16 giugno 1988. Muore Andrea Pazienza, il fumettista visionario tra satira e poesia.

Andrea Pazienza nasce il 23 maggio 1956 a San Benedetto del Tronto.
La sua sensibilità e il talento emergono presto: dopo gli studi a Bologna, debutta nel 1977 sulle pagine di Alter Alter con Le straordinarie avventure di Pentothal, e da quel momento non si ferma più.
Pazienza fonde l’irriverenza dell’underground con un’abilità grafica sorprendente, creando storie capaci di provocare, divertire e far riflettere. Personaggi come Pentothal e Zanardi diventano simboli di un’intera generazione.
Il fumetto tra follia e visione
Pazienza si distingue per la sua capacità di raccontare l’Italia degli anni ’70 e ’80 con tavole che oscillano tra la liricità e il caos.
Con Zanardi, pubblicato su Frigidaire nel 1981, esplora l’alienazione e la disillusione giovanile, disegnando un protagonista spietato e affascinante.
Con Pompeo (1987), affronta il tema della dipendenza, scrivendo una graphic novel potente e autobiografica che lascia un segno indelebile nel panorama italiano.
Andrea Pazienza, artista a 360 gradi
La produzione di Pazienza non si limita al fumetto. È autore di copertine di dischi e manifesti cinematografici, collabora con artisti come Fellini e Benigni e contribuisce alla scena culturale italiana con vivacità e originalità.
Il suo tratto si fa riconoscere per l’equilibrio tra eleganza e tensione, poesia e rottura. La sua presenza nei magazine Cannibale, Il Male, Frigidaire lo rende protagonista della cultura di controcanto dell’epoca.
L’eredità oltre la scomparsa
Andrea Pazienza muore nella notte tra il 15 e il 16 giugno 1988 a Montepulciano, all’età di 32 anni, a causa di un’overdose.
Viene sepolto a San Severo, come aveva espresso in un desiderio: “un po’ di terra a San Severo, e un albero sopra”.
La sua morte interrompe la carriera di uno dei maggiori innovatori del fumetto italiano, ma il suo spirito resta vivo nelle tavole e nella cultura: nasce il Centro Fumetto Andrea Pazienza, che supporta i nuovi talenti.
Nel 2002 il film Paz! Ne ha celebrato l’arte visionaria e controcorrente.
Andrea Pazienza nasce il 23 maggio 1956 a San Benedetto del Tronto.
La sua sensibilità e il talento emergono presto: dopo gli studi a Bologna, debutta nel 1977 sulle pagine di Alter Alter con Le straordinarie avventure di Pentothal, e da quel momento non si ferma più.
Pazienza fonde l’irriverenza dell’underground con un’abilità grafica sorprendente, creando storie capaci di provocare, divertire e far riflettere. Personaggi come Pentothal e Zanardi diventano simboli di un’intera generazione.
Il fumetto tra follia e visione
Pazienza si distingue per la sua capacità di raccontare l’Italia degli anni ’70 e ’80 con tavole che oscillano tra la liricità e il caos.
Con Zanardi, pubblicato su Frigidaire nel 1981, esplora l’alienazione e la disillusione giovanile, disegnando un protagonista spietato e affascinante.
Con Pompeo (1987), affronta il tema della dipendenza, scrivendo una graphic novel potente e autobiografica che lascia un segno indelebile nel panorama italiano.
Andrea Pazienza, artista a 360 gradi
La produzione di Pazienza non si limita al fumetto. È autore di copertine di dischi e manifesti cinematografici, collabora con artisti come Fellini e Benigni e contribuisce alla scena culturale italiana con vivacità e originalità.
Il suo tratto si fa riconoscere per l’equilibrio tra eleganza e tensione, poesia e rottura. La sua presenza nei magazine Cannibale, Il Male, Frigidaire lo rende protagonista della cultura di controcanto dell’epoca.
L’eredità oltre la scomparsa
Andrea Pazienza muore nella notte tra il 15 e il 16 giugno 1988 a Montepulciano, all’età di 32 anni, a causa di un’overdose.
Viene sepolto a San Severo, come aveva espresso in un desiderio: “un po’ di terra a San Severo, e un albero sopra”.
La sua morte interrompe la carriera di uno dei maggiori innovatori del fumetto italiano, ma il suo spirito resta vivo nelle tavole e nella cultura: nasce il Centro Fumetto Andrea Pazienza, che supporta i nuovi talenti.
Nel 2002 il film Paz! Ne ha celebrato l’arte visionaria e controcorrente.