1° luglio 2000. Muore Walter Matthau, anima ironica e dissacrante del cinema americano.

Walter Matthau muore, a 79 anni, il 1° luglio 2000 a Santa Monica, in California.
Con lui, se ne va una delle presenze più riconoscibili, ironiche e dissacranti del cinema americano del secondo Novecento.
Burbero, ironico, disilluso e tenero: Matthau non recita mai sopra le righe: lui è sopra le righe, e proprio per questo resta nel cuore.
I suoi personaggi sembrano usciti da una porta laterale della vita.
Storti, stanchi, ma veri.
E ogni volta che appare sullo schermo, ci ricorda che la comicità più profonda nasce dall’umanità.
Walter Matthau e la forza del sorriso sghembo
Nasce il 1° ottobre 1920 a New York, da una famiglia di origini ebraiche ucraine.
La sua è un’infanzia povera, in un quartiere difficile.
Lavora fin da piccolo, ma sogna la recitazione.
Combatte nella Seconda Guerra Mondiale, poi si iscrive all’Actors Studio.
Il percorso verso il successo è lungo, ma il suo volto è indelebile.
E la sua voce ha un’eco ancora più potente.
Il successo arriva a teatro e poi al cinema, dove il sodalizio con Jack Lemmon diventa leggendario.
Iniziano con Non per soldi… ma per denaro (1966), diretto da Billy Wilder, e proseguito con La strana coppia (1968), Prima pagina (1974) e Buddy Buddy (1981), Gli impenitenti (1997), Due irresistibili brontoloni (1993), That’s Amore – Due improbabili seduttori (1995) e La strana coppia II (1998). Inoltre i due apparvero, sebbene in scene diverse, nei film drammatici JFK – Un caso ancora aperto (1991) e Storie d’amore (1995). Nel 1971, Lemmon esordì alla regia con Vedovo aitante, bisognoso affetto offresi anche babysitter, con protagonista proprio Matthau.
Una complicità rara, fatta di tempi comici perfetti e profonda sintonia.
Ma Matthau sa essere anche attore drammatico.
Lo dimostra in Il colpo della metropolitana e Pelham 1 2 3.
Riesce a passare dal sarcasmo alla malinconia con una semplicità che non ha mai bisogno di effetti.
Nel 1967 vince l’Oscar come miglior attore non protagonista per Non per soldi… ma per denaro.
Ma resta schivo, allergico alla mondanità. Ama il teatro, le partite a carte, le pause di silenzio.
La sua carriera è un susseguirsi di film brillanti e di un umorismo sottile e raffinato.
Ne ricordiamo solo alcuni. È ricca, la sposo e l’ammazzo (1971), Appartamento al Plaza (1971), California Suite (1978), Due sotto il divano (1980), che lo ripropose in una spy-comedy capace di coniugare azione e umorismo, Una notte con vostro onore (1981), Come ti ammazzo un killer (1982), Quel giardino di aranci fatti in casa (1982) di Herbert Ross, incentrato sull’autorappresentazione dell’uomo di spettacolo sul palcoscenico della vita. Seguì l’incontro con Roberto Benigni, che scelse Matthau per interpretare il ruolo del sacerdote in Il piccolo diavolo,
Un addio sobrio, come il suo umorismo
Il 1° luglio 2000, Walter Matthau muore per infarto.
Accanto a lui, la moglie Carol e il figlio Charles, anche lui attore.
I funerali si tengono in forma privata.
Hollywood si ferma per un momento.
Poi sorride.
Perché è impossibile ricordare Walter Matthau senza sorridere.
E quel sorriso, seppur un po’ sghembo, è forse il regalo più grande che ci lascia.
È sepolto nel Westwood Village Memorial Park Cemetery, accanto alla moglie Carol. Nello stesso cimitero riposa anche l’amico Jack Lemmon, che morì l’anno successivo.
“Sono due settimane che il frigo non funziona. Ci ho visto del latte che stava su da solo senza la bottiglia.” dal film La strana coppia (1968)
“Siamo rimasti solo in otto uomini contro tutta quella donna intera!” dal film Una notte con vostro onore (1981)
Laura Persico Pezzino
Walter Matthau muore, a 79 anni, il 1° luglio 2000 a Santa Monica, in California.
