13 giugno 2023. Muore Cormac McCarthy, celebrato autore di “La strada” e “Non è un paese per vecchi”.

Cormac McCarthy muore il 13 giugno 2023 a Santa Fe, nel New Mexico.
Ha 89 anni.
Con lui se ne va uno degli autori più enigmatici e potenti della letteratura americana contemporanea.
McCarthy non ama le interviste, non frequenta i salotti letterari, non rincorre premi.
Ma i suoi romanzi parlano forte, scavano a fondo, affondano le radici in un’America aspra, arida, crudele.
Nato a Providence, Rhode Island, nel 1933, cresce nel Tennessee.
Inizia a scrivere giovane, mentre svolge lavori saltuari e vive in povertà.
Pubblica il primo romanzo, Il guardiano del frutteto, nel 1965.
La critica lo nota subito, ma il grande pubblico ci mette anni ad accorgersi di lui.
Cormac McCarthy, il West, la violenza, il silenzio
Cormac McCarthy non scrive romanzi “facili”.
La sua prosa è essenziale, priva di fronzoli.
Spesso rinuncia perfino alla punteggiatura tradizionale.
Nei suoi libri non c’è spazio per la retorica: c’è la polvere, il sangue, la lotta per la sopravvivenza.
Con Meridiano di sangue, pubblicato nel 1985, racconta un Far West brutale, dominato da spietati cacciatori di scalpi.
Ma è con Non è un paese per vecchi che arriva la consacrazione internazionale.
Il romanzo diventa un film pluripremiato dei fratelli Coen.
Segue La strada, storia post-apocalittica di un padre e un figlio, che commuove il mondo e vince il Premio Pulitzer nel 2007.
McCarthy osserva il male senza mai giudicarlo, dando voce ai perdenti, agli emarginati, ai sopravvissuti.
Ogni suo libro è un viaggio nelle pieghe più oscure dell’animo umano.
L’ultimo addio
Dopo anni di silenzio editoriale, Cormac McCarthy pubblica due romanzi nel 2022: Il passeggero e Stella Maris.
È il suo saluto letterario, lucido e complesso.
Quando muore, nel 2023, la notizia fa il giro del mondo.
La famiglia non diffonde dettagli sui funerali.
Non sono note informazioni documentabili sul luogo di sepoltura.
Ma la sua voce resta, in pagine che parlano di confine, destino e solitudine.
Cormac McCarthy muore il 13 giugno 2023 a Santa Fe, nel New Mexico.
Ha 89 anni.
Con lui se ne va uno degli autori più enigmatici e potenti della letteratura americana contemporanea.
McCarthy non ama le interviste, non frequenta i salotti letterari, non rincorre premi.
Ma i suoi romanzi parlano forte, scavano a fondo, affondano le radici in un’America aspra, arida, crudele.
Nato a Providence, Rhode Island, nel 1933, cresce nel Tennessee.
Inizia a scrivere giovane, mentre svolge lavori saltuari e vive in povertà.
Pubblica il primo romanzo, Il guardiano del frutteto, nel 1965.
La critica lo nota subito, ma il grande pubblico ci mette anni ad accorgersi di lui.
Cormac McCarthy, il West, la violenza, il silenzio
Cormac McCarthy non scrive romanzi “facili”.
La sua prosa è essenziale, priva di fronzoli.
Spesso rinuncia perfino alla punteggiatura tradizionale.
Nei suoi libri non c’è spazio per la retorica: c’è la polvere, il sangue, la lotta per la sopravvivenza.
Con Meridiano di sangue, pubblicato nel 1985, racconta un Far West brutale, dominato da spietati cacciatori di scalpi.
Ma è con Non è un paese per vecchi che arriva la consacrazione internazionale.
Il romanzo diventa un film pluripremiato dei fratelli Coen.
Segue La strada, storia post-apocalittica di un padre e un figlio, che commuove il mondo e vince il Premio Pulitzer nel 2007.
McCarthy osserva il male senza mai giudicarlo, dando voce ai perdenti, agli emarginati, ai sopravvissuti.
Ogni suo libro è un viaggio nelle pieghe più oscure dell’animo umano.
L’ultimo addio
Dopo anni di silenzio editoriale, Cormac McCarthy pubblica due romanzi nel 2022: Il passeggero e Stella Maris.
È il suo saluto letterario, lucido e complesso.
Quando muore, nel 2023, la notizia fa il giro del mondo.
La famiglia non diffonde dettagli sui funerali.
Non sono note informazioni documentabili sul luogo di sepoltura.
Ma la sua voce resta, in pagine che parlano di confine, destino e solitudine.