22 giugno 1969. Muore Judy Garland, la Dorothy de “Il mago di Oz” che ha incantato il mondo.

Judy Garland nasce il 10 giugno 1922 con un talento che brilla fin da bambina.
La sua voce, potente e struggente, incanta il pubblico già da piccola.
Hollywood se ne accorge in fretta.
A soli 16 anni diventa Dorothy ne Il mago di Oz, film che la consacra al mito.
“Over the Rainbow” non è solo una canzone, ma un inno alla speranza in tempi difficili.
Judy Garland diventa simbolo di dolcezza, fragilità e desiderio di libertà.
L’ascesa e il peso della fama
Dietro la macchina da presa, però, la vita di Judy è tutt’altro che fiabesca.
Il successo arriva presto, ma porta con sé pressioni immense.
Gli studios controllano la sua alimentazione, il sonno, l’aspetto.
Le impongono farmaci per reggere i ritmi di lavoro.
Così nasce un rapporto tossico con le dipendenze.
Nonostante tutto, Judy non si ferma.
Recita in più di trenta film, canta nei teatri più importanti del mondo, incide dischi di enorme successo.
Ogni volta che sale sul palco, la sua voce vibra di emozioni autentiche.
Parla d’amore, di dolore, di solitudine.
Diventa una delle prime artiste a mostrare le proprie ferite senza filtri.
Per questo conquista il cuore di generazioni.
L’ultima nota
Nel giugno del 1969 Judy Garland si trova a Londra.
Ha 47 anni e sta lottando con sé stessa.
Il 22 viene trovata senza vita nella sua casa.
L’autopsia parla di overdose accidentale di barbiturici.
Il mondo piange un’artista immensa e fragile.
I funerali si tengono a New York, dove migliaia di persone sfilano per renderle omaggio.
Le sue spoglie riposano al cimitero di Ferncliff, a Hartsdale.
Nel 2017 vengono trasferite a Hollywood Forever Cemetery, a Los Angeles, dove il suo nome continua a brillare tra le stelle del cinema.
L’eredità luminosa di Judy Garland
Judy Garland resta una figura immortale della cultura popolare.
Non solo attrice e cantante, ma emblema di resilienza e autenticità.
Ancora oggi la sua voce attraversa il tempo, accompagnando chi sogna un mondo migliore, “oltre l’arcobaleno”.
Judy Garland nasce il 10 giugno 1922 con un talento che brilla fin da bambina.
La sua voce, potente e struggente, incanta il pubblico già da piccola.
Hollywood se ne accorge in fretta.
A soli 16 anni diventa Dorothy ne Il mago di Oz, film che la consacra al mito.
“Over the Rainbow” non è solo una canzone, ma un inno alla speranza in tempi difficili.
Judy Garland diventa simbolo di dolcezza, fragilità e desiderio di libertà.
L’ascesa e il peso della fama
Dietro la macchina da presa, però, la vita di Judy è tutt’altro che fiabesca.
Il successo arriva presto, ma porta con sé pressioni immense.
Gli studios controllano la sua alimentazione, il sonno, l’aspetto.
Le impongono farmaci per reggere i ritmi di lavoro.
Così nasce un rapporto tossico con le dipendenze.
Nonostante tutto, Judy non si ferma.
Recita in più di trenta film, canta nei teatri più importanti del mondo, incide dischi di enorme successo.
Ogni volta che sale sul palco, la sua voce vibra di emozioni autentiche.
Parla d’amore, di dolore, di solitudine.
Diventa una delle prime artiste a mostrare le proprie ferite senza filtri.
Per questo conquista il cuore di generazioni.
L’ultima nota
Nel giugno del 1969 Judy Garland si trova a Londra.
Ha 47 anni e sta lottando con sé stessa.
Il 22 viene trovata senza vita nella sua casa.
L’autopsia parla di overdose accidentale di barbiturici.
Il mondo piange un’artista immensa e fragile.
I funerali si tengono a New York, dove migliaia di persone sfilano per renderle omaggio.
Le sue spoglie riposano al cimitero di Ferncliff, a Hartsdale.
Nel 2017 vengono trasferite a Hollywood Forever Cemetery, a Los Angeles, dove il suo nome continua a brillare tra le stelle del cinema.
L’eredità luminosa di Judy Garland
Judy Garland resta una figura immortale della cultura popolare.
Non solo attrice e cantante, ma emblema di resilienza e autenticità.
Ancora oggi la sua voce attraversa il tempo, accompagnando chi sogna un mondo migliore, “oltre l’arcobaleno”.