12 giugno 2023. Addio a Francesco Nuti, il sognatore gentile che ha incantato il cinema italiano.
Chissà cosa sognava Francesco Nuti, quando sognava.
Nei lunghi anni in cui un destino atroce e capriccioso lo ha tenuto lontano dal mondo del cinema e dalla vita reale, probabilmente continuava a immaginare splendide storie, grandi amori, quelle commedie giocose e agrodolci che lo avevano reso un beniamino del pubblico.
Oggi, nell’anniversario della sua scomparsa, celebriamo un artista che ha lasciato un segno profondo nel cinema italiano e nei cuori di chi ha avuto il privilegio di seguirlo.
La sua è stata l’esistenza naturale del “fool” shakespeariano.
Non un buffone volgare come Falstaff, ma piuttosto simile ad Ariel nella Tempesta.
Come lui, Francesco sapeva vedere oltre le apparenze, capace di condurre lo spettatore nel territorio incantato dell’immaginazione.
Con la leggerezza del mago Prospero, trasformava personaggi e storie a sua immagine, creando quella magia empatica in cui intere generazioni si sono riconosciute.
Francesco Nuti: una carriera tra comicità e malinconia
Francesco Nuti nasce a Firenze il 17 maggio 1955.
La sua avventura artistica inizia con il trio comico I Giancattivi, accanto ad Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, che lo impone all’attenzione del pubblico con uno stile non-sense innovativo e intelligente. Insieme reciteranno nel film cult A ovest di Paperino (diretto dallo stesso Benvenuti) che segnerà, purtroppo, anche lo scioglimento del gruppo.
Francesco Nuti prosegue la carriera da solo con successo, rivelandosi attore, regista e sceneggiatore di straordinario talento.
Film come Tutta colpa del paradiso (1985), Caruso Pascoski di padre polacco (1988) e Willy Signori e vengo da lontano (1989) sono diventati cult del cinema italiano, capaci di coniugare romanticismo e ironia, dolcezza e disincanto.
Dietro ai suoi personaggi – Romeo, Caruso, Willy, Lorenzo, Dado, Pinocchio – si nascondeva sempre un po’ di Francesco.
Quel toscano malinconico e sognatore, che con una mimica unica e una sensibilità rara, riusciva a stabilire un legame profondo e autentico con il pubblico.
Una connessione emotiva che nasceva dall’onestà con cui metteva in scena le fragilità dell’essere umano.
Purtroppo, la sua vita privata non è stata altrettanto luminosa.
Negli ultimi anni, gravi problemi di salute lo hanno costretto al silenzio, lontano dalle scene e dal mondo.
Eppure, anche in quel silenzio, la sua arte ha continuato a parlare.
Francesco Nuti: addio al poeta del quotidiano
Francesco Nuti si è spento il 12 giugno 2023, a 68 anni, in una clinica romana.
Lontano dalla sua amata Firenze, ma vicino a quel mondo di sogni che aveva saputo plasmare con grazia e intelligenza.
Perché Nuti non è stato solo un attore o un regista.
È stato un sognatore, un “fool” gentile che ha saputo toccare l’anima del pubblico con la sua magia unica.
Oggi celebriamo non solo l’artista, ma l’uomo. Il poeta del quotidiano.
Francesco Nuti continuerà a farci sognare, ogni volta che sceglieremo di rivederlo sullo schermo.
“Madonna che silenzio c’è stasera!” ... senza Francesco Nuti.
Laura Persico Pezzino
Chissà cosa sognava Francesco Nuti, quando sognava.
Nei lunghi anni in cui un destino atroce e capriccioso lo ha tenuto lontano dal mondo del cinema e dalla vita reale, probabilmente continuava a immaginare splendide storie, grandi amori, quelle commedie giocose e agrodolci che lo avevano reso un beniamino del pubblico.
Oggi, nell’anniversario della sua scomparsa, celebriamo un artista che ha lasciato un segno profondo nel cinema italiano e nei cuori di chi ha avuto il privilegio di seguirlo.
La sua è stata l’esistenza naturale del “fool” shakespeariano.
Non un buffone volgare come Falstaff, ma piuttosto simile ad Ariel nella Tempesta.
Come lui, Francesco sapeva vedere oltre le apparenze, capace di condurre lo spettatore nel territorio incantato dell’immaginazione.
Con la leggerezza del mago Prospero, trasformava personaggi e storie a sua immagine, creando quella magia empatica in cui intere generazioni si sono riconosciute.
Francesco Nuti: una carriera tra comicità e malinconia
Francesco Nuti nasce a Firenze il 17 maggio 1955.
La sua avventura artistica inizia con il trio comico I Giancattivi, accanto ad Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, che lo impone all’attenzione del pubblico con uno stile non-sense innovativo e intelligente. Insieme reciteranno nel film cult A ovest di Paperino (diretto dallo stesso Benvenuti) che segnerà, purtroppo, anche lo scioglimento del gruppo.
Francesco Nuti prosegue la carriera da solo con successo, rivelandosi attore, regista e sceneggiatore di straordinario talento.
Film come Tutta colpa del paradiso (1985), Caruso Pascoski di padre polacco (1988) e Willy Signori e vengo da lontano (1989) sono diventati cult del cinema italiano, capaci di coniugare romanticismo e ironia, dolcezza e disincanto.
Dietro ai suoi personaggi – Romeo, Caruso, Willy, Lorenzo, Dado, Pinocchio – si nascondeva sempre un po’ di Francesco.
Quel toscano malinconico e sognatore, che con una mimica unica e una sensibilità rara, riusciva a stabilire un legame profondo e autentico con il pubblico.
Una connessione emotiva che nasceva dall’onestà con cui metteva in scena le fragilità dell’essere umano.
Purtroppo, la sua vita privata non è stata altrettanto luminosa.
Negli ultimi anni, gravi problemi di salute lo hanno costretto al silenzio, lontano dalle scene e dal mondo.
Eppure, anche in quel silenzio, la sua arte ha continuato a parlare.
Francesco Nuti: addio al poeta del quotidiano
Francesco Nuti si è spento il 12 giugno 2023, a 68 anni, in una clinica romana.
Lontano dalla sua amata Firenze, ma vicino a quel mondo di sogni che aveva saputo plasmare con grazia e intelligenza.
Perché Nuti non è stato solo un attore o un regista.
È stato un sognatore, un “fool” gentile che ha saputo toccare l’anima del pubblico con la sua magia unica.
Oggi celebriamo non solo l’artista, ma l’uomo. Il poeta del quotidiano.
Francesco Nuti continuerà a farci sognare, ogni volta che sceglieremo di rivederlo sullo schermo.
“Madonna che silenzio c’è stasera!” ... senza Francesco Nuti.
Laura Persico Pezzino