17 giugno 2022. Muore Jean-Louis Trintignant, il gigante del cinema francese ed europeo.

Jean-Louis Trintignant nasce l’11 dicembre 1930 a Piolenc, nel sud della Francia.
Figlio di un industriale, studia recitazione teatrale durante gli anni ’50.
La sua fama prende il via con il film “E Dio creò la donna” del 1955, di Roger Vadim, al fianco di Brigitte Bardot. Sarà solo l’inizio di una carriera lunga sessant’anni.
Sul palcoscenico e poi davanti alla cinepresa, Trintignant comunica con intensità rara usando i silenzi e gli sguardi.
ma è solo l’inizio di una carriera lunga sessant’anni.
Trintignant e i suoi personaggi complessi
Jean-Louis Trintignant non è l’attore da effetto facile.
I suoi personaggi sono spesso tormentati, complessi, profondamente umani.
Ne Il conformista di Bernardo Bertolucci dà volto al conflitto interiore.
In Z – L’orgia del potere diventa simbolo dell’impegno civile.
E negli ultimi anni della sua carriera, con Amour di Michael Haneke, regala una delle interpretazioni più toccanti del cinema contemporaneo.
Con Un uomo, una donna, film del 1966 di Claude Lelouch, conquista il cuore del pubblico. Il suo personaggio, insieme a quello della bellissima co-protagonista Anouk Aimée, resteranno per sempre associato all’idea di film romantico per eccellenza.
La sua affermazione soprattutto in Italia si deve a Valerio Zurlini che lo volle in “Estate violenta” (1959) e Dino Risi che lo dirigerà nel film cult “Il sorpasso” (1962) dove recita al fianco di un indimenticabile Vittorio Gassman.
Il tempo sembra non scalfirlo: resta fedele a uno stile recitativo che non urla, ma lascia un segno profondo.
L’eredità di un attore fuori dal tempo
Dietro lo schermo, Trintignant è un uomo riservato, segnato da dolori profondi, come la tragica morte della figlia Marie.
La vita personale si intreccia con l’arte in un equilibrio fragile.
Non cerca la celebrità, non rincorre i premi, ma diventa uno degli attori più rispettati del cinema europeo.
Le sue scelte artistiche riflettono una coerenza rara: lavora con registi che sanno valorizzare la sua interiorità, senza mai sovraesporla.
Il suo nome è sinonimo di eleganza, misura e autenticità.
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 lavora poco a causa di problemi di salute conseguenti ad un incidente stradale.
Una sua ormai rara apparizione arriva nel 1994, nell’ultimo film di Krzysztof Kieslowski, “Tre colori: Film Rosso”. Con questa performance arriva anche una nomination come Miglior attore ai Premi César.
Jean-Louis Trintignant
Jean-Louis Trintignant muore il 17 giugno 2022 nella sua casa di Uzès, nel sud della Francia.
Ha 91 anni.
Dopo una lunga malattia, si spegne con la stessa discrezione con cui ha vissuto.
Riposa nel cimitero della cittadina, lontano dalla mondanità.
LPP
Jean-Louis Trintignant nasce l’11 dicembre 1930 a Piolenc, nel sud della Francia.
Figlio di un industriale, studia recitazione teatrale durante gli anni ’50.
La sua fama prende il via con il film “E Dio creò la donna” del 1955, di Roger Vadim, al fianco di Brigitte Bardot. Sarà solo l’inizio di una carriera lunga sessant’anni.
Sul palcoscenico e poi davanti alla cinepresa, Trintignant comunica con intensità rara usando i silenzi e gli sguardi.
ma è solo l’inizio di una carriera lunga sessant’anni.
Trintignant e i suoi personaggi complessi
Jean-Louis Trintignant non è l’attore da effetto facile.
I suoi personaggi sono spesso tormentati, complessi, profondamente umani.
Ne Il conformista di Bernardo Bertolucci dà volto al conflitto interiore.
In Z – L’orgia del potere diventa simbolo dell’impegno civile.
E negli ultimi anni della sua carriera, con Amour di Michael Haneke, regala una delle interpretazioni più toccanti del cinema contemporaneo.
Con Un uomo, una donna, film del 1966 di Claude Lelouch, conquista il cuore del pubblico. Il suo personaggio, insieme a quello della bellissima co-protagonista Anouk Aimée, resteranno per sempre associato all’idea di film romantico per eccellenza.
La sua affermazione soprattutto in Italia si deve a Valerio Zurlini che lo volle in “Estate violenta” (1959) e Dino Risi che lo dirigerà nel film cult “Il sorpasso” (1962) dove recita al fianco di un indimenticabile Vittorio Gassman.
Il tempo sembra non scalfirlo: resta fedele a uno stile recitativo che non urla, ma lascia un segno profondo.
L’eredità di un attore fuori dal tempo
Dietro lo schermo, Trintignant è un uomo riservato, segnato da dolori profondi, come la tragica morte della figlia Marie.
La vita personale si intreccia con l’arte in un equilibrio fragile.
Non cerca la celebrità, non rincorre i premi, ma diventa uno degli attori più rispettati del cinema europeo.
Le sue scelte artistiche riflettono una coerenza rara: lavora con registi che sanno valorizzare la sua interiorità, senza mai sovraesporla.
Il suo nome è sinonimo di eleganza, misura e autenticità.
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 lavora poco a causa di problemi di salute conseguenti ad un incidente stradale.
Una sua ormai rara apparizione arriva nel 1994, nell’ultimo film di Krzysztof Kieslowski, “Tre colori: Film Rosso”. Con questa performance arriva anche una nomination come Miglior attore ai Premi César.
Jean-Louis Trintignant
Jean-Louis Trintignant muore il 17 giugno 2022 nella sua casa di Uzès, nel sud della Francia.
Ha 91 anni.
Dopo una lunga malattia, si spegne con la stessa discrezione con cui ha vissuto.
Riposa nel cimitero della cittadina, lontano dalla mondanità.
LPP