13 maggio 1961. Muore Gary Cooper, il gentlemen di Hollywood.

Gary Cooper nasce il 7 maggio 1901 a Helena, nel Montana, in una famiglia di origini inglesi.
Cresce tra gli spazi infiniti delle praterie, apprendendo l’amore per la natura e per la vita semplice che diventerà il tratto distintivo dei suoi personaggi.
Dopo gli studi, approda a Hollywood quasi per caso, iniziando come comparsa nei western muti.
Ma il suo sguardo schivo, la fisicità autentica e il fascino naturale conquistano subito l’attenzione degli studios.
Gary Cooper diventa presto il simbolo dell’eroe americano, capace di parlare più con i gesti che con le parole.
Gary Cooper e la costruzione di un mito
Negli anni Trenta e Quaranta, Gary Cooper interpreta ruoli che segnano la storia del cinema.
Film come Mezzogiorno di fuoco, Per chi suona la campana e Il sergente York lo consacrano tra i più grandi.
La sua recitazione essenziale, lontana da ogni artificio, sa restituire forza e vulnerabilità con la stessa intensità.
Vince due Oscar come miglior attore e un Oscar onorario per la sua straordinaria carriera.
Oltre al successo professionale, Cooper mantiene sempre uno stile di vita discreto, lontano dagli eccessi dello star system.
Il pubblico lo ama per la sua autenticità, e il suo nome diventa sinonimo di integrità e coraggio.
L’ultimo saluto a un gigante gentile
Gary Cooper si ammala gravemente all’inizio degli anni Sessanta.
Affronta la malattia con dignità, senza clamore, come aveva vissuto ogni aspetto della sua esistenza.
Muore il 13 maggio 1961 a Beverly Hills, a soli 60 anni.
Viene sepolto nel cimitero Holy Cross di Culver City, California, accanto ad altri grandi nomi di Hollywood.
Niente effetti speciali, niente grandi discorsi: solo il passo lento di Mezzogiorno di fuoco e la semplicità di chi non aveva bisogno di urlare per farsi ascoltare.
Gary Cooper nasce il 7 maggio 1901 a Helena, nel Montana, in una famiglia di origini inglesi.
Cresce tra gli spazi infiniti delle praterie, apprendendo l’amore per la natura e per la vita semplice che diventerà il tratto distintivo dei suoi personaggi.
Dopo gli studi, approda a Hollywood quasi per caso, iniziando come comparsa nei western muti.
Ma il suo sguardo schivo, la fisicità autentica e il fascino naturale conquistano subito l’attenzione degli studios.
Gary Cooper diventa presto il simbolo dell’eroe americano, capace di parlare più con i gesti che con le parole.
Gary Cooper e la costruzione di un mito
Negli anni Trenta e Quaranta, Gary Cooper interpreta ruoli che segnano la storia del cinema.
Film come Mezzogiorno di fuoco, Per chi suona la campana e Il sergente York lo consacrano tra i più grandi.
La sua recitazione essenziale, lontana da ogni artificio, sa restituire forza e vulnerabilità con la stessa intensità.
Vince due Oscar come miglior attore e un Oscar onorario per la sua straordinaria carriera.
Oltre al successo professionale, Cooper mantiene sempre uno stile di vita discreto, lontano dagli eccessi dello star system.
Il pubblico lo ama per la sua autenticità, e il suo nome diventa sinonimo di integrità e coraggio.
L’ultimo saluto a un gigante gentile
Gary Cooper si ammala gravemente all’inizio degli anni Sessanta.
Affronta la malattia con dignità, senza clamore, come aveva vissuto ogni aspetto della sua esistenza.
Muore il 13 maggio 1961 a Beverly Hills, a soli 60 anni.
Viene sepolto nel cimitero Holy Cross di Culver City, California, accanto ad altri grandi nomi di Hollywood.
Niente effetti speciali, niente grandi discorsi: solo il passo lento di Mezzogiorno di fuoco e la semplicità di chi non aveva bisogno di urlare per farsi ascoltare.