22 giugno 1987. Muore Fred Astaire, l’uomo che ha insegnato al mondo a danzare.

Fred Astaire muore il 22 giugno 1987 a Los Angeles.
Con lui se ne va una delle figure più iconiche dello spettacolo del Novecento.
Non solo un ballerino, ma un artista completo.
Un uomo che ha saputo rendere il ballo una forma narrativa, elegante, sottile e sorprendente.
Nato come Frederick Austerlitz il 10 maggio 1899 a Omaha, in Nebraska, cresce in un ambiente musicale, insieme alla sorella Adele.
Fin da piccolo si muove con una grazia che non passa inosservata.
Il duo conquista Broadway, ma quando lei lascia il palco per sposarsi, Fred inizia una carriera solista che lo porta ben oltre i teatri.
Fred Astaire, una danza che parla
Il cinema si accorge presto di lui.
Nel 1933 debutta sul grande schermo accanto a Joan Crawford.
Poco dopo incontra Ginger Rogers, e insieme firmano una delle coppie più celebri della storia del musical.
In pellicole come Top Hat, Swing Time e Shall We Dance, il loro stile impeccabile incanta generazioni di spettatori.
Fred Astaire sa fondere danza e recitazione con una naturalezza inarrivabile.
Ogni suo movimento racconta qualcosa, ogni passo è pensato per dialogare con la musica e con lo spettatore.
Non punta sull’acrobazia o sull’eccesso: la sua è una danza “parlata”, pulita, tutta giocata sulla precisione e sull’eleganza.
Lavora anche con altri grandi interpreti come Rita Hayworth, Audrey Hepburn e Cyd Charisse, mantenendo intatto il suo fascino senza tempo.
Non si ferma nemmeno con l’età: continua a recitare e ballare anche in ruoli drammatici, fino agli anni Ottanta.
L’ultimo passo
Fred Astaire muore all’età di 88 anni per una polmonite.
Riposa nel cimitero Oakwood Memorial Park di Chatsworth, California.
Non lascia solo film, ma un modo di essere artista: leggero, disciplinato, gentile.
Un modello di perfezione che ancora oggi ispira ballerini, registi e attori in tutto il mondo.
Fred Astaire non ha mai avuto bisogno di effetti speciali.
Gli bastava un cappello, una canna da passeggio e una scala da salire ballando.
Fred Astaire muore il 22 giugno 1987 a Los Angeles.
Con lui se ne va una delle figure più iconiche dello spettacolo del Novecento.
Non solo un ballerino, ma un artista completo.
Un uomo che ha saputo rendere il ballo una forma narrativa, elegante, sottile e sorprendente.
Nato come Frederick Austerlitz il 10 maggio 1899 a Omaha, in Nebraska, cresce in un ambiente musicale, insieme alla sorella Adele.
Fin da piccolo si muove con una grazia che non passa inosservata.
Il duo conquista Broadway, ma quando lei lascia il palco per sposarsi, Fred inizia una carriera solista che lo porta ben oltre i teatri.
Fred Astaire, una danza che parla
Il cinema si accorge presto di lui.
Nel 1933 debutta sul grande schermo accanto a Joan Crawford.
Poco dopo incontra Ginger Rogers, e insieme firmano una delle coppie più celebri della storia del musical.
In pellicole come Top Hat, Swing Time e Shall We Dance, il loro stile impeccabile incanta generazioni di spettatori.
Fred Astaire sa fondere danza e recitazione con una naturalezza inarrivabile.
Ogni suo movimento racconta qualcosa, ogni passo è pensato per dialogare con la musica e con lo spettatore.
Non punta sull’acrobazia o sull’eccesso: la sua è una danza “parlata”, pulita, tutta giocata sulla precisione e sull’eleganza.
Lavora anche con altri grandi interpreti come Rita Hayworth, Audrey Hepburn e Cyd Charisse, mantenendo intatto il suo fascino senza tempo.
Non si ferma nemmeno con l’età: continua a recitare e ballare anche in ruoli drammatici, fino agli anni Ottanta.
L’ultimo passo
Fred Astaire muore all’età di 88 anni per una polmonite.
Riposa nel cimitero Oakwood Memorial Park di Chatsworth, California.
Non lascia solo film, ma un modo di essere artista: leggero, disciplinato, gentile.
Un modello di perfezione che ancora oggi ispira ballerini, registi e attori in tutto il mondo.
Fred Astaire non ha mai avuto bisogno di effetti speciali.
Gli bastava un cappello, una canna da passeggio e una scala da salire ballando.