19 giugno 2020. Muore Carlos Ruiz Zafón, lo scrittore che nei suoi libri raccontava l’amore per i libri.

Carlos Ruiz Zafón nasce a Barcellona il 25 settembre 1964.
Da ragazzo sogna il cinema, scrive sceneggiature, si trasferisce a Los Angeles e lavora per Hollywood.
Ma è nella narrativa che trova la sua vera voce.
Una voce capace di far rivivere luoghi e atmosfere come pochi altri, mescolando il mistero, la memoria e la nostalgia.
Nel 1993 debutta nella letteratura per ragazzi con Il principe della nebbia.
È solo l’inizio.
I suoi romanzi conquistano lettori di ogni età, aprendo la strada a un successo planetario.
“L’ombra del vento” e il Cimitero dei Libri Dimenticati
Il vero punto di svolta arriva nel 2001, quando pubblica L’ombra del vento.
Il romanzo – ambientato in una Barcellona gotica e struggente – trascina il lettore nel cuore del mistero e della letteratura.
Un ragazzo, un libro, una maledizione.
È l’inizio di una saga appassionante, quella del Cimitero dei Libri Dimenticati, che Zafón costruisce come un labirinto narrativo fatto di storie intrecciate, emozioni forti e personaggi indimenticabili.
Con Il gioco dell’angelo, Il prigioniero del cielo e Il labirinto degli spiriti, lo scrittore catalano completa un ciclo narrativo tra i più amati del nostro tempo.
Carlos Ruiz Zafón non solo racconta storie, ma crea un mondo in cui i lettori tornano volentieri, come a casa.
Ogni sua pagina è un omaggio alla parola scritta, al potere dei libri, alla bellezza fragile della memoria.
Carlos Ruiz Zafón, l’addio al narratore dell’amore per i libri
Carlos Ruiz Zafón, lo scrittore che nei suoi libri raccontava l’amore per i libri ci lasciava, troppo presto, il 19 giugno del 2020.
Lo ricordiamo attraverso le sue parole:
“L’eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno.”
Esattamente. Ci sono libri che ti restano dentro più di altri. Magari non ricordiamo tutte le parole o le frasi, ma ricordiamo perfettamente l’emozione che quelle parole ti hanno dato!
Ecco. “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafòn è per tanti lettori appassionati (proprio come me n.d.r.), il ricordo di un’emozione.
I suoi resti riposano nel cimitero di Montjuïc, a Barcellona, città che è al tempo stesso teatro e protagonista dei suoi romanzi.
Laura Persico Pezzino
Carlos Ruiz Zafón nasce a Barcellona il 25 settembre 1964.
Da ragazzo sogna il cinema, scrive sceneggiature, si trasferisce a Los Angeles e lavora per Hollywood.
Ma è nella narrativa che trova la sua vera voce.
Una voce capace di far rivivere luoghi e atmosfere come pochi altri, mescolando il mistero, la memoria e la nostalgia.
Nel 1993 debutta nella letteratura per ragazzi con Il principe della nebbia.
È solo l’inizio.
I suoi romanzi conquistano lettori di ogni età, aprendo la strada a un successo planetario.
“L’ombra del vento” e il Cimitero dei Libri Dimenticati
Il vero punto di svolta arriva nel 2001, quando pubblica L’ombra del vento.
Il romanzo – ambientato in una Barcellona gotica e struggente – trascina il lettore nel cuore del mistero e della letteratura.
Un ragazzo, un libro, una maledizione.
È l’inizio di una saga appassionante, quella del Cimitero dei Libri Dimenticati, che Zafón costruisce come un labirinto narrativo fatto di storie intrecciate, emozioni forti e personaggi indimenticabili.
Con Il gioco dell’angelo, Il prigioniero del cielo e Il labirinto degli spiriti, lo scrittore catalano completa un ciclo narrativo tra i più amati del nostro tempo.
Carlos Ruiz Zafón non solo racconta storie, ma crea un mondo in cui i lettori tornano volentieri, come a casa.
Ogni sua pagina è un omaggio alla parola scritta, al potere dei libri, alla bellezza fragile della memoria.
Carlos Ruiz Zafón, l’addio al narratore dell’amore per i libri
Carlos Ruiz Zafón, lo scrittore che nei suoi libri raccontava l’amore per i libri ci lasciava, troppo presto, il 19 giugno del 2020.
Lo ricordiamo attraverso le sue parole:
“L’eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno.”
Esattamente. Ci sono libri che ti restano dentro più di altri. Magari non ricordiamo tutte le parole o le frasi, ma ricordiamo perfettamente l’emozione che quelle parole ti hanno dato!
Ecco. “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafòn è per tanti lettori appassionati (proprio come me n.d.r.), il ricordo di un’emozione.
I suoi resti riposano nel cimitero di Montjuïc, a Barcellona, città che è al tempo stesso teatro e protagonista dei suoi romanzi.
Laura Persico Pezzino