Con lui, se ne va una delle presenze più riconoscibili, ironiche e dissacranti del cinema americano del secondo Novecento.
Burbero, ironico, disilluso e tenero: Matthau non recita mai sopra le righe: lui è sopra le righe, e proprio per questo resta nel cuore.
I suoi personaggi sembrano usciti da una porta laterale della vita.
Storti, stanchi, ma veri.
E ogni volta che appare sullo schermo, ci ricorda che la comicità più profonda nasce dall’umanità.
Walter Matthau e la forza del sorriso sghembo
Nasce il 1° ottobre 1920 a New York, da una famiglia di origini ebraiche ucraine.
La sua è un’infanzia povera, in un quartiere difficile.
Lavora fin da piccolo, ma sogna la recitazione.
Combatte nella Seconda Guerra Mondiale, poi si iscrive all’Actors Studio.
Il percorso verso il successo è lungo, ma il suo volto è indelebile.
E la sua voce ha un’eco ancora più potente.
Il successo arriva a teatro e poi al cinema, dove il sodalizio con Jack Lemmon diventa leggendario.
Iniziano con Non per soldi… ma per denaro (1966), diretto da Billy Wilder, e proseguito con La strana coppia (1968), Prima pagina (1974) e Buddy Buddy (1981), Gli impenitenti (1997), Due irresistibili brontoloni (1993), That’s Amore – Due improbabili seduttori (1995) e La strana coppia II (1998). Inoltre i due apparvero, sebbene in scene diverse, nei film drammatici JFK – Un caso ancora aperto (1991) e Storie d’amore (1995). Nel 1971, Lemmon esordì alla regia con Vedovo aitante, bisognoso affetto offresi anche babysitter, con protagonista proprio Matthau.
Una complicità rara, fatta di tempi comici perfetti e profonda sintonia.
Ma Matthau sa essere anche attore drammatico.
Lo dimostra in Il colpo della metropolitana e Pelham 1 2 3.
Riesce a passare dal sarcasmo alla malinconia con una semplicità che non ha mai bisogno di effetti.
Nel 1967 vince l’Oscar come miglior attore non protagonista per Non per soldi… ma per denaro.
Ma resta schivo, allergico alla mondanità. Ama il teatro, le partite a carte, le pause di silenzio.
La sua carriera è un susseguirsi di film brillanti e di un umorismo sottile e raffinato.
Ne ricordiamo solo alcuni. È ricca, la sposo e l’ammazzo (1971), Appartamento al Plaza (1971), California Suite (1978), Due sotto il divano (1980), che lo ripropose in una spy-comedy capace di coniugare azione e umorismo, Una notte con vostro onore (1981), Come ti ammazzo un killer (1982), Quel giardino di aranci fatti in casa (1982) di Herbert Ross, incentrato sull’autorappresentazione dell’uomo di spettacolo sul palcoscenico della vita. Seguì l’incontro con Roberto Benigni, che scelse Matthau per interpretare il ruolo del sacerdote in Il piccolo diavolo,
Un addio sobrio, come il suo umorismo
Il 1° luglio 2000, Walter Matthau muore per infarto.
Accanto a lui, la moglie Carol e il figlio Charles, anche lui attore.
I funerali si tengono in forma privata.
Hollywood si ferma per un momento.
Poi sorride.
Perché è impossibile ricordare Walter Matthau senza sorridere.
E quel sorriso, seppur un po’ sghembo, è forse il regalo più grande che ci lascia.
È sepolto nel Westwood Village Memorial Park Cemetery, accanto alla moglie Carol. Nello stesso cimitero riposa anche l’amico Jack Lemmon, che morì l’anno successivo.
“Sono due settimane che il frigo non funziona. Ci ho visto del latte che stava su da solo senza la bottiglia.” dal film La strana coppia (1968)
“Siamo rimasti solo in otto uomini contro tutta quella donna intera!” dal film Una notte con vostro onore (1981)
Laura Persico Pezzino