprendenti, ma quella delle rane europee durante la stagione degli amori ha dell’incredibile.
Le Rana temporaria, note come rane rosse comuni, adottano un comportamento tanto teatrale quanto efficace per respingere maschi troppo insistenti: si fingono morte.
Il fenomeno, chiamato thanatosi, è una risposta estrema a un approccio non desiderato.
Il maschio, in preda all’urgenza riproduttiva, si aggrappa con forza a qualsiasi cosa sembri una possibile partner.
A volte finisce per “abbracciare” persino altri maschi o rami galleggianti!
La thanatosi e l’arte della fuga: quando l’amore è troppo pressante
Le femmine, però, non stanno a guardare.
Se un corteggiatore non è di loro gradimento, mettono in atto diverse strategie di difesa.
Alcune si dimenano.
Altre emettono vocalizzazioni.
Le più drammatiche? Si irrigidiscono, distendono le zampe e simulano il decesso.
Questo comportamento non è frutto di fantasia: è stato documentato da uno studio dell’Università di Basilea, che ha osservato 54 femmine in laboratorio.
Ecco i risultati:
-
L’83% ruota su sé stessa per scrollarsi di dosso l’intruso
-
Il 48% emette suoni acuti, un chiaro messaggio di rifiuto
-
Il 33% finge la morte, paralizzandosi completamente
Molte rane adottano più strategie contemporaneamente, combinandole con abilità da attrici consumate.
Thanatosi: una messinscena che funziona
Queste tecniche si rivelano molto efficaci.
Quasi la metà delle femmine riesce a fuggire da un maschio indesiderato.
Un modo naturale, silenzioso e ingegnoso per dire: “non sei il principe che aspettavo”.
Madre Natura e il diritto al rifiuto
La thanatosi non è un’eccezione nel regno animale, ma il suo uso sociale, come nel caso delle rane rosse, offre una prospettiva sorprendente.
Ci ricorda che: anche in natura il consenso ha le sue regole da rispettare.
E se un “no” non basta, Madre Natura ha previsto altre opzioni più incisive.
Laura Persico Pezzino