Venezia. In mostra alla Biennale Sarco: eutanasia elegante e pacifica.
Sarco: la capsula suicida presentata alla Biennale di Venezia per un’eutanasia dolce e consapevole
È stato presentato alla 58ª Biennale d’Arte di Venezia un dispositivo destinato a far discutere: si chiama Sarco ed è una stampante 3D portatile in grado di creare una capsula per l’eutanasia, pensata per garantire una morte serena e indolore.
Il progetto porta la firma di Philip Nitschke, medico e attivista australiano noto per il suo impegno a favore dell’eutanasia legale e autodeterminata.
Sarco, ribattezzato anche come “baccello della morte”, consente a chi lo utilizza di porre fine alla propria vita con un semplice pulsante, in modo pacifico e senza dolore.
Come funziona la capsula Sarco
Il dispositivo, inizialmente pubblicizzato nel 2017, è dotato di un questionario elettronico che verifica lo stato mentale del soggetto, per assicurarsi che la decisione sia lucida e consapevole.
Solo chi supera il test riceve il codice per attivare il processo di eutanasia. Una volta avviato, all’interno della capsula viene immesso azoto, che progressivamente sostituisce l’ossigeno. Questo provoca una sensazione di euforia, simile allo stordimento da alcol, seguita da una morte dolce e rapida.
Un meccanismo con possibilità di arresto
E se si cambia idea all’ultimo momento? Sarco prevede anche un sistema di sicurezza: durante la procedura è possibile interrompere il processo premendo un pulsante di arresto e aprendo un portello di emergenza.
Dove sarà utilizzato Sarco
La macchina resterà esposta per sei mesi prima di essere trasferita in Svizzera, uno dei pochi Paesi al mondo dove l’eutanasia è legale. Sarco sarà lì utilizzata per la prima volta su richiesta di pazienti terminali.
Per le nazioni in cui l’eutanasia non è consentita dalla legge, Nitschke ha pensato a un’alternativa: Sarco potrà essere scaricato come file digitale e stampato in 3D, rimanendo così accessibile in ambito privato, pur al di fuori dei canali ufficiali.
Sarco: la capsula suicida presentata alla Biennale di Venezia per un’eutanasia dolce e consapevole
È stato presentato alla 58ª Biennale d’Arte di Venezia un dispositivo destinato a far discutere: si chiama Sarco ed è una stampante 3D portatile in grado di creare una capsula per l’eutanasia, pensata per garantire una morte serena e indolore.
Il progetto porta la firma di Philip Nitschke, medico e attivista australiano noto per il suo impegno a favore dell’eutanasia legale e autodeterminata.
Sarco, ribattezzato anche come “baccello della morte”, consente a chi lo utilizza di porre fine alla propria vita con un semplice pulsante, in modo pacifico e senza dolore.
Come funziona la capsula Sarco
Il dispositivo, inizialmente pubblicizzato nel 2017, è dotato di un questionario elettronico che verifica lo stato mentale del soggetto, per assicurarsi che la decisione sia lucida e consapevole.
Solo chi supera il test riceve il codice per attivare il processo di eutanasia. Una volta avviato, all’interno della capsula viene immesso azoto, che progressivamente sostituisce l’ossigeno. Questo provoca una sensazione di euforia, simile allo stordimento da alcol, seguita da una morte dolce e rapida.
Un meccanismo con possibilità di arresto
E se si cambia idea all’ultimo momento? Sarco prevede anche un sistema di sicurezza: durante la procedura è possibile interrompere il processo premendo un pulsante di arresto e aprendo un portello di emergenza.
Dove sarà utilizzato Sarco
La macchina resterà esposta per sei mesi prima di essere trasferita in Svizzera, uno dei pochi Paesi al mondo dove l’eutanasia è legale. Sarco sarà lì utilizzata per la prima volta su richiesta di pazienti terminali.
Per le nazioni in cui l’eutanasia non è consentita dalla legge, Nitschke ha pensato a un’alternativa: Sarco potrà essere scaricato come file digitale e stampato in 3D, rimanendo così accessibile in ambito privato, pur al di fuori dei canali ufficiali.